Ultimo Aggiornamento:
19 aprile 2025
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Il Gioco Perverso delle Riforme

Paolo Pombeni - 10.07.2014

Per quanto possa risultare incredibile, la partita sulle riforme assomiglia sempre più ad un gioco perverso in cui tutti sembrano puntare solo a rendere impossibile lo sfruttare a fondo un passaggio ormai essenziale. L’arroccamento generale su posizioni di principio, in gran parte fasulle, non giova certo a trasformare esigenze che tutti dicono di condividere (abolizione del bicameralismo perfetto, legge elettorale che consente al popolo di scegliersi i governanti, ecc.) in atti legislativi il più possibile efficaci. La ragione di tutto questo è semplice: il contenuto delle riforme interessa fino ad un certo punto, perché sono due le questioni che tengono banco, e cioè la conferma o meno della leadership di Renzi, nonché il futuro delle attuali stratificazioni di potere.

Il primo punto diventa più chiaro ogni giorno che passa. Renzi si è proposto come il grande riformatore, come colui che svecchierà il sistema italiano e su questa premessa ha raccolto e, almeno apparentemente, sembra continuare a raccogliere un ampio sostegno. Nei più scettici torna perfino fuori il vecchio ritornello montanelliano: turatevi il naso, ma votatelo, abbattuto lui non sappiamo cosa potrebbe venire. Difficile dare torto al ragionamento nella sua seconda parte, ma la prima non aiuta, perché di fatto ammanta gli avversari del premier dell’aura di eroi solitari che comunque avrebbero anche ragione, se solo ci fossero le condizioni per permettersi di esercitarla. leggi tutto

L’Europa degli egoismi?

Paolo Pombeni - 03.07.2014

L’apertura ufficiale della nuova legislatura europea dovrebbe essere occasione di qualche riflessione. Per carità, da un certo punto di vista le riflessioni si sprecano: come di rito moltissimi si buttano a fare programmi, professioni di fede europeista (e adesso anche anti-europeista), dichiarazioni filosofico-universali. Pochissimi, ci sembra, ragionano su quello che è il tema centrale: come potrà sopravvivere una Unione Europea che sta perdendo le ragioni della sua unità.

L’Europa non è nata da un sogno più o meno utopico di alcuni idealisti, come vogliono le narrazioni ufficiali e ricche di autocompiacimento. Certo, ci sono stati anche quelli e hanno avuto la loro importanza, perché un grande progetto politico non sta in piedi senza quella componente. Tuttavia a dare gambe a quel sogno è stata una ben precisa situazione storica. leggi tutto

Le riforme e i loro nemici

Paolo Pombeni - 01.07.2014

C’è senz’altro un po’ di enfasi nel ritenere che questa sia la settimana cruciale delle riforme. Non è invece esagerato affermare che sul tema delle riforme, come avrebbe detto qualcuno di più importante, “qui si fa l’Italia o si muore”. Perché è giunto ormai al pettine un nodo denunciato da tutti ormai da quasi quarant’anni: il paese non può più andare avanti senza fare i conti con una serie di impedimenti, malfunzionamenti, incrostazioni di potere che rendono inefficiente il nostro sistema.

Sul punto c’è un largo consenso generale, anche se poi i vari analisti tendono in genere a dare ciascuno agli “altri” la colpa della situazione attuale, mentre, è banale dirlo, siamo arrivati a questo punto perché per un lungo tratto di strada c’è stato un largo consenso che si basava su un mercato di favori più o meno sotterraneo. leggi tutto

Grammatica istituzionale?

Paolo Pombeni - 26.06.2014

Non è facile raccapezzarsi nei dibattiti in corso sulle riforme istituzionali,  perché sembra che ormai si siano dimenticati i termini di una grammatica costituzionale senza la conoscenza dei quali si discute a vanvera. Il fatto che a farlo siano autorevoli “opinion maker” è solo un aggravante della faccenda.

Ci togliamo lo sfizio di fare un esempio: la querelle surreale sulla “immunità” da assegnare o meno ai nuovi senatori. La prima banale osservazione da fare è che “immunità parlamentare” non significa affatto “impunità” dei membri delle Camere per reati che abbiano commesso. Significa più semplicemente che per procedere penalmente contro un parlamentare ci vuole una “verifica” che l’atto di accusa non sia un espediente strumentale per raggiungere il fine politico di metterlo in condizione di non esercitare con libertà il suo mandato. leggi tutto

Insensibilità UE?

Paolo Pombeni - 24.06.2014

Anche chi è da tempo un europeista convinto non può fare a meno di interrogarsi sulla insensibilità dei governi dei paesi membri dell’Unione, ma anche dei gruppi dirigenti del Parlamento Europeo circa la attuale situazione di “consenso” che incontra la gigantesca macchina istituzionale che presiedono. I numeri sono impietosi: scarsa partecipazione elettorale, crollo continua della fiducia alla UE nei sondaggi di Eurobarometro (sondaggi significativi, perché certo non provengono da un istituto di rilevamenti pregiudizialmente contrario a quel che passa a Bruxelles).

A fronte di questa caduta di identificazione dei cittadini dei 27 paesi membri nel progetto europeo non si assiste ad alcuna controffensiva. Al contrario governi e vertici dei grandi partiti rappresentati all’europarlamento sembrano interessati solo a modeste strategie di spartizione consociativa delle cariche più significative. leggi tutto

Le incognite del nuovo senato

Paolo Pombeni - 21.06.2014

Sembra che la riforma del senato arriverà in porto. Almeno in una prima fase, perché è una legge costituzionale e l’iter non sarà breve. Renzi sta per battere, sempre al momento, le opposizioni, che, a dire il vero, non sono mai state convincenti.

