Ultimo Aggiornamento:
20 aprile 2024
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Argomenti

Sos intelligenza artificiale e mafie digitali

Francesco Provinciali * - 27.05.2023

Un paio di notizie apparse sui media in questi giorni hanno portato alla ribalta un tema di grande attualità sul quale scienziati, addetti ai lavori, esperti di etica della comunicazione e tecnici dei social esprimono da tempo opinioni e punti di vista, con analisi e valutazioni non sempre collimanti.

Si tratta di un’area vasta di argomenti che spaziano dal web, all’intelligenza artificiale, all’uso e all’abuso dei social che per vastità di utilizzo, pluralità di linguaggi, penetrazione pervasiva nei comportamenti umani, prospettive di espansione coinvolgono un target estremamente lato di utenti creando i presupposti oggettivi per una sorta di mutazione culturale profonda e incisiva determinata dall’uso massivo delle tecnologie e radicalmente slegata dai modelli tradizionali di trasmissione del sapere e di ricontestualizzazione spazio-temporale delle relazioni interpersonali.

Hanno destato vasta eco (che pare già “assorbita” come un episodio quasi emendabile) le dimissioni da GOOGLE dopo dieci anni di full-immersion di Geoffrey Hinton, 75 anni, psicologo cognitivo e scienziato informatico, considerato il padrino dell’intelligenza artificiale, pioniere della ricerca sule reti neurali e sul “deep learning”, vincitore nel 2018 del prestigioso premio ‘ Turing Award’. Ha lasciato con una motivazione che fa riflettere: “i programmi di IA hanno fatto passi da gigante e ora “sono piuttosto spaventosi. leggi tutto

La rincorsa alla radicalizzazione (di facciata)

Paolo Pombeni - 24.05.2023

Un tempo era un pezzo fisso della satira puntare sullo sketch che presentava una stessa notizia “vista da destra e vista da sinistra”. Un modo per prendersi gioco di come si potevano manipolare i fatti, col retropensiero che in fondo tutti sapevano benissimo riconoscere le mistificazioni strumentali. Era troppo ottimistico, oppure era semplicemente la presa d’atto che tanto, in questo paese strutturalmente di guelfi e ghibellini, ognuno rimaneva attaccato alla sua tribù politica qualsiasi cosa accadesse.

Si trattava però di uno spettacolo messo in scena per le anime semplici, perché appena si saliva un poco di livello c’era consapevolezza che la politica fosse una cosa seria. Peppone e don Camillo erano due maschere che da un lato parlavano per slogan e usavano quelli per i loro duelli più o meno rituali, ma poi nella vita quotidiana finivano per trovare un’umanità comune sulla cui base dialogare. Questa almeno era la rappresentazione che ne dava Giovanni Guareschi e questa spiega il successo dei suoi libri e dei film derivati, più o meno bene, da quelli.

Da tempo non è più così e anzi le cose stanno peggiorando. Schematicamente si usa dire che molto, se non tutto comincia col famoso ’68, quando si impone leggi tutto

Bilancio del primo turno delle comunali

Luca Tentoni - 20.05.2023

Il primo turno delle elezioni amministrative del 2023 non ha riservato grosse sorprese. Saranno i ballottaggi a stabilire l'esito della competizione, visto che per ora siamo solo quattro a due per la destra. Il primo dato significativo riguarda l'affluenza, che nei capoluoghi di provincia è stata pari al 57,3% contro il 59,4% delle precedenti comunali (-2,1%), in linea con il dato nazionale (59,03 oggi, 61,22 la volta prima, quindi -2,19%). Poiché i protagonisti sono i sindaci, prima di occuparci delle liste vediamo il rendimento degli aspiranti primi cittadini di destra e di centrosinistra. Di solito, il centrosinistra costruisce le sue vittorie su un doppio fattore: il miglior rendimento dei propri candidati rispetto alle liste e il peggior rendimento di quelli di destra rispetto alle liste. In questo caso, i candidati di centrosinistra hanno fatto meglio dei loro partiti a Brescia (dove è arrivata la vittoria), a Sondrio (inutilmente), a Vicenza (primo posto e ballottaggio), Pisa (secondo posto e ballottaggio), a Latina (sconfitta), a Teramo (vittoria): sono solo sei casi su tredici. I candidati di destra che hanno fatto meglio dei loro partiti sono quelli di Treviso (vittoria al primo turno), Vicenza (secondo posto e ballottaggio), Massa (primo posto e ballottaggio), Siena (primo posto e ballottaggio), Ancona (primo posto e leggi tutto

Come, nello spazio, i buchi neri diventano buchi bianchi

Francesco Provinciali * - 20.05.2023

Fascino, mistero e spiegazione: queste parole potrebbe accompagnare la lettura del libro del fisico Carlo Rovelli sulla trasformazione dei buchi neri in buchi bianchi, come ribaltamento di prospettiva di osservazione oltre l’orizzonte del visibile e dell’immaginabile, al di là dei confini spazio-temporali.

