Ultimo Aggiornamento:
01 maggio 2024
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Argomenti

La vendetta della première dame

Riccardo Brizzi - 11.09.2014

«Dolce è la vendetta, soprattutto per le donne», recita un verso del Don Giovanni di Lord Byron, che non deve essere passato inosservato a Valérie Trierweiler. In effetti all'indomani della crisi del governo Valls, mentre il clima nella maggioranza appare tesissimo e si registrano i primi inciampi nella formazione del nuovo esecutivo, il racconto dettagliato dell'ex compagna del presidente della sua relazione con Hollande, appare la classica pugnalata alla schiena. A coronare la tragicommedia politico-personale di Hollande mancava solo il castigo letterario di Valérie.

Sgombriamo il campo dagli equivoci: «Merci pour ce moment» non è una bomba, è fuffa. L'indignazione postuma della figlia di un invalido e di una cassiera di supermercato verso il disprezzo classista del presidente - che in privato  chiamerebbe «sdentati» i meno abbienti - è quantomeno sospetta. E il travaglio interiore di colei che ha avuto accesso all'Eliseo soltanto dalla laterale avenue de Marigny, e non dall'ingresso d'onore, lascia poco spazio all'immedesimazione dei comuni mortali. leggi tutto

La Scozia indipendente? Storia e attualità all'origine del Referendum del 18 settembre

Giulia Guazzaloca - 06.09.2014

Il Regno Unito

 

In Italia se n’è parlato poco e anche le incaute similitudini tra il caso scozzese e quello della Padania sono state perlopiù limitate agli organi di stampa della Lega Nord; ma il referendum che il prossimo 18 settembre potrebbe sancire l’indipendenza della Scozia riveste un’importanza cruciale per la Gran Bretagna e per l’Europa intera. La vittoria degli indipendentisti metterebbe fine a tre secoli di storia dell’Unione e anche al Regno Unito come l’abbiamo conosciuto finora.

Regno Unito che tuttavia dal punto di vista religioso, linguistico e geografico è sempre stato tutt’altro che omogeneo. Composto originariamente di quattro realtà nazionali unite ma non totalmente fuse, Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda, nel corso dell’800 e dei primi decenni del ’900 conobbe enormi tensioni a causa delle aspirazioni autonomistiche degli irlandesi, in maggioranza di religione cattolica. Se la nascita nel 1921 dello Stato libero d’Irlanda risolse parzialmente l’annosa questione irlandese (lasciando tuttavia lacerazioni profonde nell’Irlanda del Nord), crebbero però costantemente, a partire dal periodo fra le due guerre, le rivendicazioni identitarie in Scozia e Galles. Di natura più culturale quello gallese, leggi tutto

Federica Mogherini ai casting di Bruxelles

Riccardo Brizzi - 04.09.2014

Correva l'anno 2009 e la nomina della semi-sconosciuta Catherine Ashton ai vertici della diplomazia europea aveva suscitato critiche feroci. «Siamo alla farsa» avevano commentato gli ex capi di governo francese Rocard e tedesco Schröder, denunciando il basso profilo di Lady Pesc, puntualmente confermato nel corso di un mandato nel quale la Ashton è stata sempre scavalcata dagli Stati membri (da ultimo nella recente crisi ucraina).  Cinque anni dopo ci risiamo.  «Cattiva scelta» ha sintetizzato uno dei più autorevoli quotidiani del Vecchio continente, il francese «Le Monde», peraltro di fede progressista, riferendosi all'investitura dell'«inesperta» Federica Mogherini ad Alto rappresentante dell'Ue per la politica estera e di difesa.  

 

I «meriti» di un basso profilo

 

Difficile d'altronde argomentare che le ragioni della sua nomina risiedano nella solidità di un curriculum decisamente acerbo (anzi, probabilmente, ha giocato a favore proprio il profilo poco ingombrante, garanzia che le ambizioni nazionali degli stati membri non saranno ostacolate). Le motivazioni di tale scelta sono piuttosto da ricondurre alla convinta sponsorizzazione del premier Renzi e, soprattutto, leggi tutto

Un ultimo giro di Valls?

Michele Marchi - 28.08.2014

Il governo di “combattimento” di Manuel Valls è durato meno di cinque mesi. Ora via libera a quello della “chiarezza”. Se il Valls I non è stato protagonista di grandi “battaglie”, il Valls II ha, sin dalla lista dei suoi membri, il pregio della linearità e dell’omogeneità.

