Ultimo Aggiornamento:
27 aprile 2024
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Argomenti

Verso un mondo post-globale

Francesco Provinciali * - 30.10.2021

In attesa della pubblicazione ormai prossima del 55° Rapporto CENSIS, Giuseppe De Rita ci fa dono di una riflessione che certamente ne anticipa temi e contenuti.

Non da ieri il grande sociologo argomenta intorno all’autoreferenzialità del presente, tanto dibattuto da rendersi “asfissiante”: una politica di corto respiro che non va oltre il rimuginamento sull’esistente, la blandizie verso la cronaca e il chiacchiericcio inconcludente, quando non si lancia invece nel tratteggiare disegni incompleti e astratti, avvinghiati a prospettive incerte e di maniera. La dimensione di un futuro immaginabile e gestibile attraverso la proposta di modelli sociali ed economici capaci di innescare e padroneggiare lo sviluppo sembra non le appartenga: per questo De Rita, riflettendo – forse con inguaribile ottimismo- su una rapida uscita dalla crisi pandemica che ci ha costretti ad una “casalinghità” di piccolo cabotaggio, argomenta sulla necessità di riprendere il cammino con piglio e vigore, attraverso idee e decisioni che esprimano la consapevolezza di un “profondo passaggio di fase o di ciclo di tutta l’economia… verso la costruzione di un mondo post-globale”.

Una caratteristica di questo mondo nuovo dovrebbe consistere- mi permetto di osservare – nel recupero del concetto di identità: la globalizzazione è stata un mare magnum indistinto e omologato verso il leggi tutto

Care amiche e cari amici no-vax e no-greenpass

Francesco Domenico Capizzi * - 30.10.2021

Intento di questa lettera è illustrare e commentare i dati diffusi da Istat, Istituto Superiore di Sanità, Ministero della Salute e bibliografia medica rivolgendovi sommessamente l’invito a ponderare quanto sotto riportato con l’auspicio che sia possibile discuterne insieme sottraendo ogni pregiudizio, positivo o negativo, verso dati ufficiali e azioni mediche compiute finora:

-        sono stati accertati nel Mondo oltre 4 milioni di decessi per infezione da Covid.  La cifra potrebbe essere molto più alta nei Paesi che non dispongono di un Servizio Sanitario Nazionale universalistico; 

-        La variante Delta si è diffusa anche se il numero dei vaccinati ha superato il miliardo, ma con un coefficiente di 1:8 inaccettabile rispetto all’intera popolazione mondiale. Soltanto il 4% degli africani, ad esempio, ha ricevuto la prima dose di vaccino e questo fatto potrebbe comportare la perpetuazione della pandemia, con rischi per l’intero genere umano soprattutto se al Coronavirus si aggiungessero altri virus altrettanto nefasti (Goalkeepers report foundation, settembre 2021); 

-        Ogni nuova infezione (non il vaccino) può generare nuove varianti, le quali produrranno nuove varianti ancor più penetranti e maggiori complicanze e mortalità. Ne discende che, per ragioni umanitarie ed epidemiologiche, si dispongano forniture gratuite di vaccini a livello globale; 

-        non esistono al momento terapie anti-Covid alternative al vaccino, il quale leggi tutto

Si fa presto a parlare di riformismo

Paolo Pombeni - 27.10.2021

Sembra che stia tornando di moda il riformismo, eterno fantasma che vaga nei territori della lotta politica. Forse si è capito che ridurre il bipolarismo fra destra e sinistra al desueto scontro fra generici fascisti ed altrettanto generici antifascisti era diventato una stucchevole commedia. Non che i rigurgiti di fascismo siano scomparsi: chi vuole mostrarsi un superuomo si attacca dove può ed ha bisogno di ideologie d’odio verso quello che percepisce come un mondo ostile. È però una patologia che fa parte delle debolezze umane e una quota marginale continuerà ad esserci: se non ci si riparerà sotto quell’ombrello pseudo-ideologico, se ne troveranno altri.

Non stiamo parlando però del grande contrasto che divide in due il campo del confronto politico. Oggi esso è tornato ad essere incentrato sul confronto tra massimalismo e riformismo. Che poi sia anche un retaggio di quel che successe cent’anni fa con l’affermarsi del fascismo fa parte della reazione ad una nuova incertezza sul nostro futuro: allora fu quella di ciò che sarebbe accaduto dopo una “Grande Guerra” che aveva sconvolto il mondo, oggi l’innesco è una pandemia da cui non sappiamo bene come e quando usciremo e che ha messo a nudo le molte debolezze del nostro contesto storico. leggi tutto

