Ultimo Aggiornamento:
19 aprile 2025
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Si fa presto a dire riforme

Paolo Pombeni - 19.08.2014

Doppiato il Ferragosto si fanno i progetti politici per l’autunno ed a dettare l’agenda è la situazione concreta: poco brillante, come certificano le cifre sulla situazione economica, meno drammatica di quel che si poteva prevedere solo perché le difficoltà economiche mettono in crisi anche molti importanti partner europei e questo fa sperare che siano disponibili a qualche allentamento delle politiche di austerità.

Di nuovo si presenta però il noto mantra: per avere il privilegio di un occhio europeo benevolo è necessario mostrare che siamo capaci di fare le riforme. Non basteranno quelle istituzionali che servono a mostrare la forza della nuova classe politica che si sta insediando al potere e che così dà prova di non essere ostaggio dei vecchi clan (sebbene sia opportuno ricordare che la vicenda è tutt’altro che conclusa e dunque qualche sorpresa può sempre arrivare). Ci vorranno le riforme del sistema economico, inteso nella sua accezione più larga, e qui la faccenda è molto più difficile perché tocca davvero il tema del consenso popolare. leggi tutto

Una strana estate

Paolo Pombeni - 14.08.2014

Non è un’estate strana solo dal punto di vista meteorologico: lo è anche dal punto di vista politico. Renzi ha vinto il round al Senato sulla riforma costituzionale, ma deve prepararsi ad una battaglia d’autunno che si preannuncia molto difficile. Certo vi giunge ancora col favore popolare e senza un vero sfidante alternativo (almeno stando ai sondaggi), ma sono in molti a scommettere sulla possibilità di coglierlo in fallo ed a prepararsi a trarne profitto.

Le strategie per ottenere questo risultato sono più d’una, ma tutte ruotano attorno ad perno: mandare in crisi la situazione interna del PD. Da un certo punto di vista verrebbe da commentare: niente di nuovo sotto il sole, visto che per i quarant’anni della centralità DC è stata la caratteristica stabile della vera opposizione ad essa. Essendo la DC un partito composito, la destra esterna cercava di aizzare quella interna cattolica a rompere con quelli che allora si chiamavano più o meno i “comunistelli di sacrestia”, e la sinistra esterna faceva appello alla sinistra cattolica perché rompesse l’alleanza con capitalisti e conservatori. leggi tutto

Una domanda di giustizia

Paolo Pombeni - 07.08.2014

Forse il mese di agosto non è il più adatto per avviare dibattiti molto seri, ma questa è una estate anomala e dunque si può infrangere la regola e ragionare su qualcosa che non sia il solito dibattito da ombrelloni.

Parliamo della questione giustizia e lo facciamo da “laici”, perché non siamo davvero esperti del settore (a parte una laurea in giurisprudenza presa quarant’anni fa), ma riteniamo che per la giustizia valga qualcosa di simile a quel che Bismarck diceva della guerra: una faccenda troppo seria per lasciarla gestire ai generali. Infatti anche per questa riforma sembra che tutto debba risolversi in una triangolazione assai discutibile: i magistrati (o meglio la loro associazione sindacale), gli avvocati e la classe politica. Sia detto senza intenti offensivi: tre corporazioni, ciascuna interessata, a volte legittimamente a volte meno, a difendere sue prerogative, per non dire qualche privilegio. leggi tutto

La padella e la brace

Paolo Pombeni - 05.08.2014

Che dietro lo scontro sulla riforma per il Senato ci fosse in realtà la battaglia per la legge elettorale (e forse anche per un’ipotesi di elezioni anticipate) l’avevano capito quasi tutti. Quel che non è ancora chiaro è se quella battaglia Renzi l’abbia davvero vinta in anticipo,

A stare a quel che si dice sui media ci sarebbero una serie di concessioni pronte per varie parti in causa che potrebbero spiegare una nuova fase di semi-dialogo almeno con alcune delle forze politiche. L’impressione però è che, come nella progettazione dell’Italicum si agì con discreta leggerezza su più di un punto, altrettanto si stia facendo ora: insomma alcune delle riforme prospettate sembrano porsi nella classica alternativa fra la padella e la brace. leggi tutto

Il Popolo e la classe politica

Paolo Pombeni - 29.07.2014

Se c’è da prestare fede alle rilevazioni dei sondaggi, il popolo sta con Renzi (circa il 65% dei gradimenti, cifra notevole per un presidente del consiglio italiano) e non sembra apprezzare particolarmente le furiose battaglie che si stanno svolgendo al Senato sulla riforma costituzionale. Non c’è da stupirsi: il confronto è in parte tecnico e in parte riguarda gli “affari loro” di una classe politica che non gode di un gran favore popolare.

Lo scarso appeal per i tecnicismi costituzionali non è ovviamente una novità: anche durante la Costituente repubblicana (quella del 1946-47) la passione popolare per quei dibattiti fu modesta. Ciò non significa che i tecnicismi non siano importanti, ma, per quel che riguarda la situazione attuale, bisogna constatare  che proporli, come per lo più si è fatto, annegati in un mare di banalità varie e di retoriche senza senso non ha aiutato a farli capire e ancor meno a farli recepire. leggi tutto

Se bastasse una sentenza …

Paolo Pombeni - 22.07.2014

Non è un sistema sano quello che ritiene che una sentenza di assoluzione in secondo grado per Berlusconi possa cambiare l’assetto del nostro futuro politico. Quel che è accaduto è comprensibile, ma non risolve certo i nostri numerosi problemi.