 

Le ragioni per uscire dal nostro bicameralismo perfetto e ormai senza senso sono molto solide. In sostanza non ha alcun senso che lo stesso corpo elettorale elegga due camere teoricamente in concorrenza fra loro, in quanto dovrebbero bilanciare l’una l’attività dell’altra. Lo si è sempre saputo, ma per salvare il principio, certo fondato, della opportunità di una doppia lettura almeno per leggi delicate, si è fatto finta di nulla, inventandosi differenze che non c’erano (un corpo elettorale con diverso sbarramento di accesso per l’età, una finta base regionale dei collegi, ecc.). Finché i partiti erano disciplinatori efficaci dell’attività dei parlamentari nelle due Camere il gioco poteva reggere. Dissolta quella capacità in capo ai partiti il sistema è diventato solo fonte di ritardi e pasticci, senza contare che una “doppia lettura” diventa difficile da fare in maniera seria quando si è annegati da una produzione continua di leggi e decreti. leggi tutto

Problemi veri, soluzioni approssimative

Paolo Pombeni - 19.06.2014

C’è un pericolo che sovrasta la fase politica attuale: risposte abborracciate a problemi seri. Non è la solita critica, trita e ritrita, alla moda dei cronoprogrammi e alla “velocità” scelta da Renzi come emblema del suo modo di governare. Si tratta al contrario di misurarsi con un vezzo nazionale, quello di pretendere di risolvere problemi reali e complessi con soluzioni che sono slogan buoni per la propaganda. E questo riguarda tutti, governo e opposizione, parti sociali e tecnici od intellettuali più o meno prestati alla politica.

Lasciateci fare due esempi. Il primo, che non riguarda il governo, è la questione della responsabilità civile dei magistrati, che si sta tentando di introdurre con qualche colpo di mano.

Il problema a cui dovrebbe rispondere è serio, perché si tratta di mettere un freno a comportamenti di alcuni magistrati che, vuoi per desiderio di palcoscenico, vuoi per inclinazione al giacobinismo, si buttano in imprese inquisitorie che al dunque si rivelano inconsistenti. Che il tema esista non lo diciamo noi, ma lo ha più volte richiamato nei suoi discorsi alla magistratura e alle alte cariche dello stato il presidente Napolitano. leggi tutto

Ma non è una partita a poker …

Paolo Pombeni - 17.06.2014

Il turbinio di iniziative intorno alle possibili riforme istituzionali non suggerisce tanto l’idea che fra le forze politiche ci siano state conversioni sulla via indicata da Renzi, quanto piuttosto fa nascere il sospetto che ci sia una certa convergenza di forze per far saltare il banco alzando in continuo la posta.

Mettiamo in fila alcuni dati. Il centro destra, tanto FI quanto NCD, si è ributtato sul tema dell’introduzione dell’elezione diretta del presidente della repubblica, proponendo addirittura la promozione di un referendum popolare sul tema. Al di là del merito della questione, si tratta di un percorso arduo e lungo (ci vogliono modifiche costituzionali anche solo per dare il via ad un referendum propositivo) che non può avere altri significati, se non quelli di gettare un po’ di confusione in campo e di acquisire qualche visibilità nel dibattito. leggi tutto

Analisti o Aruspici? I test elettorali non dicono tutto

Paolo Pombeni - 10.06.2014

A volte si ha l’impressione che i commenti all’esito delle elezioni siano frutto più che di analisti politici, di novelli aruspici: quelli erano i sacerdoti etruschi e romani che cercavano di indovinare il futuro esaminando le viscere degli animali sacrificati, questi sono i sacerdoti di una società mediatizzata alla ricerca di trarre dai dati elettorali profezie su ciò che accadrà nella politica italiana.

Nessuno nega che l’andamento delle urne possa essere un indizio per capire cosa si muove a livello politico, ma qualche cautela interpretativa andrebbe pur esercitata. Come il profluvio di inni al successo della leadership di Renzi dava per compiuta una svolta che aveva ancora bisogno di consolidarsi, così appare eccessivo l’accento che oggi si pone su un presunto raffreddarsi di quel trend.

In tutti i passaggi che conducono fuori da un equilibrio politico l’andamento non è mai lineare, cioè assai raramente una classe dirigente scompare e viene tranquillamente sostituita da una nuova. Ciò che importa capire, al di là delle analisi puntuali che andranno fatte sui singoli casi (visto che di ballottaggi per i sindaci si è trattato), è se sia possibile cogliere qualche trend significativo per interpretare la crisi in cui è ancora immerso questo paese. leggi tutto

Stress Test Elettorale

Paolo Pombeni - 03.06.2014

Ricordate lo stress test delle banche? Fu inventato negli Usa (e poi importato anche in Europa). Serviva, per riprendere la definizione di Wikipedia, per “ una valutazione della riserva di capitale da parte della Federal Reserve americana e delle autorità di vigilanza bancaria per determinare se le organizzazioni bancarie più grandi degli USA avessero capitale sufficiente a reggere l'impatto di un ambiente economico più difficile rispetto a quanto attualmente previsto”.

 

Bene, qualcosa di simile si dovrebbe fare con gli attori del sistema politico italiano, principalmente i partiti. Ovviamente in questo caso non c’è nessuna “autorithy” esterna che possa valutare: dovrebbe essere compito degli stessi soggetti sotto esame, ma non sembra che ci sia in giro una gran voglia di mettersi all’opera su questo terreno difficile. leggi tutto