Ultimo Aggiornamento:
27 aprile 2024
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Argomenti

Alle origini del rischio educativo e del disagio scolastico

Francesco Provinciali * - 25.09.2021

Cresce il numero delle segnalazioni che le scuole inoltrano ai tribunali minorili per rappresentare situazioni di forte disagio riscontrate negli alunni, al di là dello “scolasticamente risolvibile”, con motivazioni variegate rispetto alle esperienze e ai vissuti, oltre che dense di significati impliciti o difficilmente intellegibili.

Da molti anni il sistema scolastico del nostro Paese presta particolare attenzione al tema del diritto allo studio, inteso come domanda sociale di istruzione ma anche come strumento per sviluppare le potenzialità di crescita intellettuale, emotiva, relazionale di ciascuno attraverso un’offerta di opportunità formative sempre più individualizzate e mirate. Disagio scolastico e insuccesso educativo riguardano bambini e adolescenti che in diversa misura non riescono a compiere il percorso dell’obbligo, che si assentano dalle lezioni per periodi a volte talmente lunghi da compromettere l’esito dell’anno scolastico ma questa “inadempienza” è sovente la punta di un iceberg che nasconde situazioni più complesse, cui la scuola da sola non sempre riesce a tener fronte, indipendentemente dalla collaborazione o viceversa dal disimpegno delle famiglie. L’esperienza di ascolto dei minori che attraversano momenti di difficoltà rispetto alla frequenza scolastica consente di risalire alle motivazioni che hanno originato il “gap”, il distacco, l’allontanamento dal contesto formativo: la pratica del colloquio con i leggi tutto

No-vax, no-greenpass: "Libertarismo indeterminista"

Francesco Domenico Capizzi * - 25.09.2021

Tutti gli esseri umani nascono liberi ed uguali in dignità e diritti, stabilisce il primo articolo della Dichiarazione del 10 dicembre del 1948. Anche di commettere errori, in buona fede, s’intende? Sì, perché, continua l’articolo, tutti gli esseri umani sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza, e perché l’articolo 21 della nostra Costituzione stabilisce che tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. Da aggiungere il postulato cartesiano del libero arbitrio, inteso come diritto al dubbio e alla ricerca della verità da parte di ogni essere umano.

Dunque, una società di liberi pensatori! Anche se vengono commesse e sostenute involontarie distorsioni interpretative della realtà ed errori nelle azioni, a parte le facinorose, che meritano rispetto ed ascolto in nome dei vincoli irrinunciabili della solidarietà e della tolleranza che sorreggono l’intera vita civile.

Il movimento composito, non univoco e piuttosto frastagliato nelle proposizioni e nei modi di agire, dei no-vax e dei no-green-pass sembra appartenere ad una sorta di libertarismo indeterminista per la tendenza mostrata a valorizzare singoli elementi critici dell’evento pandemico e a contrastare le misure cautelative adottate, dall’uso del passaporto verde alla vaccinazione. leggi tutto

Riforme a costo zero?

Paolo Pombeni - 22.09.2021

Di qui a fine anno ci sono 42 riforme da fare se vogliamo avere i soldi del Recovery europeo. E magari anche qualcun'altra che non è obbligatoria, ma che sarebbe bene realizzare per tenere il quadro in equilibrio. E si dovrà varare anche la nota di aggiornamento del prossimo bilancio dello Stato in vista della legge finanziaria che va approvata entro fine anno se non vogliamo finire nell’esercizio provvisorio, incompatibile con la gestione dei fondi del PNRR.

Il governo lo sa e ci sta pensando. I partiti lo sanno anche loro, ma non vogliono pensarci perché devono fare le loro battaglie elettorali. E qui casca l’asino. Non è soltanto questione di dilatare e ritardare tutto di almeno trenta, se non quaranta giorni, per attendere che siano espletati i ballottaggi e che i partiti abbiano “digerito” i risultati elettorali: già non sarebbe poco, visto che è un terzo del tempo che ci è concesso per varare le riforme. Si tratta, quel che è peggio, di superare la logica a cui i partiti (ma non solo loro), una parte spudoratamente, una parte con qualche ritrosia, si stanno piegando: che si possano fare le riforme a costo zero.

Non ci vuol molto a notare che in questo momento abbondano leggi tutto

Perché conserviamo le email

Francesco Provinciali * - 18.09.2021

L’evoluzione tecnologica incessante, utile e per certi aspetti pervasiva, ci aiuta e ci sovviene nel facilitare la comunicazione, l’informazione, la conoscenza di notizie che circolano nell’universo globalizzato del web, imponendoci peraltro una continua selezione per distinguere ciò che può essere vero, attendibile, da verificare o si nasconde sotto le mentite spoglie delle fake news. Anche per i testi che noi stessi componiamo, dal laconico “grazie”, dal saluto, ad una interlocuzione più dettagliata e complessa pc, tablet e smartphone costituiscono ormai un supporto indispensabile, l’hardware e il software dei nostri mezzi sono basi organizzative imprescindibili: nel lavoro, nel tempo libero, persino nelle relazioni più affettive e personali. Una volta per una dichiarazione d’amore si scriveva una lettera, adesso si manda una mail o un ancora più veloce whatsapp. Il nostro account diventa anche – e questo è un aspetto interessante e non ancora adeguatamente studiato – la chiave d’accesso all’archivio che via via abbiamo costruito, siano essi i documenti o le stesse email: mentre per i primi appare logico dotarsi di un catalogo implementabile a cui attingere, le seconde dovrebbero in teoria avere un range temporale di utilizzo più ristretto alle necessità spazio-temporali contingenti.