Vita da criceti: riflessioni per ripensare l’economia e la funzione educativa

Raffaella Gherardi * - 27.10.2021

Professore ordinario di Strategia d’impresa e docente di management presso l’Università di Bologna, Carlo Boschetti è autore di un volume che fin dal titolo delinea un progetto assai ampio, ai fini di una discussione che va ben oltre l’ambito delle discipline economiche, anche se intese in senso lato e assunte come punto di partenza del dibattito che egli intende affrontare: Il senso della vita e i criceti. Il futuro che prepariamo alle nuove generazioni (Aracne, 2021). E in effetti l’autore, fin dalla prima nota alle brevi considerazioni introduttive finalizzate a spiegare “perché leggere questo libro”, ha cura di sottolineare che chiunque percepisca se stesso come un criceto dovrà astenersi dalla lettura.  Nel corso del volume viene più volte portata alla ribalta, come una sorta di filo rosso, l’immagine simbolica di una contemporaneità che, su scala globale e alla fine di un secolare percorso che ha origine nel moderno Occidente, è costituita da individui/criceti acriticamente e parossisticamente costretti a girare su se stessi all’interno della ruota di un’economia che, dopo aver del tutto perso le ragioni delle sue fondamenta,  considera gli esseri umani esclusivamente come parte dei meccanismi di funzionamento  del sistema economico stesso. All’interno di una concezione del progresso misurato essenzialmente in termini leggi tutto

Il ruolo degli intellettuali contro la pandemia dell'ignoranza

Francesco Provinciali * - 23.10.2021

                                     Breve recensione del libro “Intellettuali” di Sabino Cassese

Il libro di Sabino Cassese, eminente giurista, già Ministro e Giudice Emerito della Corte Costituzionale, non poteva forse trovare collocazione migliore di quella che la casa editrice Il Mulino gli ha riservato nella collana “parole controtempo”. E nell’incipit della sua opera l’autore riassume una formula che spiega perché egli abbia dedicato la sua riflessione al tema degli “intellettuali”, una tipologia metastorica di pensatori, che origina dagli esordi delle prime civiltà e conserva vivi ed attuali il suo ruolo e la sua missione: “se uno vale uno, l’uno vale l’altro, non c’è differenza tra il sapiente e l’ignorante”. Ed è proprio nei “tempi bui” che si avverte l’assenza e insieme la necessità degli intellettuali, oltre a quella dei mezzi di cui possano avvalersi per farsi ascoltare”. Non è necessario un tomo ponderoso al Prof. Cassese per esplicitare la sua argomentazione sul tema, gli sono sufficienti un centinaio di pagine ed una appendice ricca di citazioni bibliografiche che esprimono una cultura metabolizzata che apre ad una visione ampia della realtà.

Perché un vero intellettuale è innanzitutto una persona colta e desiderosa di conoscere e di sapere, requisiti necessari e prodromici per chi vuole spiegare, “disvelando” e illuminando. leggi tutto

Il carcere come misura della civiltà di una nazione: prevenire, non reprimere, riabilitare

Francesco Domenico Capizzi * - 23.10.2021

Recensione del film ARIAFERMA, Italia 2021 

Regia: L. Di Costanzo, attori principali: S. Orlando, T. Servillo

Un imponente carcere della Sardegna, piuttosto fatiscente, divenuto ingestibile, deve essere chiuso e, pertanto, la sua popolazione trasferita altrove. La complessa macchina organizzativa subisce un imprevisto arresto ed una dozzina di carcerati deve rimanere in quel carcere ancora per pochi giorni, custoditi da cinque agenti. Le celle utilizzate, affacciate in un androne circolare con lucernaio, mostrano il loro squallore. Tutte le attività di ogni ordine annullate, l’ora d’aria da usufruirne all’interno dell’androne o in un angusto cortile cosparso di calcinacci, la cucina chiusa, il vettovagliamento di provenienza esterna. Alla prima distribuzione del cibo, affidata ad un ragazzo recidivo appena rientrato nel penitenziario, i carcerati inscenano una vibrata protesta per la cattiva qualità del cibo fino a rifiutarlo e, di fatto, a proclamare lo sciopero della fame. Gaetano, capo degli agenti, mostra e chiede pazienza, anche rivelando che i poliziotti mangiano il medesimo cibo. A questo punto un carcerato, riconosciuto come leader, avanza la proposta di riattivare la cucina del carcere e si propone a gestirla. Gaetano accetta la proposta, fra lo sconcerto dei subordinati, e comanda al ragazzo di affiancare il neo cuoco, leggi tutto

La legge del pendolo (che si muove veloce)

Paolo Pombeni - 20.10.2021

Lasciate perdere le dichiarazioni di leader nazionali, di vincitori e perdenti locali: è roba più o meno di repertorio, retorica per i media. Aiutano fino ad un certo punto le pur importanti analisi tecniche su variazioni e flussi del consenso. Il tema vero in politica è sempre il significato da dare a quanto è accaduto in questa tornata di elezioni amministrative.