Sarebbe presuntuoso tentare di riassumere in termini divulgativi lo sforzo di descrizione di un fenomeno scientifico, d’altra parte tutto ciò che riguarda quanto avviene nell’Universo (o avveniva miliardi di anni fa per proiettarsi sulla linea del tempo attuale) e quanto sta accadendo o si riscontrerà e verificherà nei miliardi di anni a venire va sempre considerato e ricomposto nella fascinazione dell’immaginabile: passato, presente e futuro come categorie del tempo che solitamente usiamo per misurare e classificare i fenomeni della nostra dimensione esistenziale qui acquisiscono margini estremamente dilatati, per cui riassumere attraverso congetture, dimostrazioni e comparazioni ciò che avviene nell’Universo non può essere ridotto a poche formulette essoteriche. Le stesse equazioni di Einstein – ancorché validate – vengono messe a dura prova quando si tenta di spiegare che cosa sono questi buchi neri di cui tanto si parla tra gli scienziati e insieme allo sforzo di comprensione si tenta di capire come avvenga la loro trasformazione nei figli minori – i buchi leggi tutto

Evitiamo acrobazie interpretative: le comunali sono elezioni “locali”

Paolo Pombeni - 17.05.2023

La politica è tutta un test, si potrebbe dire scimmiottando una nota canzonetta. Si tratta però di capire che tipo di test di volta in volta possa essere. Ci sarà naturalmente tempo e modo per analisi dei dati e dei flussi (per noi lo farà sabato l’ottimo Luca Tentoni), ma intanto vediamo di proporre una lettura “di superfice” che non vorremmo fosse superficiale.

I media ed i numerosi fan club che circondano i partiti nella carta stampata e sulle TV sono alla perenne ricerca di conferma delle rispettive tesi: Meloni si rafforza come guida suprema della destra? La Lega di Salvini è in stasi o si riprende? Nel PD è visibile l’effetto Schlein? I Cinque Stelle come sono messi? Il terzo polo da qualche segno di vita?

Sono tutte domande legittime, ma poste ad eventi che non sono in grado di dare risposte soddisfacenti. Nelle elezioni comunali è difficile che la gran parte degli elettori scelga seguendo appartenenze di parte od orientamenti solo ideologici. La ragione è semplice: per prima cosa l’affezione ad uno schieramento a prescindere da ogni valutazione è sempre più in forte calo; in secondo luogo la scelta è condizionata da una conoscenza abbastanza prossima dei candidati in campo, specie quando come nella tornata

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Patria senza conflitti? Ideologia e realtà di una narrazione politica

Fulvio Cammarano * - 17.05.2023

Al di là delle effettive caratteristiche ideologiche dell’attuale governo, non si è mai parlato così tanto di fascismo con riferimento all’attualità, come in questi mesi. Per la classe politica che ruota attorno a “Fratelli d’Italia” questo continuo richiamo al fascismo non è altro che uno strumento di lotta politica maneggiato da una sinistra che non ha la forza politica per contrastare il successo elettorale della nuova destra a trazione meloniana. L’ambiguità del problema però non sembra potersi dissolvere così facilmente. Non c’è dubbio che gli esponenti del governo siano disposti, in molti casi anche convintamente, a condannare il fascismo-regime, vale a dire il sistema di potere dittatoriale crollato 80 anni fa verso cui, si sostiene, non c’è alcuna nostalgia. Più problematica, anche alla luce della miriade di recenti esternazioni pubbliche e private, risulta essere la questione del riferimento ideologico che sorregge l’azione politica degli esponenti di Fratelli d’Italia. Il motore effettivo di quell’area politica non è certamente il conservatorismo e neppure l’anticomunismo, obiettivo che dagli anni ’80 non ha più alcuna forza emotivamente aggregante. Il vero riferimento ideale che caratterizza l’attuale compagine di governo è l’anti-antifascismo. Ecco, dunque, perché l’eterno nodo della permanenza del fascismo in Italia continuerà a rimanere ben saldo: se il fascismo leggi tutto

La coscienza come conquista e valore dei comportamenti umani

Francesco Provinciali * - 13.05.2023

Tra i suoni gutturali degli antenati degli ominidi e le applicazioni di intelligenza artificiale dello ChatGPT (in attesa degli sviluppi che vivremo sulla via del Metaverso), corrono tra i 5 e 7 milioni di anni. L’homo sapiens compare sulla scena del mondo circa 300 mila anni fa, quello di Neanderthal 100 mila dopoun abisso protostorico immenso se comparato alla riconversione digitale, ai robot e alle interconnessioni tra reale e virtuale nei comportamenti umani.

