Ultimo Aggiornamento:
03 giugno 2023
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Argomenti

Un nuovo negazionismo politico nell’Italia di Meloni?

Raffaella Gherardi * - 02.11.2022

Alla voce “negazionismo” l’Enciclopedia Treccani recita: «Termine con cui viene indicata una corrente antistorica e antiscientifica del revisionismo la quale, attraverso l'uso spregiudicato e ideologizzato di uno scetticismo storiografico portato all'estremo, non si limita a reinterpretare determinati fenomeni della storia contemporanea ma, spec. con riferimento ad alcuni avvenimenti connessi al fascismo e al nazismo (per es., l'istituzione dei campi di sterminio nella Germania nazista), si spinge fino a negarne l'esistenza.»

Dopo un sintetico excursus sulle origini e gli sviluppi del negazionismo nel secolo scorso, la parte conclusiva è dedicata alle più recenti declinazioni del negazionismo affermatesi nel nuovo millennio. In senso figurato e attraverso un processo di ampliamento semantico, sotto tale termine è possibile infatti individuare ora fenomeni, riconducibili a nuovi negazionismi, volti a confutare fatti scientificamente o empiricamente accertati e che sempre più si alimentano di fake news diffondendosi con estrema velocità grazie ai social network. Di fronte a tali eventi recenti, che spesso sfociano in complottismi di varia natura, tendenti a evolvere in teorie cospirazionistiche e anche in atteggiamenti violenti, c’è chi ha introdotto il termine di “post-negazionismo”. Ecco allora, da inizio Millennio fino alla cronaca presente, negazionismi di tipologie diverse, improntate a forme e ambiti differenti di leggi tutto

Il porto di Genova Prà: un caso mondiale di stravolgimento ambientale

Francesco Provinciali * - 29.10.2022

Il Governo di Singapore fa le cose sul serio in quanto a politica espansiva nella gestione dei sistemi portuali italiani. La fusione di PSA Genova Prà (con sede e direzione generale a Singapore) e SECH con sede a Genova ha creato in quel di Genova un colosso in grado di contendere il mercato del trasporto via mare e delle strategie portuali a MSC e alla cinese COSCO. Mentre PSA è già un colosso mondiale al suo confronto SECH è realtà piccola e locale: l’operazione è consistita quindi nell’inglobare SECH in PSA. 

Tradotto in soldoni ciò significa che il gigante PSA ha la quota azionaria di maggioranza per la governance dei due terminal containers del Porto di Genova, il SECH (terminal contenitori di Genova spa che gestisce la Calata Sanità) e il PSA di Prà, ormai diventato il più importante terminal import-export italiano.

Si aggiunga l’alleanza cinese con la Maersk (il primo gruppo armatoriale per il trasporto dei container al mondo) nel porto di Savona mentre nel mirino finisce anche La Spezia dove c’è il terminal di Contship con MSC. E mi scuso per eventuali imprecisioni. Chi vive in quei contesti territoriali avverte un senso di declino ambientale inarrestabile: basta osservare lo sfascio ecologico leggi tutto

Se la destra sceglierà l’alternanza, anziché l’alternativa

Paolo Pombeni - 26.10.2022

Ci si interroga su quanto durerà il governo Meloni e ci si spacca fra chi propende per la profezia di Calenda (“durerà sei mesi”) e chi affascinato dall’abilità di posizionarsi della nuova premier scommette che resterà in sella per un bel po’ di tempo. Ovviamente nessuno è in grado di sciogliere le molte incognite che pesano sull’esperimento: dalla possibile pulsione di Salvini e Berlusconi a renderle la vita difficile all’evoluzione della situazione economica ed internazionale.

C’è però un elemento sul quale converrebbe puntare l’attenzione: la capacità o meno della giovane leader di scegliere fra il puntare ad accreditare un sistema di alternanza o farsi risucchiare nel gorgo di instaurare una alternativa. Detta così può suonare un po’ criptica, ma vediamo di spiegarci. Una certa visione tradizionale, che fa comodo a tanti membri delle classi dirigenti, è che la politica sia la contrapposizione fra visioni contrapposte che non possono fare altro che cercare di eliminarsi a vicenda (in senso politico e metaforico, si capisce…). In Italia è stato a lungo così e per cavarsela si usa dire che siamo il paese dei guelfi e dei ghibellini, dei Montecchi vs. i Capuleti e via elencando. Chi stava al potere avvertiva che quando avessero vinto “gli

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“Grande” guerra, soltanto per le dimensioni

Francesco Domenico Capizzi * - 26.10.2022

4 novembre: ricordare quei ragazzi utilizzati come “viti di una macchina che si scaglia avanti e nessuno sa dove, che si rigetta indietro e nessuno conosce il perché…”

 

All’alba del 31 gennaio 1917 un ragazzo alto ed esile dai modi gentili e miti, appena diciottenne e senza un filo di barba, in completo blu e cravatta verde scuro salì sul vagone di prima classe alla stazione di Patti. Alle motivate rimostranze del capotreno contrappose, svettante in mezzo alla dozzina di suoi coetanei, uno straordinario diritto appena acquisito: l’appartenenza al Regio Esercito Italiano. Non potrà, infine, che ripiegare insieme agli altri sul vagone di coda riservato ai coscritti.

