Mentepolitica esce il mercoledì e il sabato.
Una questione seria: la crisi del campo largo
La crisi provocata nel cosiddetto “campo largo” da Giuseppe Conte con il sostegno del duo Fratoianni-Bonelli non è una banale lite per tattiche elettorali, anche se queste vi hanno parte (i Cinque Stelle in Liguria devono confrontarsi con la concorrenza di una dissidenza grillina lieta di attaccarli per il cedimento a Renzi e se M5S uscisse male dalla conta elettorale il suo futuro sarebbe grigio). Si tratta piuttosto del riaccendersi della competizione per l’alternativa alla testa del futuro equilibrio politico italiano dopo la fine dell’età di Berlusconi.
Per capire, è necessario risalire alle origini dell’insediamento di Conte alla testa del movimento grillino. Come è noto, il cosiddetto “avvocato del popolo” non proveniva dalle file del movimento del vaffa, ma piuttosto dagli ambienti della più o meno medio-alta classe dirigente arrembante. La sua presa di potere fu in gran parte connotata dallo spazio che egli aprì per quel ceto politico-burocratico grazie alla guida dell’esecutivo, giocandosi abilmente il sostegno di grillini poco formati al gioco romano e di una Lega salviniana che si pensava fortissima perché detentrice della chiave populista per gestire un largo consenso.
Quando la coalizione giallo-verde crollò per l’avventurismo dell’allora “Capitano”, Conte riuscì a rimanere in sella cambiando spalla al suo fucile, leggi tutto
Non nevica mai in settembre
80 anni fa, il pomeriggio del 17 settembre 1944, il tenente Joseph Enthammer, ufficiale di artiglieria dell’esercito tedesco di stanza ad Arnhem, in Olanda, alzò lo sguardo verso il cielo limpido, era una tiepida giornata di fine estate. Improvvisamente rimase esterrefatto, non poteva credere ai propri occhi: bianchi "fiocchi di neve" riempivano il cielo scendendo lentamente, quasi fossero sospesi nell'aria. "Non può essere!" pensò. “Non nevica mai in settembre!” E ne trasse subito un’allarmante conseguenza. “Allora sono paracadutisti!”
L’ufficiale della Wehrmacht era diventato, suo malgrado, uno dei primi testimoni di una delle più grandi battaglie che coinvolsero i reparti aviotrasportati durante la Seconda guerra mondiale: l’Operazione Market-Garden.
Nell’estate del 1944, le truppe tedesche erano in piena crisi, su tutti i fronti di guerra. Sul fronte occidentale dopo lo sbarco in Normandia e la liberazione di Parigi, il 25 agosto, gli alleati stavano avanzando a grande velocità verso il confine tedesco.
Il 3 settembre, la 2^ Armata britannica di Montgomery entrava in Belgio, liberando Bruxelles e conquistando l’importante porto di Anversa. I comandi alleati stimavano oramai possibile l’ipotesi che la guerra in Europa finisse entro un paio di mesi. L’avanzata per liberare l’Europa occidentale sembrava travolgente, lo slancio era tale che il generale americano Eisenhower, comandante supremo delle leggi tutto