Ripensavo a questo distanziamento siderale che ci separa dalle origini della vita umana sul pianeta leggendo il libro “I buchi bianchi- Dentro l’orizzonte” di Carlo Rovelli, proiettato nell’esplorazione dell’immensità dello Spazio per spiegare come le stelle bruciando generano i buchi neri sprofondando nel proprio orizzonte ma vivendo ancora miliardi di anni e i buchi bianchi ne sono la speculare rappresentazione ribaltando l’immaginario punto di osservazione e confermando le equazioni di Einstein, da un punto di vista opposto. Un agile volumetto che merita un’adeguata recensione.

Nello stesso tempo stavo sfogliavo sulla rivista Antiquity i risultati di una ricerca dell’Università di Edimburgo sull’uso e l’evoluzione strumentale della clava nell’Età della Pietra.

L’uomo osserva la storia partendo dal proprio presente ma può utilizzare opportunamente l’universo di conoscenze di cui dispone. Così come noi leggi tutto

Potremo avere una riforma costituzionale senza bandierine?

Paolo Pombeni - 10.05.2023

Le riforme costituzionali sono una cosa seria e non possono essere ridotte ad una questione di bandierine da piantare per compiacere agli ego(ismi) politici e individuali delle molte parti in causa. Se ne parla quasi dal giorno dopo il varo della nostra Carta, ma non si è mai concluso nulla proprio per quella ragione. Commissioni parlamentari o comitati più o meno pletorici di esperti il quadro era sempre quello: le bicamerali non hanno concluso nulla così come la commissione (pletorica) di tecnici e intellettuali messa in piedi con la congiunta regia del presidente Napolitano e dell’allora ministro Quagliariello.

Ciò che ora manca è una considerazione seria della situazione in cui ci muoviamo e una linea politica chiara a cui ispirarsi. Poi le soluzioni tecniche si trovano. Ci permettiamo il lusso, data l’irrilevanza di chi scrive, di segnalare alcuni nodi di fondo che ridimensionerebbero il dibattito che si sta malamente impostando.

Il primo punto è la questione del ruolo del Presidente della Repubblica. Tutti riconoscono che è importante avere un equilibratore del confronto, talora scontro, politico che è l’anima della democrazia. Per questo fine occorre una figura che si accredita come super partes e che è legittimata in quel ruolo. La scelta di questa figura attraverso una leggi tutto

I monsignori di Voltaire

Francesco Provinciali * - 06.05.2023

Dopo la fine del partito unico dei cattolici è finita anche la loro presenza politica o rimane qualcosa di quei principi, di quei programmi, di quei valori che avevano ispirato tanta parte della storia recente di questo Paese?

E dopo il tramonto del collateralismo con le associazioni, con i cenacoli culturali, con il mondo del volontariato, con lo stesso sindacato, dove può trovare spazio e collocazione – se mai esiste ancora – una dottrina sociale ispirata ai principi della giustizia e della carità, dell’equità e dell’etica dei comportamenti? Non disponiamo oggi di un Codice di Camaldoli in versione 2.0, mancano menti illuminate, penne raffinate e visioni lungimiranti.

Ma non per questo si deve giocare al ribasso.

Dal cattolicesimo popolare possono emergere idee e luci per rischiarare i troppi coni d’ombra del presente.  A guardarsi in giro è difficoltoso distinguere, anche stropicciandosi gli occhi: retaggi, rimpianti, ricordi danno sostanza ad uno sparigliamento che assomiglia più al limbo dell’indeterminato di quanto non rendano l’idea di una compattezza nobilitata da connotazioni qualificanti.

E serve ancora a questa Italia del terzo millennio che i cattolici si rimbocchino le maniche e si diano da fare per partecipare con fattivo e concreto contributo a definire e magari guidare ancora un modello leggi tutto

I problemi oltre la propaganda

Paolo Pombeni - 03.05.2023

Il primo maggio è stata una ulteriore occasione per polemiche di maniera: c’era da aspettarselo, ma non è un bel vedere. Giorgia Meloni ha convocato un Consiglio dei ministri in quella data per mostrare che i politici lavorano e si occupano dei lavoratori. Le opposizioni hanno invocato l’offesa alla data sacra e la premier si è impelagata nello scontro di battute su chi lavora il giorno della festa a dispetto di tutte le sacralizzazioni. Sceneggiate che distraggono dai contenuti di quanto sta succedendo.

Punto primo: il governo di destra-centro vuol dimostrare che è intenzionato ad occuparsi dell’emergenza lavoro. Non è strano, visto che una parte non piccola dei suoi elettori provengono dai ceti operai e impiegatizi a basso reddito, ma non combacia con l’immagine di una destra che è contro la classe operaia, per cui la sinistra si butta a dire che è tutta propaganda perché in realtà le misure del governo allargano la sfera della precarietà.

Punto secondo: il governo convoca i sindacati la sera prima di varare i provvedimenti e questo viene presentato come un atto di arroganza perché alle rappresentanze del mondo del lavoro ci si limita a comunicare qualcosa di già deciso.

Punto terzo: una analisi un po’ ravvicinata della “filosofia” degli interventi leggi tutto