 La lunga sosta nella stazione di Napoli Mergellina gli permise di apprendere da un ufficiale che il convoglio, divenuto tradotta militare, viaggiava verso la stazione di Milano. Con il carico di assiderati, affamati e assetatiinconsapevoli della destinazione finale, vi giungerà il 7 febbraio. Ufficiale e coscritto proseguirono insieme verso San Felice d’Intelvi, dove era in costruzione la linea Cadorna, distante dal fronte ma non tanto da evitare il riverbero delle esplosioni e i bagliori dei bengala, angoscianti nelle ore notturne.

Quel ragazzo era Giuseppe Capizzi, mio padre, l’ufficiale Felice Alimonte, cappellano militare, il quale, uso a leggi tutto

Le molte facce della povertà nel 21° rapporto Caritas

Francesco Provinciali * - 22.10.2022

Dovrebbe essere utile all’agenda politica del nascente Governo e del nuovo Parlamento il 21° Rapporto della Caritas italiana sulla povertà in Italia, presentato il 17 ottobre u.s. sulla base dei dati raccolti dai circa 2800 “centri di ascolto” del Paese. In attesa del 56° Rapporto CENSIS, l’elaborazione delle evidenze da parte del più importante organismo di assistenza delle persone indigenti costituisce un documento utile per conoscere, analizzare, comprendere e intervenire sul crescente disagio che i riflessi e le ricadute della pandemia, della guerra in Ucraina, della ripresa dell’inflazione, dell’incombente recessione e del gap sempre più divaricato in tema di disuguaglianze sociali stanno vistosamente accelerando.

I dati sono eloquenti e significativi, presentando i molteplici aspetti della povertà che ormai interessano e coinvolgono 1 milione 960 mila famiglie, pari a 5.571.000 persone (il 9,4% della popolazione).

Lo studio di Caritas Italia comprende inoltre un’indagine comparativa transnazionale condotta complessivamente in 10 paesi europei, congiuntamente a Caritas Europa e Don Bosco International, sul tema della transizione scuola-lavoro per i giovani che vivono in famiglie in difficoltà, mettendo al centro delle conseguenti riflessioni le politiche di lotta alla povertà, utilmente declinabili per chi dovrà porre mano alla gestione del Pnrr e al Programma europeo Next generation.

I dati esposti dalla Caritas presentano dunque uno leggi tutto

La politica ha bisogno di una prospettiva

Paolo Pombeni - 19.10.2022

C’è la politica politicante e poi c’è la politica seria, quella che costruisce o almeno prova a costruire una qualche prospettiva. Il confine fra le due componenti è incerto e molto mobile, ma esiste, sebbene la prima provi costantemente a ricattare la seconda.

Appartiene alla politica politicante il confronto fra i partiti della coalizione di destra-centro che ha vinto le elezioni: spartirsi i ministeri (e vedremo poi cosa succederà con i sottosegretari), le presidenze di Camera e Senato, mostrare i muscoli per sottolineare i pesi reciproci. Questa è una dimensione che non si esaurirà certo negli esordi della legislatura. Abbiamo sentito anche questa volta ripetere da Salvini il famoso “dureremo cinque anni”, frase che non porta fortuna: ricordarsi che lo diceva anche il presidente Prodi e non gli andò benissimo.

Il primo round l’ha vinto Giorgia Meloni, ma al prezzo di concedere molto a Salvini, anche se non proprio tutto quello che voleva. La posizione di vicepremier non sarà paragonabile a quella che condivise con Di Maio nel Conte 1, ma gli consentirà di fare show, una pulsione a cui non sa sottrarsi. Berlusconi esce fortemente ridimensionato nella sua ambizione di mettere in scena la sua seconda “discesa in campo”, ma riuscendo a leggi tutto

Politica e democrazia della sfiducia

Raffaella Gherardi * - 19.10.2022

Che il maggior partito italiano sia quello dell’astensione e che questo dato cresca costantemente, come ampiamente confermato dalle ultime elezioni, è già di per sé indicativo della disaffezione crescente e sfiducia dei cittadini nei confronti della politica e dell’intero sistema rappresentativo democratico. Su questo problema tutti i partiti di casa nostra, i loro leader e leaderini sono pronti a stracciarsi le vesti dopo ogni tornata elettorale e a promettere che, senza dubbio alcuno, essi sono pronti a pensare misure idonee a colmare lo iato fra governanti e governati. Naturalmente tale “spettacolo” è stato messo in atto anche a seguito delle elezioni del 25 settembre, fino poi a dar rapidamente corso a tutta una serie di comportamenti post-elettorali, da parte di vincitori e vinti, che non contribuiscono certo a imprimere nuova fiducia fra rappresentati e rappresentanti.  Si tratta comunque di un fenomeno che va ben oltre i nostri confini e che caratterizza a largo spettro la crisi delle democrazie contemporanee. Su questo tema la letteratura politologica in senso ampio ha da tempo puntato l’attenzione e particolarmente da quando è apparso evidente, (soprattutto a partire dall’inizio del nuovo millennio e progressivamente in misura geometrica fino al presente), che siamo lontani dal trionfo planetario della democrazia e leggi tutto

