Ultimo Aggiornamento:
16 marzo 2024
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Addio a Edward O. Wilson, inventore della sociobiologia e della biodiversità

Francesco Provinciali * - 08.01.2022

Edward Osborne Wilson se n’è andato nel sonno a 92 anni: ci lascia uno dei più grandi scienziati del nostro tempo, una mente metodica ma intuitiva e innovativa tanto da essere considerato l’erede di Darwin per i suoi studi sulle evoluzioni delle specie e perché intuì come il comportamento degli animali (quindi anche dell'uomo) fosse il prodotto dell'interazione tra l'ereditarietà genetica e gli stimoli ambientali. Noto soprattutto per gli studi in mirmecologia (la branca dell'entomologia che studia le formiche e nella quale non aveva eguali tra gli scienziati), si interessò a lungo di biodiversità, ed è considerato il padre della formulazione della teoria della sociobiologia e dei programmi di ricerca ad essa correlati. 

Dalla formica al pianeta, la sua curiosità non aveva confini e la sua visione del mondo esprimeva un approccio olistico dentro il quale stava l’interesse per la vita in tutte le sue mutevoli cangianze.

“L’uomo che sussurrava alle formiche”, così –simpaticamente – lo ha definito Telmo Pievani nel suo ricordo pubblicato il 28 dicembre dal Corriere della Sera. E’ una metafora che spiega una incredibile attitudine all’osservazione, sembrerebbe inverosimile immaginare che lo abbia accompagnato per tutta la vita, radicata fin da ragazzino: aveva 13 anni e cominciò a coltivare questa grande passione leggi tutto

Comunicazione politica e luoghi comuni. Le riforme e l'eccellenza

Patrizia Fariselli * - 05.01.2016

Spesso nel vocabolario dell’opinione pubblica si installano termini che pretendono di esprimere oggettività, ma che invece sono il risultato di strategie comunicative mirate a imporre significati particolari a termini apparentemente neutrali o, viceversa, ad attribuire valenza generale a termini che invece non possono che averne una specifica. Del resto, normalmente questo è il compito della comunicazione politica, basta saperlo. Ma a volte è difficile riconoscere l’artificio. Per esempio, parliamo di ‘eccellenza’ nel primo caso e di ‘riforme’ nel secondo. Partiamo da quest’ultimo.

Come viene unanimemente osservato da analisti politici di differente schieramento, il linguaggio di questo governo si caratterizza per un sistematico spostamento del centro del discorso dalla sostanza dell’oggetto alla forma dei suoi attributi. L’azione politica, pertanto, focalizza il cambiamento come passaggio necessario tra attributi alternativi: giovane vs. vecchio; veloce vs. lento; semplice vs. complesso; ottimista vs. pessimista. In questo approccio “le riforme” diventano un’entità astratta dalla specificità della loro sostanza, essendo essenzialmente giustificate da attributi innovativi nella forma. “Le riforme” diventano Il punto di riferimento del’azione politica, evocando l’alternativa tra “riforme sì” leggi tutto

Ricerca scientifica e umanesimo: un tentativo di sintesi?

Federico Ronchetti * - 06.01.2015

Sto tornando con la memoria alla fine di un piovoso e freddo settembre 2013. Sono al CERN di Ginevra, in occasione degli Open Days, un evento che capita in media ogni 3 anni, di solito durante i fermi programmati del Large Hadron Collider (LHC). In questa occasione il pubblico può accedere alle installazioni sotterranee giganti di ALICE, ATLAS, CMS ed LHCb e visitare alcune parti del tunnel che ospita LHC: la macchina acceleratrice di particelle più complessa e potente mai costruita dall’uomo.

 

Come tanti altri che lavorano al CERN ho accettato di fare da guida e di dare una mano nella gestione dello straordinario flusso di più di 70000 visitatori, provenienti da ogni parte d’Europa nonostante il clima avverso e le attese non brevissime.

Entusiasmo, stupore, meraviglia: sono le emozioni che ho visto disegnate sui volti di persone di ogni età, genere e nazionalità nei 18 minuti di visita a tempo contingentato. Molti, moltissimi chiedevano di sapere di più, trattenendosi con me e con le altre guide negli spazi espositivi appositamente allestiti nei diversi siti sperimentali.  Ovviamente, non era possibile, né desiderabile, sottrarsi alla raffica continua di domande: da quelle mirate e competenti degli appassionati, a quelle curiose degli adolescenti, fino agli sconfinamenti - inevitabili a volte - nel campo della metafisica.

 

La lezione che ho tratto da questa esperienza straordinaria, che si rinnova ogni qual volta un gruppo di persone visita il CERN, è che il “pubblico” leggi tutto

La ricerca di base e lo sviluppo economico

Dario Braga * e Fiorenzo Stirpe ** - 05.06.2014

Il presidente Napolitano, nel suo discorso d'insediamento, parlò del "valore delle proposte...per potenziare l'istruzione e il capitale umano, favorire la ricerca, l'innovazione e la crescita delle imprese". Fu ammirevole l'accostamento fra queste voci e preveggente: le società colte, quelle che investono di più in formazione e ricerca, stanno recuperando molto più rapidamente rispetto ai tempi della crisi di quelle, come la nostra, con una tradizione di scarsi investimenti nella ricerca. E' un fatto che le imprese crescono se fanno innovazione, e che l'innovazione è figlia della ricerca.


In sintonia con il Presidente Napolitano, il fisico inglese Brian Cox nella Faraday Lecture della Royal Society di Londra afferma che raddoppiare i fondi per l'università e la ricerca sarebbe un ottimo investimento. Questo è leggi tutto