Ultimo Aggiornamento:
12 febbraio 2025
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Argomenti

Scuola: la riforma Valditara tra anticipazioni, illazioni e pregiudizi

Francesco Provinciali * - 25.01.2025

Tra tutte le chiavi di lettura del testo di revisione dei programmi scolastici anticipato a grandi linee dal Ministro Valditara in una intervista al Giornale non ce n’è una che sia in grado di definire una traccia organica del disegno riformatore, la sua ampiezza, la sua portata, le materie oggetto di trattazione, in un certo senso le ambizioni sottese, la cornice e i contenuti organici, l’ordine e il grado di istruzione interessati.

Per ora lo stesso Ministro ha riferito di “nuove indicazioni nazionali per il primo ciclo” che prenderanno corpo non prima di marzo anche se è probabile che l’ipotesi iniziale possa poi estendersi alla scuola secondaria.

Nessuna di queste chiavi – rubricate nell’armamentario degli opinionisti e dei preconcetti oppositori - apre il cassetto della scrivania del titolare del dicastero di Viale Trastevere dove è custodita la bozza in progress del testo che la Commissione incaricata della materia sta gradatamente assemblando. Non è neppure chiara la veste giuridica che assumerà il provvedimento: si parla di un decreto ministeriale, di un disegno di legge, di una normativa che sarà posta al vaglio del Parlamento per poi assumere lo status di DPR, alla stregua dei cd. “decreti delegati” del 31/5/1974 che hanno appunto compiuto mezzo secolo. Perché è fondamentale l’assetto, leggi tutto

Il primo giorno di scuola

Francesco Provinciali - 07.09.2024

Il giorno fatidico è arrivato, quello tanto atteso dalle mamme, dai papà, dai nonni e dai parenti che formano il nucleo famigliare più allargato dei bambini e delle bambine.

Ma possiamo dire altrettanto per loro, per i nostri figli?

Oppure l’attesa – carica di emozioni, qualche volta di ansie incontenibili – è un fatto che riguarda prevalentemente gli adulti, di cui i piccoli percepiscono forse gli aspetti più deteriori, legati ai preparativi e al lungo rituale di acquisti, di corredo, di impegni e di un’immaginazione spesso fantasiosa?

Parliamo del primo giorno di scuola, naturalmente: un evento che si carica di significati allusivi prevalentemente legati alle suggestioni e al modo di pensare dei grandi.

Perché i diretti protagonisti - i figli-alunni - vivono di riflesso questo ‘avvenimento’ e spesso arrivano persino troppo preparati, tesi come se dovessero comportarsi seguendo strettamente un copione già scritto dai loro genitori.

E invece sono proprio loro, i bambini, i depositari delle proprie emozioni.

Mamme e papà, lasciate entrare vostro figlio con fiducia in quella scuola!

Non preoccupatevi subito dei risultati: arriveranno secondo i tempi e i ritmi di ciascuno, l’importante è che i bambini vivano con naturalezza il loro percorso scolastico, senza sentire il peso dell’ansia anticipatoria degli adulti. leggi tutto

La laurea, un bene di famiglia

Francesco Provinciali - 03.08.2024

Nell’annuale Rapporto ISTAT sui “livelli di istruzione e i ritorni occupazionali” riferito ai dati rilevati nel 2023, si evidenzia come il titolo di studio posseduto dai genitori resti un valore aggiunto per il percorso formativo dei figli. Quando infatti i genitori hanno un basso livello di istruzione quasi un quarto dei figli (il 24%) abbandona precocemente gli studi mentre di converso questa percentuale scende precipitosamente al 2% se il padre o la madre sono laureati. E mentre in un contesto familiare culturalmente deprivato solo il 10% dei figli completa il corso di studi fino alla laurea, in presenza di un genitore in possesso di laurea questo dato sale fino al 70% dei casi. È di tutta evidenza come la famiglia sia non solo un ambiente relazionale e affettivo – realtà peraltro pur sempre fondamentale per una crescita psico-fisica positiva della prole – ma inoltre come il dato culturale e più specificatamente il possesso di un titolo di studio elevato- segnatamente una o due lauree – conseguito dei genitori, rappresenti un atout di assoluto rilievo peraltro incidentale nel curricolo scolastico dei figli fino al raggiungimento, a loro volta,  del più alto titolo di studio. Considerando inoltre la fascia di popolazione compresa tra i 25-64enni, il tasso di occupazione dei laureati è 11 leggi tutto