Eppure ci priviamo malvolentieri o per abitudine della “posta elettronica” leggi tutto

Armonia di sesta napoletana

Francesco Domenico Capizzi * - 18.09.2021

Recensione del film “Qui rido io”, 2021

Regia: Mario Martone

Protagonista principale: Toni Servillo

 

L’armonia di “sesta napoletana”, IV grado della scala minore con intervallo di terza e sesta, conclude la bella Mazurca in si minore op.33 n.4 di Chopin composta nel 1838: una delle sue tante innovazioni che traggono ispirazione dalla Napoli capitale della musica, da Alessandro e Domenico Scarlatti a Durante, Cimarosa, Greco, Paisiello con le sue opere buffe, e del teatro dei Cammarano e infine di Salvatore e Antonio Petito. Questo clima avvertito di una decadenza culturale da parte di giovani intellettuali, quali Di Giacomo, Bovio e Croce, pervade l’intero film che vede protagonista assoluto Edoardo Scarpetta, resa marginale la dinastia dei Petito, con la sua ineffabile travolgente forza creativa ed espressiva che dilaga in tutta la città e la pervade, ormai orfana di teatranti, mescolando insieme accenni farseschi, drammi, parodie, pantomime…mentre in un convulso travaglio, a parte, ribollono insieme cinema, teatro, canzoni... 

Scarpetta: incoronato o Re da un’intera città che vuol sentirsi immortale, prima ancora che europea, aristocratica prima ancora che dedita al divertimento facile e all’oblio offerto a manate dall’istrionismo del suo beniamino, nonostante sia assunto a evidenti ricchezze e potenze tali da sottomettere ai suoi

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L’incognita Quirinale

Paolo Pombeni - 15.09.2021

Per quanto molti politici si sforzino di dire che sarebbe opportuno cominciare a parlarne a gennaio, il tema che corre neppur troppo sotterraneo all’interno della nostra classe politica riguarda proprio la successione a Sergio Mattarella. Intendiamoci, non è affatto una novità. Fin dagli ultimi sette mesi della presidenza Einaudi si discusse in anticipo della successione e, basta leggersi un po’ di memorialistica, anche dell’opportunità o meno di rieleggerlo. La stessa cosa capitò con Gronchi e poi con Pertini, per citare due casi in cui anche i diretti interessati esplorarono le possibilità di una loro permanenza al Quirinale. Né sono gli unici casi.

Tuttavia oggi siamo di fronte ad una novità assoluta, anzi a più d’una. La prima è che siamo in presenza di una emergenza nazionale con problemi di gestione dell’uscita da essa. Un qualche parallelo potrebbe esserci con l’elezione di Pertini per l’emergenza terroristica dopo l’assassinio di Moro, ma era un fenomeno più circoscritto e non contemplava un programma di ricostruzione come quello di oggi (per di più sotto condizionamento europeo). La seconda è che il successore di Mattarella sarà eletto da un parlamento che al massimo nel giro di un anno e mezzo sarà rivoluzionato dal taglio dei parlamentari approvato per leggi tutto

Io cosiddetta “fragile”: gli odierni stucchevoli dibattiti su un concetto di libertà che non considera le persone

Raffaella Gherardi * - 15.09.2021

Non è stato e non è tuttora facile continuare a sentirsi considerati come persone, portatrici del diritto fondamentale dell’uguaglianza, da parte di tutti coloro che vengono sbrigativamente definiti “fragili” dalla comunicazione, a vari livelli, dell’era di covid 19. Anche il dibattito politico “alto”, da parte di più o meno noti intellettuali, tutti presi a discettare sulla minaccia alla libertà dei singoli di contro al Moloch dello statalismo di cui si renderebbe artefice ogni misura tesa a difendere la vita degli individui e della collettività  nel suo insieme dal dramma della pandemia, ha largamente eluso la considerazione delle persone vere, quelle che mai e poi mai debbono essere perse di vista, nelle loro molteplici appartenenze e relazioni, in una civiltà che aspiri veramente a meritare tale definizione.  Voci e a volte vere e proprie grida di dolore a difesa delle persone bisognose di cure e in primo luogo della loro dignità si sono levate da più parti in questo ormai lungo periodo da medici, chirurghi che operano negli ospedali e che ogni giorno ne curano le più svariate patologie. Sarà forse perché essi hanno ben presenti non solo gli individui come entità numeriche da immaginare in astratto o da incasellare in facili categorie di leggi tutto

