Ultimo Aggiornamento:
17 aprile 2024
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Argomenti

La guerra in Ucraina come guerra trasformativa e le sue conseguenze culturali

Tiziano Bonazzi * - 23.04.2022

La guerra in Ucraina mi pare stia diventando una guerra trasformativa che pone fine ai trent'anni successivi alla caduta dell'Unione Sovietica nei quali la Russia non era tanto vista come una minacciosa concorrente quanto come un partner commerciale fornitore di materie prime e prodotti agricoli e la Cina acquistava potere e influenza senza sconvolgere gli equilibri internazionali ancora fondati sulla centralità, sia pur ridimensionata, degli Stati Uniti. La minaccia più immediata era l'islamismo radicale in medio Oriente e in Africa; una minaccia a cui l'Arabia Saudita e i paesi del Golfo ponevano un freno politico. Oggi, tuttavia, Russia e Cina stanno apertamente facendo della guerra in Ucraina una leva per uno scontro frontale con i paesi occidentali non solo a livello di politica di potenza; ma a un livello più profondo, culturale e ideologico, tendente a smontare la narrazione storica e politica della democrazia occidentale. La Russia lo fa con il suo nazionalismo slavista e imperiale raccolto attorno alla figura carismatica del leader e alla Chiesa ortodossa che tutto legittima con il manto della verità divina. La Cina con un nazionalismo fondato sulla sua storia millenaria di Impero di mezzo, centro dell'intero mondo e dei suoi popoli, nutrito di tradizione leggi tutto

Così parlò Mario Draghi

Paolo Pombeni - 20.04.2022

L’intervista di Pasqua data in esclusiva al “Corriere della Sera” non è passata come un normale episodio nella comunicazione di un premier. Prima di tutto perché Draghi in un anno e più di governo di interviste non ne aveva finora concesse, preferendo le conferenze stampa, che indubbiamente sono più rispettose del rapporto con tutto il sistema della comunicazione. In secondo luogo perché è uscita in un giorno simbolico, cosa che non può essere considerata casuale, alla vigilia di passaggi difficili: c’è la guerra in Ucraina in peggioramento, ci saranno a fine settimana le presidenziali francesi (un appuntamento importante), si apre un momento di confronto parlamentare non proprio idilliaco su questioni chiave per il successo del PNRR (riforma della giustizia e del fisco).

Su questo sfondo il premier ha ritenuto importante far conoscere la sua posizione, tenendo in mano il bandolo della matassa come è possibile in un’intervista senza doversi concedere alle inevitabili provocazioni, benevole o malevole, come accade nelle conferenze stampa.

Pur parlando di molti argomenti, il focus era costituito, a nostro avviso, da una questione di fondo: è necessario che il governo duri fino alla naturale conclusione della legislatura, ma i partiti stiano tranquilli perché il premier non intende sfruttare i successi che leggi tutto

Una nuova battaglia del saliente? Sloviansk nel Donbass, la nuova Kursk, 80 anni dopo?

Leonardo Goni * - 20.04.2022

Fallito il tentativo di prendere Kiev e deporre il governo Zelensky, i satelliti spia e la ricognizione sul terreno stanno rilevando come le forze russe si stiano riposizionando verso l’Ucraina orientale, in particolare nella contesa regione del Donbass. È lì secondo, diversi analisti militari, che a breve, potrebbe scatenarsi uno scontro su vasta scala, per il controllo di questo strategico territorio.

L’area è importante, sia per le risorse naturali che contiene, sia perché costituisce, simbolicamente, la giustificazione stessa dell’intervento russo in Ucraina: la liberazione dei “fratelli oppressi” della minoranza russa nel Donbass. Infine la sua conquista potrebbe rappresentare per Putin, finalmente, quella vittoria sul campo che finora è mancata, per risollevare in patria, le sorti delle sue forze armate, la cui reputazione è scesa ulteriormente dopo gli insuccessi sul terreno e l’affondamento dell’incrociatore lanciamissili Moskva, ammiraglia della Flotta del Mar Nero.

Una considerazione così bassa dell’efficienza militare russa in azioni offensive, da rievocare – tra gli analisti di questioni militari - la fallimentare performance dell’Armata rossa nella “Guerra d’inverno” russo-finlandese del 1939-40. Un conflitto quasi dimenticato che sta riproponendo però curiose analogie con quello attuale. (Anche allora i russi, in soverchiante superiorità di forze, pensavano di venire accolti dalle popolazioni “liberate”, a braccia aperte e che l’esercito leggi tutto

Genitori e figli minori: la cassazione smonta la sindrome da alienazione parentale

Francesco Provinciali * - 16.04.2022

A ben vedere, negli effetti della causa de quo su cui si è pronunciata e nella gestione dei futuri casi di minori contesi da genitori conflittuali, che si risolvono inizialmente di norma con una serie di regolamentazioni e limitazioni che vanno dal provvedimento attenuativo a quello ablativo della responsabilità genitoriale con affido esclusivo ad uno dei due, si può a ragione affermare che la Cassazione ha sancito in via definitiva un principio che farà giurisprudenza.