I docenti fragili che finiscono davanti alle commissioni di verifica dell'Inps

Francesco Provinciali - 20.04.2024

Ora che lo smart working è stato rimosso dalle tutele dei docenti lavoratori fragili si possono trarre alcune conclusioni su una vicenda tormentata che resta una delle pagine più vergognose della storia repubblicana. Il lavoro agile preesisteva alla normativa introdotta dal primo Governo Conte e via via rinnovata a singhiozzo, in ritardo, con limitazioni (solo i privati, non i pubblici fino alla Direttiva Zangrillo del 29/12/2023 che intendeva porre rimedio nel pubblico impiego ad una disparità di trattamento di profilo costituzionale).  Applicata in tutti i Ministeri meno che in quello dell’Istruzione e del Merito, ma limitatamente al personale docente: non c’erano soldi per pagare i supplenti, eppure so che ci sono Dirigenti amministrativi che lo smart working lo fanno anche ora, con contratti ad personam. So anche di qualcuno che ha scritto al Ministro Valditara e al Presidente Mattarella senza ottenere risposta. Preesisteva – dicevo – la legge 81/2017 che affermava che il Dirigente Scolastico “può” organizzare modalità flessibili di lavoro e di formazione del personale: qualcuno ha chiesto di applicarla ma si è sentito rispondere “può” ma non “deve”: una grande prova di comprensione e umanità verso malati le cui patologie sono state poi certificate “fragili” dal D.M. Salute del 4/2/2022. In piena emergenza pandemica i leggi tutto

Svolgere un tema da soli o con l'intelligenza artificiale

Francesco Provinciali - 30.03.2024

La rivista Orizzonte Scuola riferisce una vicenda significativa per inquadrare nel panorama variegato degli istituti scolastici, quali situazioni e con quali conseguenze l’uso disinvolto delle tecnologie, l’intelligenza artificiale e la digitalizzazione pervasiva stiano radicalmente modificando la scuola e con essa il concetto di istruzione, apprendimento, educazione: insomma una visione decisamente alterata dei principi pedagogici che hanno ispirato la didattica fino ad oggi.

La notizia è questa: in una classe terza di scuola media inferiore (o secondaria di primo grado, che dir si voglia) 18 alunni su 23 hanno consegnato al professore di lettere un tema, assegnato come compito a casa, elaborato utilizzando ChatGPT (un trasformatore generativo pre-addestrato) che si basa sull’I.A. nell’interazione con un essere umano ed è in grado di elaborare testi simili a quelli che potrebbe produrre una persona decisamente acculturata. Il suo rendimento è infatti ‘tarato’ sulla “ottimizzazione” dei risultati. Nel caso considerato il tema restituito dagli studenti che non ne hanno scritto il contenuto ma si sono affidati all’I.A. risulta ineccepibile nella forma, logico e consequenziale nello sviluppo narrativo e semantico: peccato che gli pseudo-autori di cotanta eccellenza non siano poi stati in grado di spiegare la trama né di dimostrare di averne compreso il significato. Una mera applicazione dell’innovazione digitale leggi tutto

L'autonomia scolastica come moltiplicatore di burocrazia

Francesco Provinciali - 24.02.2024

Girava un tempo tra gli insegnanti una battuta: tra il dipendere dal Provveditorato o dal Ministero quasi tutti sceglievano la seconda ipotesi per il semplice fatto che il Ministero si trovava fisicamente più lontano: meno fiato sul collo e maggiore autonomia didattica consentivano ai docenti di esprimere il meglio di sé, in classe, con i propri alunni. Retoricamente in quegli anni si parlava di “missione educativa”: sarà stata un’affermazione enfatica ma quella generazione di maestri e professori (ne avevo due in casa, mio padre e mia madre) contribuì all’alfabetizzazione del Paese e da quella scuola uscirono teste pensanti, apprendimenti solidi e competenze spendibili nella vita professionale. C’era da allora - c’è da sempre- un rapporto confliggente tra burocrazia e insegnamento, tra circolari e lavoro con i propri alunni. Di circolari ne arrivavano a iosa, c’era l’ordine e poi il contrordine: con buon senso Direttori Didattici e Presidi filtravano il necessario dal superfluo e ridondante. Ricordo che nel 1976 pubblicai su Scuola Italiana Moderna un articolo intitolato “Programmare è semplificare”: ricevetti una telefonata di complimenti dal Direttore della Rivista, che mi disse che avevo visto giusto e mi propose di entrare in redazione. Non lo feci e preferii cimentarmi nella strada che poi ho leggi tutto

Merito e mobilità sociale. Perché la scuola non deve dimenticare l’articolo 34 della Costituzione

Gian Luca Galletti * - 07.02.2024

Di promozione del merito il nostro Paese ha un bisogno primario, in tutti gli ambiti, ma la sfida si affronta a partire dalla scuola. Eppure, troppo spesso il merito suona come una parolaccia elitista, o tutt’al più come una parola di destra, mentre dovrebbe essere un vocabolo chiave della vita civile, dell’ordinamento democratico. Per questo, ho apprezzato molto l’intervento di Francesco Provinciali. Abbiamo vissuto finora in un clima culturale che ha confuso merito e meritocrazia (leggi “dittatura del merito”). Promuovere il merito non significa lasciare indietro coloro che si trovano in condizione di minorità (minor preparazione, minor abilità), ma dare opportunità di crescere e buone motivazioni per impegnarsi a chi ha voglia di farlo. La rinuncia della scuola a premiare porta a esiti disfunzionali, sia dal punto di vista della valorizzazione delle capacità, sia dal punto di vista dell’equa distribuzione delle opportunità. Come scrive Provinciali, il merito “non è solo dote intellettuale, ma riguarda anche l’impegno, l’applicazione, il sacrificio per conseguire competenze”. È un prodotto alchemico, il merito, di cui è difficile separare le componenti. Quando le madri e i padri costituenti pensarono all’articolo 34 della Costituzione avevano in mente obiettivi di mobilità sociale, una norma che facesse giustizia ai “capaci e ai meritevoli”, leggi tutto