La società digitale

Francesco Provinciali * - 15.10.2022

Ciò che emerge da una rilettura dei Pensieri di Blaise Pascal, oltre allo stupore suscitato dalla sua intelligenza poliedrica (fu matematico, fisico, filosofo, teologo) e dalle intuizioni ermeneutico-interpretative maturate nella sua breve, intensa esistenza è la domanda ricorrente sul “senso della vita”.

Smontando la granitica certezza cartesiana del “cogito ergo sum”, Pascal valorizzò la dimensione del pensiero divergente accostando all’esprit del geometrie l’esprit de finesse. A ben rifletterci – siano nel XVII secolo- inizia con lui il tema della problematizzazione filosofica della vita così come si è sviluppata nell’’800 e nel ‘900 ed è giunta fino ai nostri giorni, nel post moderno, post ideologico, e post globale.

L’esistenza umana genera più problemi che certezze nell’eterno presente mentre l’esplorazione del futuro non è fatto che riguardi solo la scienza: nelle pieghe dei suoi risvolti antropologici e nelle cavità carsiche dei suoi impliciti individuali e sociali c’è spazio per ogni aspetto della cultura, dell’etica dei comportamenti, della produzione del pensiero. Se accostiamo la problematizzazione del vivere alla certezza della dimensione razionale che insegue soluzioni codificabili cogliamo ad esempio il passaggio Kantiano dal fuori al dentro di noi, la cosmologia ineffabile di Leopardi, la dialettica Hegeliana che è forse il passaggio culturale più caratterizzante e significativo della civiltà occidentale, ciò leggi tutto

Attenti alle parole

Paolo Pombeni - 12.10.2022

Delle parole si fa un uso spregiudicato, tanto ormai è in crisi ogni linguaggio comune codificato. Ciascuno, come si dice volgarmente, un po’ se la fa, se la racconta e se la crede. Nelle more di una politica che, tanto per non smentirsi, si incaglia sui nomi (del futuro segretario del PD, dei futuri ministri), siamo colpiti da un ritorno di slogan che ci pare usino i termini con scarsa consapevolezza di cosa possano significare.

Ha stupito per esempio l’inno di Giorgia Meloni, parlando ad una convention dello spagnolo Vox, ad una “Europa dei patrioti”. In sé la definizione è ambigua, perché reggerebbe anche se volesse dire esattamente il contrario di quel che intende la leader di FdI. Infatti, è plausibile che esista chi considera l’Europa la sua “patria” e nel difenderla si senta pertanto patriota. Del resto, è quel che è successo, e che magari si cerca di far risuccedere nel nostro paese: la patria è il comune o la regione in cui siamo nati, o è l’Italia nel suo insieme? Naturalmente sappiamo bene che si tratta di un artificio retorico per sottolineare “il noi” di partito: nella sinistra ci si chiamava “compagni”, nella DC “amici”, anche la destra deve avere qualcosa di simile e siccome leggi tutto

Obesità, stigma sociale?

Francesco Domenico Capizzi * - 12.10.2022

Cultori della materia e Associazioni volontarie, giustamente, continuano a ribadire che “l’obesità non è una colpa individuale, ma una malattia e come tale deve essere trattata e curata… troppo spesso viene ancora considerata come responsabilità personale, una scelta di stile di vita dovuta a una scarsa auto-disciplina…lo stigma sociale che ne deriva sfocia in tutti gli ambiti della vita…il non riconoscerne un percorso clinico-terapeutico-assistenziale specifico è una forma di discriminazione…” (Associazione Obesi, Società dell’obesità).

Intanto di recente la Camera dei deputati ha riconosciuto nell’obesità una malattia cronica per garantire alla persona obesa il “pieno accesso alle cure e ai trattamenti farmacologici”.

Infatti, l’obesità è una malattia che riguarda oltre 5 milioni di cittadini italiani, è causa di morte in almeno 57.000 per anno, possiede la capacità di espandere la sua capacità patogena sugli apparati cardiovascolare, digerente, respiratorio e osteo-articolare essendo causa di quasi il 50% dei casi di diabete di tipo 2 (non-insulinodipendente) e steatosi epatica, il 25% di cardiopatie e pneumopatie,  il 30% di osteo-artropatie e costituisce un importante fattore favorente su molti tumori solidi. (Società Italiana dell’Obesità, ISTAT).

Da parte delle Aziende farmacologiche e tecnologiche non mancano “le ricerche per sviluppare nuovi farmaci e terapie innovative per giungere a trattamenti adeguati dell’obesità” (Obesity policy engagement network). leggi tutto