La cornice delle dinamiche affettive e relazionali è – come detto- quella caratterizzata da un alto tasso di conflittualità genitoriale che si riverbera nell’affido non congiunto del figlio conteso, assai spesso stritolato nella morsa del dissidio tra padre e madre di cui subisce gravi danni sul piano emotivo, psicologico e di qualità della vita, delle decisioni e delle scelte che lo riguardano negli aspetti anche quotidiani (con chi stare, se e quando incontrare il genitore non affidatario, il mantenimento economico, l’istruzione, l’alimentazione, le cure sanitarie, gli stili di vita, le frequentazioni extra-parentali e amicali, le vacanze ecc.).

La fattispecie che ha originato la decisione della Suprema Corte (che si pronunzia com’è noto sul piano della legittimità e non sul merito) riguarda il ricorso di una madre allontanata dalla leggi tutto

Draghi e gli appuntamenti elettorali

Paolo Pombeni - 13.04.2022

Se si potesse guardarla dall’alto e senza coinvolgimento perché non ci tocca, la politica italiana apparirebbe ben strana. La guerra per l’invasione russa in Ucraina va verso una fase di continui inasprimenti, non si vedono all’orizzonte volontà di trovare soluzioni negoziate, il nostro paese dovrà affrontare le conseguenze di questo cambio di orizzonti e i partiti faticano a parlare di cose serie. Non tutti in egual misura, questo è vero, ma nessuno riesce realmente ad imporre un serio confronto sui nodi che dovremo sciogliere.

L’aspetto più triste è la demagogia di quelli che fingono di occuparsi della gente che fa fatica a tirare avanti per difendere in realtà vecchi privilegi e per agitare fantasmi. È il caso tipico della destra con la questione della riforma del catasto, che non si vuole perché alzerebbe la tassazione (eventualmente nel 2026), evitando di dire che ci sono diseguaglianze e sperequazioni che nel caso si riuscissero ad eliminare consentirebbero di ridurre il prelievo su molti singoli mantenendo il gettito complessivo. Non parliamo della storiella sul taglio dei costi delle bollette energetiche, che è la solita barzelletta di chi crede che tutto si possa fare a colpi di decreti, senza tenere conto che i soldi che metti per turare una leggi tutto

Si può ancora pensare a Kant e al suo “Progetto di pace perpetua”?

Raffaella Gherardi * - 13.04.2022

Se non fosse che siamo nel bel mezzo del dramma della guerra di invasione scatenata da Putin in Ucraina, certe discussioni, ora diventate più che mai di moda sui mali e sulle colpe d’Occidente e che a volte sfociano in una cancel culture monodirezionale in relazione a queste ultime, potrebbero forse trasformarsi in utile esercizio di approfondimento teorico/politico. Se tale atmosfera si traduce invece in un’analisi colpevolizzante dei percorsi della modernità, dei suoi universalismi che in realtà avrebbero nascosto solo oppressione, e oggettivamente facendo di Putin il legittimo vendicatore di tradizionalismi “altri” rispetto all’oppressivo occidente e quindi di per se stessi “buoni”, allora il dibattito diventa molto meno divertente e comunque nei fatti per nulla neutrale.

Coloro che mettono in luce le colpe della modernità dovrebbero, perlomeno per par condicio, esaminare altrettanto bene quali elementi si celino anche in culture e tradizioni “altre” rispetto a quelle del moderno Occidente e se per caso siano poi così scevre da colpe dal voler indirizzare a loro volta a sé stesse e ai loro “valori” il resto del mondo e non certo, per usare un eufemismo, in una irenica prospettiva di neutrale pacificazione.

In ogni caso per tutti coloro che non sono affatto leggi tutto

Conte e Salvini in mezzo al guado

Luca Tentoni - 09.04.2022

Non è un caso che i partiti situati alle estremità della maggioranza di governo stiano attraversando un periodo molto difficile. Conte ha dovuto alzare i toni sulle spese militari invocando un forte scostamento di bilancio per annullare l'aumento dei prodotti energetici; Salvini ha invece fatto elevare dai suoi qualche sommessa rimostranza per l'espulsione di alcuni diplomatici russi (l'iniziativa, secondo la Lega, renderebbe più difficile il processo di pace) e, su un altro versante, si sta battendo sul fisco e sul catasto. Vecchi cavalli di battaglia (lo scostamento di bilancio per Conte, che fu un'abitudine del suo secondo governo; il fisco e il catasto, tipico delle destre populiste) che di solito funzionano, ma che in questo periodo sembra non rendano sul piano dei sondaggi. Il problema di leghisti e pentastellati è che governare in una grande coalizione ha un prezzo, che chi sta alle estreme e persegue programmi non sempre realizzabili deve pagare: il realismo di Draghi e la necessità di fare solo ciò che si può e non ciò che si vorrebbe per accontentare l'elettorato rappresenta un limite, per Lega e M5s. Infatti, il Pd e Forza Italia non ne risentono: forse anche perché sono filo atlantisti, cosa che della Lega si leggi tutto