 

Una squadra compatta


La coppia Hollande-Valls sembra aver scelto la strada della decisione. Senza cambiare le caselle di ministeri di rilievo (Esteri, Interni, Difesa, ecc..), si è concentrata in maniera “chirurgica” sugli elementi di disturbo. Il nucleo “dissidente” era composto da tre ministri, più uno solidale a questi. Capeggiati da Arnaud Montebourg, ministro dell’economia, critico nei confronti della linea social-liberale della coppia Presidente-Primo ministro, la pattuglia comprendeva anche il ministro dell’Educazione nazionale BenoÎt Hamon e la ministra della cultura Aurélie Filippetti. A questi, più per affinità ideologica che per prese di posizione pubbliche, leggi tutto

Hollande ovvero il fatalismo della “crisi perpetua”

Michele Marchi - 21.08.2014

Dall’entourage del presidente Hollande emerge una frase, attribuita all’inquilino dell’Eliseo. Pare che egli sia solito ripetere, da almeno due anni, una massima che più o meno suona così: “nulla accade mai come previsto”. Ci sono due possibili letture di questa affermazione. Da un lato i detrattori di Hollande, oramai la stragrande maggioranza, la interpreta come l’ennesima boutade. In realtà egli si sbaglierebbe per l’ennesima volta. Tutto ciò che sta accadendo al Paese, perlomeno sul fronte economico-sociale, era ampiamente preventivabile. Solo la scelta di continuare a negare l’evidenza ha potuto nascondere la pessima situazione economica. Dall’altro lato i pochi commentatori e fedelissimi che credono ancora in lui, considerano le parole di Hollande l’ennesimo tentativo di spingere un’opinione pubblica sfiduciata e arrabbiata fuori dalle secche della stagnazione e del declino. leggi tutto

Di turismo si vive? La stagione turistica 2014 e l’economia della Grecia

Giovanni Bernardini - 21.08.2014

“La Grecia come la immaginiamo”

 

Oia è un minuscolo villaggio cicladico arroccato sullo sperone settentrionale di Santorini, cinquecento metri sopra lo sguardo ammirato di chi raggiunge l’isola via mare. L’intero scenario in cui si colloca contribuisce all’entusiasmo per il suo avvistamento, per il contrasto tra il candore abbacinante dell’abitato sferzato dal sole e il profilo cinereo dell’isola, che ne denuncia l’origine vulcanica. Non mentono dunque le guide quando battezzano Oia “la Grecia come la immaginiamo”, cartolina punteggiata di cupole celesti che dal vivo non può lasciare indifferenti. Raggiunto il suo dedalo di vicoli contorti, ci si accorge presto come esso sia ormai completamente occupato da un ecosistema al cui centro si colloca il turista di ogni origine e portafogli. Una lunga teoria di attività commerciali ne ha preso possesso negli anni, a onor del vero con ben maggiore armonia e rispetto di quanto purtroppo riscontrabile altrove nel Mediterraneo. Una capacità di adattamento dimostrata anche nell’attrarre la più recente ondata di avventori dai “paesi emergenti”: a ben ascoltare, qualunque esercente (compresa l’attempata custode della piccola chiesa centrale) sembra essersi impadronito a tempo di record di un frasario fondamentale in russo, cinese e arabo. leggi tutto

La «potenza civile» tedesca alla prova della crisi ucraina

Gabriele D'Ottavio - 19.08.2014

Nel tardo pomeriggio di domenica 17 agosto si è tenuto a Berlino un vertice straordinario sulla crisi ucraina. Oltre al ministro degli Esteri tedesco Frank-Walter Steinmeier, all’incontro hanno preso parte gli omologhi di Francia, Russia e Ucraina. Preceduto da un colloquio telefonico tra la Cancelliera Merkel e il Presidente Putin avvenuto il giorno di ferragosto, il summit era stato convocato per far fronte alle nuove tensioni che sono state registrate lungo la frontiera orientale ucraina, in concomitanza con il crescente flusso di materiali bellici, consiglieri militari e personale armato proveniente dalla Russia. L’obiettivo dichiarato da Steinmeier alla vigilia dell’incontro era «una tabella di marcia verso un cessate il fuoco e una cornice per garantire controlli effettivi alle frontiere». Tuttavia, dalle prime indiscrezioni trapelate il vertice di Berlino non sembrerebbe aver prodotto alcun risultato concreto in vista dell’auspicata soluzione politica della crisi. leggi tutto

Deflazione: quantò si’ bruttà

Gianpaolo Rossini - 19.08.2014

I timori espressi  su queste colonne sul pericolo deflazione si sono materializzati  con le notizie sui prezzi in calo (inflazione negativa = deflazione) e sullo stop della Germania il cui Pil nel secondo semestre è sceso dello 0.2%, come l’anemica Italia.