E allora proviamoci. Il primo punto è che queste elezioni hanno avuto un significato più di tendenza del sentimento pubblico (nazionale) che di radicamento nelle realtà amministrative. Almeno per le città maggiori, tranne il caso di Milano, c’era poco da giudicare sulle capacità di governo dei candidati, personaggi nuovi o comunque marginali come “leader” (significa: guide) delle rispettive comunità cittadine. Hanno pesato molto di più i riflessi di scelte demagogiche assunte a livello nazionale. La dissennata campagna propagandistica di Salvini e Meloni alla rincorsa di quella che pensavano fosse la “pancia” del paese ha delegittimato un centrodestra che ha raccolto un doppio frutto avvelenato: un restringimento del suo perimetro di consenso e una spinta di gran parte del paese verso il rifiuto della politica da talk show, come si è visto con l’esplosione dell’astensionismo.

Questo ci consegna una nuova geografia del consenso politico? leggi tutto

Contraddizioni in termini: quando il totalitarismo sostiene di perdere la libertà

Fulvio Cammarano * - 20.10.2021

Fossi un no-vax o un no-green pass mi preoccuperebbe avere al mio fianco sostenitori che, raggiungessero il potere, mi impedirebbero qualunque forma di libera espressione o manifestazione di dissenso. Forse fa parte dell’ironia della storia il fatto che formazioni che si richiamano esplicitamente alle ideologie totalitarie fasciste e naziste debbano utilizzare slogan e argomenti che apparentemente sono dalla parte delle libertà dei cittadini, mentre in realtà appaiono solo il pretesto per guadagnare spazio d’azione utilizzando il disagio di alcuni settori sociali. L’attacco alla sede della Cgil sembra confermare questa strategia. Dietro il paravento dell’agitazione attorno al tema delle costrizioni vaccinali, Forza Nuova è riuscita a sferrare un attacco al nemico storico del fascismo, il sindacato. L’aggressione alla sede romana della Cgil non ha nulla di casuale, ma rappresenta un messaggio simbolico, direi quasi una sorta di richiamo della foresta, per tutti coloro che vedono nel sindacato, qualunque tipo di sindacato, l’istituzione che difende la necessità e l’inevitabilità di quel conflitto di classe che il fascismo sin dalle sue origini ha inteso sradicare dalla società. Colpire le sedi sindacali significa dunque individuare uno degli anelli, forse oggi il più debole, del pluralismo conflittuale, fondamento di ogni costituzionalismo democratico. leggi tutto

L'autorevolezza di Draghi frena le pregiudiziali ideologiche

Francesco Provinciali * - 16.10.2021

Sta dimostrando di possedere le buone doti del decisore politico che lui stesso aveva enunciato nella lectio magistralis alla Cattolica per il conferimento della laurea ad honorem, Mario Draghi, nella sua attuale veste di Presidente del Consiglio.

Al punto che ancora da Palazzo Chigi o dal Quirinale, la sua presenza si rivelerebbe salutare per la buona politica e rassicurante per il popolo italiano. Se quelle doti sono ancora la conoscenza-competenza, il coraggio e l’umiltà, il premier dimostra una accurata conoscenza dei meccanismi istituzionali e si muove a suo agio nei meandri del politically correct ma con un occhio di riguardo alle dinamiche internazionali, puntando su un più saldo accreditamento dell’Italia nell’Unione europea e nella geopolitica mondiale, esprime il coraggio necessario ad affrontare i problemi reali a livello economico e sociale nel perdurare dell’allerta pandemico e sa essere umile al punto giusto – come gli potrebbe raccomandare  William Shakespeare (“presta a molti il tuo orecchio e a pochi la tua voce”) -  nel considerare con par condicio le forze politiche del rassemblement atipico che sta sostenendo l’azione di Governo.

La sua esperienza ai vertici della Banca d’Italia e della BCE ha affinato le doti personali e il talento innato e si sta rivelando leggi tutto

“Autonomie differenziate”: uguaglianza distinta dalle prospettive di vita?

Francesco Domenico Capizzi * - 16.10.2021

Dopo l’aggiunta, corre voce con la “solita manina notturna fra il 29 e il 30 settembre”, al DDL “Disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata” la possibile, a questo punto, concessione di un’autonomia politico-gestionale alle tre Regioni che la richiedono – Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna – in aggiunta alle cinque a Statuto speciale già in essere, pur rispettando gli articoli 116, 117 e 119 del Dettato costituzionale e premettendo pari sussidiarietà e dignità fra le componenti territoriali dello Stato, previsti dalla riforma del Titolo V della Costituzione, corre il grave rischio di alterare i principi di uguaglianza, in termini di qualità e costi su tutto il territorio nazionale, nelle prestazioni essenziali  quali sono le socio-sanitarie: non soltanto sanitarie! Perché queste si conformano indissolubilmente legate alle sociali ed insieme costituiscono un binomio inscindibile.

L’art.3 della Costituzione, infatti, nel secondo comma, stabilisce che “E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese”. Un principio di uguaglianza che salvaguardia diritti e prestazioni essenziali, quali le socio-sanitarie, su tutto il territorio nazionale in costanza di medesime condizioni per accesso, qualità e costi. leggi tutto