Schwa: la livella digitale dell'identità personale

Francesco Provinciali * - 09.04.2022

Ci sono cose che non andrebbero prese sul serio, mi viene in mente il “terrapiattismo” che propugna l’idea che il nostro pianeta sia piatto: non la Terra tonda ereditata dall’astronomia ellenistica del III secolo A.C, da Pitagora, Parmenide, Archimede, Eratostene e via via fino al sistema eliocentrico Copernicano, a Newton, Galilei e poi all’astrofisica dei giorni nostri, alle descrizioni fascinose di Margherita Hack, , ma una tabula arrivata al confine della quale si deve tornare indietro per non cadere nello spazio che la delimita. Eppure ogni tanto si riuniscono a convegno i fautori di questa incredibile fantasia e discettano giorni e giorni per stabilire l’abc della scienza nuova. Vorrei trovarmi con uno di costoro nel punto in cui la Terra piatta finisce per farmi spiegare che cosa sta sotto, dalla parte opposta a quella in cui ci troviamo seduti o in piedi.

Eppure democrazia vuole che tutti debbano essere ascoltati, che ciascuno possa esprimere se stesso, che la digressione dalle abitudini o il separarci dalla cultura consolidata per provare e trovare nuovi modi di essere e di porsi sia l’espressione più lata della nostra libertà, l’uno vale uno nasce da qui ma poi si pretende che possa valere un po’ di leggi tutto

Sentinella quanto resta della notte?

Francesco Domenico Capizzi * - 09.04.2022

“Ci sono cose da non fare mai, né di giorno né di notte né per mare né per terra: per esempio, la guerra...Un arcobaleno senza tempesta, questa sì che sarebbe una festa. Sarebbe una festa per tutta la terra fare la pace prima della guerra”. In poche semplici parole Gianni Rodari spiega ai bambini (Promemoria, Sc Oca blu 2003) l’esigenza assoluta di prevenire e rifiutare ogni atto che conduca ad azioni violente e alla guerra. Agli adulti scettici basterà la considerazione attribuita ad Albert Einstein“Non so con quali armi si combatterà la terza guerra mondiale, ma la quarta sì…con bastoni e pietre”.

Oggi, ma lo eravamo anche prima, ne siamo tutti consapevoli! La guerra non può essere cauta e limitata, condotta come strumento chirurgico nella quiete della sala operatoria, in nessun modo minimizzata, resa accettabile, umanizzata, giustificata e tollerata per l’immediato destruente riverbero, etico e morale, e per le conseguenze nefaste che ricadono inevitabilmente su tutti i popoli, nessuno escluso, in ogni aspetto della loro vita presente e futura.

Certo, le Leggi, in Italia l’art. 52 del C.P., ammettono la difesa leggi tutto

Con le elezioni in vista

Paolo Pombeni - 06.04.2022

Si parla più che altro della guerra in Ucraina e della posizione internazionale della Russia. È comprensibile, ma per ora il mondo non si ferma e non si ferma la politica italiana. Certo la situazione bellica pone pesanti interrogativi sul nostro futuro, non mancano coloro che, anche in sedi di rilievo, sono preoccupatissimi per una recessione pesante che potrebbe essere alle porte, ma finora non siamo ancora arrivati su quella soglia, per cui nei circoli politici si discute sull’impatto che potranno avere gli esiti della tornata di amministrative ormai fissata al 12 giugno, con eventuale secondo turno il 26.

Si parla poco o nulla dei referendum accorpati al primo turno. Quelli ammessi sono cinque: la riforma del Csm, l'abolizione della legge Severino, i limiti agli abusi della custodia cautelare, la separazione delle funzioni dei magistrati e la loro equa valutazione. Argomenti importanti, ma non di quelli che scaldano i cuori, però se la partecipazione al voto amministrativo farà da traino non è escluso che si possa raggiungere il quorum, sebbene sia arduo: alle elezioni locali la partecipazione non è alta e dove non si vota per quelle può esserci una scarsa spinta a recarsi ai seggi, sicché la somma delle due tipologie potrebbe stare sotto la maggioranza necessaria. leggi tutto