Chi siamo
Questa rivista si regge sull'impegno dei nostri collaboratori che volontariamente scrivono sulle nostre pagine e naturalmente sull'interesse dei nostri lettori non solo a fruire di questa occasione di formazione dell'opinione pubblica, ma anche ad aiutarci nella diffusione di questi articoli. Il significato che un organo di formazione dell'opinione pubblica può assumere dipende dalla qualità dei suoi lettori, ma anche dall'ampiezza della sua circolazione.
Grazie a tutti quelli che ci leggeranno e che ci faranno leggere.
Un nuovo periodico? Sì, ma differente. Lo dicono tutti, poi tutti sono eguali.
Invece no, questa volta è diverso. L'Italia è un paese in difficoltà. Non solo economiche (sotto gli occhi di tutti), ma anche di tenuta del suo sistema culturale e di quello delle solidarietà sociali. Il ritornello corrente è che non si capisce cosa stia succedendo. La domanda sulla bocca di tutti è: dove andremo a finire?
Perché siamo arrivati a questo punto? Le ragioni sono molte, ma fra queste c’è senza dubbio il crollo della capacità sociale di produrre analisi e di unire attorno ad interpretazioni. Una volta per spiegare tutto c’erano le ideologie. I partiti ne erano i cani da guardia e bene o male, magari credendoci a metà, si era in grado di darsi delle spiegazioni su quel che ci succedeva intorno. Oggi non è più così. Alle ideologie abbiamo sostituito gli slogan, ai dibattiti di approfondimento i talk show come spettacoli fra gladiatori che si combattono armati di parole e spesso di urla.
C’è bisogno di ritrovare una classe dirigente che pensa, capisce e agisce di conseguenza. In democrazia ogni cittadino responsabile è un pezzo di classe dirigente. Solo che deve esserne consapevole e deve avere gli strumenti per rispondere a questi doveri. Solo con una maturazione di questo tipo il paese uscirà dalle secche in cui è venuto a trovarsi.
Ecco perché nasce "MENTE POLITICA" un periodico anomalo al servizio di questo cambiamento. Perché occorre appunto una "mente politica" per affrontare la nostra crisi di transizione.
Un periodico anomalo da vari punti di vista. Innanzitutto nella periodicità: due numeri a settimana che escono il mercoledì e il sabato. Escono on-line, ma questa non è una anomalia, è il futuro dell'informazione: meno costi (il che significa più libertà), maggiore immediatezza.
In secondo luogo anomalo, perché pubblica solo tre, massimo quattro articoli a numero. Non brevi, ma neppure lunghi: ciascuno 5000 battute massimo (spazi inclusi). Perché oggi si ha poco tempo per informarsi, perché a video non si sopportano testi lunghi, né ha senso invitarvi a stampare lunghi rapporti che restano, non letti, nel cassetto.
In terzo luogo anomalo perché non ci occupiamo di tutto, ma solo di tutto quello che conta: sempre politica interna, politica estera, politica economica; ogni volta che rivestirà una posizione centrale anche cultura, religioni, società e quant'altro.
Se il filosofo Friedrich Hegel diceva, nel passaggio fra XVIII e XIX secolo, che il giornale era il "breviario" dell'uomo laico moderno, "Mente Politica" vuol essere davvero il breviario del membro della classe dirigente italiana del XXI secolo. Una lettura che diventerà obbligata per capire punti nodali di quanto ci accade intorno, per cogliere le evoluzioni che si verificano nel mondo globalizzato in cui viviamo (a partire dall'Europa), per scegliere linee di azione e modalità di presenza nell'agone pubblico. Certo non quelle che il giornale NON suggerirà, ma quelle che ciascuno sarà in grado di assumere per sua libera scelta con l'aiuto del nostro servizio.
"Mente politica" è un giornale "open source": chiunque può leggerlo all'indirizzo www.mentepolitica.it
"Mente politica" offre a chi è interessato un servizio in più: se lo volete, il sommario del numero appena pubblicato con un link per l'accesso ad ogni articolo arriverà sul vostro account e-mail. Così non dovrete neppure navigare per cercarci. Basterà linkarsi, come si usa dire, agli articoli dalla vostra posta elettronica.
"Mente Politica" ha una redazione giovane: studiosi di diverse discipline storiche e politologiche, attivi in università e centri di ricerca.
Lo dirige Paolo POMBENI, professore emerito di Storia dei sistemi politici europei all'Università di Bologna.
Punta ad essere una palestra di dibattito e di informazioni, per cui essa sarà aperta ai contributi di chi sappia dare informazioni non banali e sappia analizzare i fenomeni in cui siamo tutti immersi in quest';epoca di grandi cambiamenti e di svolte epocali.