Una società che aveva spettacolarizzato la giustizia, facendo del “processo” la via maestra per la ricerca della giusta strada per uscire dai nostri guai, si scopre ora vittima del meccanismo che ha creato. I processi infatti non sono stati solo quelli delle aule dei tribunali di vario ordine e grado, ma anche quelli televisivi nel diluvio di talk show – zuffa che ci ha afflitto per più di un ventennio, perché in essi si è replicato alla nausea il giochetto dialettico accusa-difesa, con esponenti sempre più estremisti leggi tutto

L’Italia nella crisi internazionale

Paolo Pombeni - 19.07.2014

Nel nostro paese la politica estera non è mai stata oggetto di un ampio interesse: a dispetto della nostra ossessione storica di sedere fra le “grandi potenze”, la capacità di avere una presenza internazionale di rilievo non è mai stata pari alle ambizioni. Di queste qualche uomo politico le ha avute “alte” (Fanfani, Craxi), qualche altro ci ha giocato furbescamente (Andreotti), i più hanno fatto slalom fra gli interessi dei nostri potenti vicini, con risultati altalenanti.

I momenti di tensione non sono mancati, anche se ancor oggi per esempio non sappiamo esattamente quale prezzo abbiamo pagato in termini di terrorismo interno negli anni Settanta per la grande crisi mediorientale. leggi tutto

Europa: tutto secondo copione?

Paolo Pombeni - 17.07.2014

Quando i lettori vedranno questo articolo forse si saprà già come è andata a finire la vicenda della scelta di Mr. o di Lady PESC, specialmente si saprà se Renzi è riuscito ad imporre Federica Mogherini per quella posizione (a meno di rinvii, sempre possibili nel clima difficile della Bruxelles di oggi). Invece sappiamo già che Schultz e Junker hanno avuto i posti loro spettanti secondo le logiche dell’Unione e che per il resto il clima che domina le dinamiche comunitarie non è esattamente idilliaco.

Schultz al vertice del Parlamento europeo e Junker al vertice della Commissione confermano paradossalmente che il famoso acquis communautaire di Delors è, a dispetto del suo vero significato, ancora vivo nei ceti dirigenti “stanziali” dei palazzi di Bruxelles. I due uomini politici infatti appartengono a quella componente e la loro designazione ed elezione è arrivata grazie alla capacità che hanno di muovere le fila dei gruppi dirigenti di una rappresentanza politica che è in mano a questa componente. Come spiegare altrimenti la solida alleanza fra Popolari, Socialisti e Liberali, che sulla carta dovrebbero avere più di una ragione di dissensi reciproci? leggi tutto

Le trasformazioni del sistema politico italiano

Paolo Pombeni - 15.07.2014

Il dinamismo del governo Renzi e la capacità del suo leader di monopolizzare la scena pubblica fanno sì che l’attenzione si concentri nel considerare questo fatto come centrale, lasciando a margine le complesse trasformazioni che, ciascuna con i propri tempi, stanno interessando il sistema italiano nel suo complesso.

Il primo rilievo da fare è che al momento gran parte dell’attività dell’opposizione sembra concentrarsi sul tentativo di bloccare a qualsiasi costo l’ascesa di Renzi e della classe dirigente che si è identificata con lui (un gruppo che comprende tanto nuovi adepti che lui porta alla ribalta, quanto pezzi della classe dirigente tradizionale che scommettono sulla sua vittoria finale). La debolezza di questa opposizione sta nel paradosso delle preoccupazioni “democratiche” (evitare lo strapotere di un leader) da parte di uomini e forze che sino a ieri non hanno avuto remore a farsi un comodo nido in un sistema in cui la “democrazia” subiva i condizionamenti (per non dire di peggio) di un sistema spartitorio fra tribù, clan, e quant’altro. leggi tutto

Una strana crisi: la fine dell’era Errani in Emilia Romagna

Paolo Pombeni - 12.07.2014

Sulla stampa nazionale ha avuto rilievo, ma fino ad un certo punto: parliamo della situazione che sta vivendo il PD in Emilia Romagna dopo le dimissioni da presidente della regione di Vasco Errani a seguito della sua condanna nel processo d’appello per una contorta vicenda di coinvolgimento nella “giustificazione” di un atto di finanziamento dell’ente da lui presieduto ad una grossa cooperativa presieduta dal fratello (ma senza alcuna ingerenza personale nel favorire questa erogazione).

Errani, con un gesto molto apprezzabile e raro, come gli hanno riconosciuto tutti, ha ritenuto suo dovere dimettersi dalla carica ricoperta. Il fatto è che questo atto altamente responsabile ha portato alla luce la fragilità di un partito che non solo da oltre mezzo secolo governa il sistema regionale, ma passava per esserne il nucleo d’acciaio a livello nazionale. Nessun parallelo con il precedente caso del sindaco di Bologna Flavio Delbono che lasciò malamente (resistette fino all’ultimo costringendo per i suoi ritardi la città a subire un lungo commissariamento) e per un caso non certo limpido leggi tutto