Intendiamoci, sarebbe positiva per l’Italia una dinamica dei prezzi  più contenuta che in Germania per recuperare la competitività erosa nei primi due decenni di vita dell’euro con l’inflazione italiana superiore a quella teutonica. Dovremmo però evitare di gettarci in una scivolosa spirale deflazionistica. Avremmo perciò bisogno di un po’ di inflazione in Germania, attorno al 2-3% annuo, e stabilità dei prezzi in Italia. La Germania  non sembra però disposta ad un’inflazione al 2-3% annuo. Eppoi un’inflazione zero è rischiosa. Perché implica prezzi che scendono un po’ in alcuni comparti e che salgono in altri. Ma non è facile trattenere i settori dove i prezzi crescono dal farli scendere per rincorrere i consumatori.  leggi tutto

La fine del modello Westminster?

Giulia Guazzaloca - 14.08.2014

In attesa che anche la politica britannica riprenda il suo pieno corso dopo la pausa estiva – e allora tutti gli occhi saranno puntati sul referendum scozzese per l’indipendenza di metà settembre – si possono fare alcune considerazioni sul fatto che da qualche anno il sistema politico inglese (non diversamente da quello italiano) sembra vivere un’importante evoluzione. Un’evoluzione che potrebbe mettere fine al cosiddetto «modello Westminster» fondato sul bipartitismo e sul meccanismo dell’alternanza alla guida del governo.

Nella sua versione più semplificata, infatti, il «modello Westminster» indica la presenza di un assetto bipolare, un sistema elettorale maggioritario e l’accentramento del potere esecutivo in governi monopartitici. Sviluppatasi nel Regno Unito ma presente anche in altri paesi appartenenti al Commonwealth, questa forma di democrazia maggioritaria identifica un sistema governato da due soli partiti che tendenzialmente si alternano alla guida dell’esecutivo. Inevitabile che sin dall’800 una tale articolazione politico-istituzionale abbia suscitato ammirazione in schiere di politici e intellettuali italiani, alimentando così la contrapposizione, talvolta stereotipata, tra l’instabilità politica italiana e la Gran Bretagna patria dell’«ordine» e della «regolarità». leggi tutto

L’Ucraina tra Putin e l’Occidente

Alessandra Bitumi * - 14.08.2014

“Chiediamo alla popolazione di non restare in strada e di rifugiarsi in luogo sicuro”. Le autorità municipali di Donetsk, roccaforte dei filorussi nell’Est dell’Ucraina, lanciano appelli ai civili sulla scorta di quelli emessi dell’esercito di Kiev, la cui offensiva non si arresta. Dopo aver riconquistato il 75% dei territori inizialmente occupati dai ribelli, le forze militari ucraine hanno rigettato sabato scorso la proposta di un cessate il fuoco avanzata dai separatisti al fine di impedire una “catastrofe umanitaria”. Secondo le stime dell’ONU, il numero dei profughi ha superato i 700 mila. Dall'inizio del conflitto, scoppiato ad aprile, le vittime sono più di 1500; i feriti quasi 4000.

A dispetto di un crescente nervosismo delle cancellerie occidentali, Kiev non sembra disposta ad arrestare le operazioni militari mentre Mosca risponde alle sanzioni di Stati Uniti ed Unione Europea con un embargo dei prodotti agroalimentari e ammassa 20.000 truppe sul confine con l’Ucraina (secondo Kiev, si tratterebbe di 45,000 ad oggi. Ma le cifre non sono ancora state verificate). Contro queste ultime, e il loro possibile utilizzo pretestuoso, si è pronunciata la NATO che teme un’invasione russa sotto forma di “operazione umanitaria”. La Casa Bianca ha immediatamente rilasciato una dichiarazione in cui rende noto che il Presidente Obama, in accordo leggi tutto