L'egemonia fragile

Luca Tentoni - 11.09.2021

Manca poco, ormai, al voto per il rinnovo dei consigli comunali di sei importantissimi capoluoghi regionali (Roma, Milano, Torino, Napoli, Bologna e Trieste). Cinque anni fa si votò in condizioni politiche e sociali completamente diverse da quelle odierne: da allora, la leadership di Renzi è tramontata (con la doppia pesante sconfitta al referendum del '16 e alle politiche del '18), poi c'è stato il periodo d'oro del M5s (iniziato col 32% dei voti nel 2018 e finito già alle europee del 2019), quindi abbiamo avuto il boom della Lega alle scorse europee (34% nel 2019) che ora è sostanzialmente rientrato (il partito di Salvini ha ora circa il 19%, cioè poco più del 17% delle politiche); oggi in vetta è Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni, cioè quello che fino a due anni fa era un piccolo-medio partito e che oggi supera il 20% dei voti (ma quanto durerà?). Fatto sta che siamo di fronte ad un fenomeno ormai duraturo, tipico della fase di scomposizione (si potrebbe anche dire: di decomposizione) del secondo sistema dei partiti della Repubblica. L'"egemonia fragile" caratterizza gli anni dal 2014 in poi: ciascuno a suo tempo - prima il Pd ('14-'17), poi il M5s ('18-'19), poi la Lega ('19-'21), ora FdI - ha avuto un buon numero di consensi ed esercitato una presa sull'elettorato e sull'opinione pubblica. leggi tutto

La scuola educhi alla bellezza

Francesco Provinciali * - 11.09.2021

Se qualcuno si cimentasse nel compito di raccogliere il glossario degli acronimi, delle sigle, e dei neologismi della scuola 4.0 ne uscirebbe un tomo ponderoso, forse un manuale d’uso (da aggiornare in continuazione) costruito su un linguaggio sincopato per gli addetti ai lavori che servirebbe solo ad evidenziare i tentativi di cambiamento introdotti nel sistema scolastico nazionale con le più recenti riforme (o pseudo tali) : in realtà una babele semantica e simbolica che sopravvive e anzi prolifera nella propria inconcludente autoreferenzialità. Eppure chi non sa o non parla di BES, DaD, DDI, RAV, GLO, PEI, POF, FO, DOS, DSA, ADHD, FAD, FIS, GLH, GLIP, GOP, IOP; LEA, MOF, LIM, LIS, NAV, GAV, OSA, OF, PAF, PDF, PDP, PECUP, PMOF, PIA, PEP, PNF, POR, PON, PTOF, PSP, ROL, RAV, RE, RSPP, SASI-S, TIC, UdA, USR, UST…. (ci ha provato Carmelo Nesta – La scuola attraverso gli acronimi- OrizzonteScuola.it, 16/01/2017) è considerato un aborigeno, un analfabeta di ritorno, un arcaico espunto dalla pedagogia post-moderna e dai suoi addentellati professionali. Da quando la scuola – che è luogo di relazioni umane, di socializzazione e di apprendimenti, di conoscenza e trasmissione del sapere - è stata snaturata dalle teorie nuoviste di matrice aziendalista (ben descritta nelle metafore del ‘preside-sceriffo’ e poi ‘capitano leggi tutto

Elezioni tedesche: verso una nuova fase politica?

Stefano Cavazza * - 11.09.2021

Dopo 16 anni di governo Merkel, le prossime elezioni tedesche sembrano nuovi scenari futuri. A partire dall'inizio di agosto tutte le rilevazioni hanno registrato una ripresa in termini percentuali della socialdemocrazia tedesca (SPD) e un calo dell'unione (CDU-CSU). Ad oggi (8/09) la media dei sondaggi recenti vede la SPD al 25,2 % (+ 5% rispetto alle elezioni del 2017 e + 10% rispetto alle europee), con la CDU-CSU al 20,9%, distaccata di quasi 5 punti percentuali (-12% punti sul 2017). Anche i verdi hanno un pronostico positivo con il 16,3% (+7,4 sul 2017), anche se più basso rispetto ai mesi scorsi quando sembravano essere destinati a diventare il secondo partito. La svolta è avvenuta nel mese di agosto quando progressivamente tutti gli istituti hanno registrato la ripresa della SPD e quasi tutti il suo primato con percentuali oscillanti ora (8/09) tra il 2% (GMS) e il 6% (Forsa). Solo l’istituto di Allensbach il 28/08 continuava a vedere in lieve vantaggio l’Unione (+2%) sulla SPD, dopo un vantaggio a fine luglio di 14 punti, ma l’8/09 si è registrato anche qui il sorpasso. Naturalmente queste indicazioni vanno prese con cautela. Anche in Germania l’indebolimento del legame tra elettori e partiti ha aumentato la volatilità degli orientamenti degli intervistati, rendendo i sondaggi più soggetti ad errori e non va dimenticata leggi tutto