Diritto allo studio e valorizzazione del merito coesistono in un sistema scolastico inclusivo

Francesco Provinciali * - 27.01.2024

La crescita delle moderne democrazie, iniziata nel periodo successivo alla fine della seconda guerra mondiale si è accompagnata all’evoluzione dei sistemi scolastici nazionali: già allora c’era l’esigenza di conservare la remota eredità ricevuta dalla tradizione e da essa partire per aprirsi all’innovazione e alla necessità di restare agganciati alle dinamiche di una società in rapida e profonda trasformazione. L’alfabetizzazione di massa fu per tutti il primo postulato da assolvere: essa conteneva un’urgenza quantitativa, di estensione degli apprendimenti strumentali del leggere, dello scrivere e del far di conto e una prospettiva qualitativa, di affinamento dei saperi, di correlazione tra istruzione e mondo del lavoro, tra educazione e crescita della persona nella sua dimensione identitaria e relazionale. Questa deriva la possiamo cogliere come processo di modernizzazione trasversale ai sistemi scolastici dei Paesi usciti dal conflitto bellico, pur tenendo conto di condizioni di differenziato, potenziale sviluppo. La scuola era un’istituzione da definire in modo funzionale alla crescita economica tumultuosa, al traguardo di un recuperato ed esteso benessere: era lo zoccolo duro del progresso civile che riguardava ogni singolo soggetto e l’intero corpo sociale. Fu per tutti un incedere laborioso ma pervaso da fermenti e aneliti di libertà e di emancipazione, l’osservatorio ideale per guardare leggi tutto

Docenti fragili e smart working, manca la volontà politica di applicare la direttiva Zangrillo

Francesco Provinciali * - 20.01.2024

La storiella del mugnaio di Potsdam che- stanco delle angherie e dei soprusi di un potente barone – si domandava… “Ma ci sarà pure un giudice a Berlino”? la trovo calzante per spiegare lo stato d’animo dei docenti fragili del pubblico impiego che aspirano al rinnovo dello smart working. Anche loro si chiedono se ci sia un giudice a Roma -o altrove nel Paese -che in qualche modo ripristini la legalità e il principio costituzionale di uguaglianza dei cittadini in tema di tutela della salute. E qui per “giudice” si intende estensivamente una figura istituzionale che vada oltre il ruolo del magistrato, qualcuno che dipani risolutivamente il bandolo di una matassa ingarbugliata, che nessuno si prende la briga di districare. Come è noto la legge di bilancio ha concesso la proroga di questa previgente tutela ai lavoratori fragili del privato, negandola a quelli della pubblica amministrazione. Come è altrettanto noto la Direttiva del Ministro Paolo Zangrillo del 29/12/2023 ha impartito disposizioni affinché – a determinate condizioni – il lavoro agile venga concesso con un accordo individuale stipulato con il dirigente dell’ufficio di appartenenza. E – infine – come è tristemente e paradossalmente arcinoto – pare che ai docenti della scuola questo provvedimento “riparatore” non possa essere concesso in quanto oneroso, leggi tutto

Le iscrizioni, primo passo per organizzare il prossimo anno scolastico

Francesco Provinciali * - 13.01.2024

Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha diramato – con circolare 40055 del 12/12/2023 – le disposizioni relative alla complessa operazione delle iscrizioni degli alunni in vista del prossimo anno scolastico 2024/25 e lo ha fatto con largo anticipo,  in modo davvero egregio e con la necessaria completezza di indicazioni affinchè scuole e famiglie – che sono in buona sostanza i contraenti di una sorta di ‘negozio giuridico’ che chiama in causa diritti e doveri di entrambe le parti – siano messe in condizione di formalizzare un atto amministrativo caratterizzato da estrema precisione nel procedimento di regolarizzazione delle operazioni utili ad avere – nel periodo che va dal 18 gennaio al 10 febbraio 2024 – il quadro degli alunni iscritti alle scuole di ogni ordine e grado. Ciò è propedeutico alla formazione delle classi e alla definizione degli organici dei docenti nell’a.s. prossimo venturo. Dal documento uscito da Viale Trastevere si evince la cura dei dettagli con cui il Ministro Valditara e il Direttore Generale Fabrizio Manca, che lo ha firmato, hanno inteso emanare disposizioni chiare ed orientate alla massima trasparenza, tenendo conto del fatto che la richiesta di iscrivere il proprio figlio a scuola dovrà essere redatta dalle famiglie in modalità telematica, con alcune eccezioni che riguardano ad es. le scuole dell’infanzia leggi tutto