Ultimo Aggiornamento:
15 maggio 2024
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Argomenti

Essere insegnanti oggi

Francesco Provinciali * - 21.10.2020

Nel salotto buono di una importante trasmissione televisiva ho sentito tempo fa una considerazione che mi sembra valga la pena di riprendere e approfondire.

Un noto uomo politico – per la par condicio ne taccio il nome ma l’acutezza delle sue osservazioni gli meriterebbe una favorevole citazione – ha esposto alcune riflessioni sulla professione dell’insegnante evidenziando come sia mutata nel tempo la sua considerazione sociale.

Il ragionamento è stato più o meno questo: una volta essere insegnante comportava un accreditamento positivo nell’immaginario collettivo perché se ne riconosceva soprattutto la valenza educativa, la straordinaria incidenza formativa nei processi di crescita culturale e morale delle giovani generazioni.

Oltre ad esercitare una mera funzione di trasmissione del sapere il docente era soprattutto depositario di valori etici e di una riconosciuta stima sociale che gli meritava il rispetto delle famiglie e delle istituzioni: l’insegnamento era – senza retorica – una missione e il maestro, o il professore, soprattutto un esempio per i suoi alunni.

Al contrario di oggi, dove questo profilo umano e professionale sembra adombrato da altri criteri di realizzazione sociale: vivendo in un mondo di interessi e finzioni che promette carriere facili e folgoranti, dove prevalgono parametri di stima e considerazione centrati sul profitto e sul successo, leggi tutto

Politica, società e "seconda ondata"

Luca Tentoni - 17.10.2020

Se appare verosimile che la gestione delle fasi uno e due (soprattutto la prima) della pandemia abbia portato consensi alla maggioranza di governo e ai presidenti delle regioni (escluso quello lombardo, visti i risultati del centrodestra alle comunali), è però altrettanto probabile che un eventuale nuovo periodo di chiusura e confinamento possa produrre effetti politici (non solo sociali ed economici) dirompenti. In questo momento, infatti, è la memoria a pesare: quando fummo tutti costretti dai fatti al "lockdown" non c'erano precedenti e soprattutto non era stato possibile avere tempo - prima del virus - per approntare difese e contromisure adatte. Ora, invece, sarebbe illusorio ripartire psicologicamente da capo con la stessa speranza di marzo-aprile e con la stessa coesione di allora. Anche la gestione dell'emergenza è diventata, una volta finita la prima fase, un tema di dibattito politico ed è improbabile che, una volta aperto il vaso di Pandora, un nuovo confinamento generale della popolazione non susciti proteste alimentate anche dai partiti di opposizione (in particolare da quelli di destra sovranista). C'è poi, ora la questione di come e da chi far gestire l'enorme flusso di denaro di Next generation EU: le ricette della maggioranza e delle minoranze parlamentari divergono molto, in tal senso. leggi tutto

Germania e Francia, due ostpolitik?

Francesco Cannatà * - 17.10.2020

Il 7 ottobre una intervista e una iniziativa movimentano l’asse Parigi-Berlino-Bruxelles. Cinque giorni dopo la risposta dell’UE. Per una volta i tempi continentali non vanno a passo di lumaca. Una necessità per ribadire che il destino dei paesi europei, nonostante le divisioni, sta nell’unità. Soprattutto quando si tratta delle relazioni tra Francia e Germania e dei rapporti tra Europa e Russia. Questo il senso infatti dell’intervista a Norbert Röttgen apparsa mercoledì scorso su le Monde. Il 55enne deputato della CDU non è solo il presidente della Commissione esteri del Bundestag, ma tra i principali pretendenti  alla presidenza del partito cristiano-democratico tedesco. Carica ambita anche da Armin Laschet, presidente del Nordrhein-Westfälia, e Friedrich Merz, al momento semplice iscritto alla CDU. Chi dei tre il 4 dicembre vincerà questa battaglia, per diventare nel 2021 candidato cancelliere della CDU-CSU, dovrà confrontarsi col leader bavarese Markus Söder. Domenica scorsa in una intervista alla radio Deutschlandfunk,  Röttgen ha affermato di sentire “il vento favorevole”. Tra le frecce al proprio arco, oltre al sostegno della base e del gruppo parlamentare, il tedesco vanta anche la stima della Gran Bretagna, paese dove studiano i suoi tre figli. Lo scorso 6 marzo infatti, alle Dahrendorf Lecture del St Antony’s leggi tutto

Carità e compassione

Francesco Domenico Capizzi * - 17.10.2020

"E’ necessario che gli Stati riconoscano l’obiezione di coscienza in campo medico e sanitario…dove questa non fosse riconosciuta si può arrivare alla situazione di dovere disobbedire alla legge per non aggiungere ingiustizia a ingiustizia…un crimine contro la vita umana…un atto intrinsecamente malvagio…un atto omicida che nessuno può legittimare… grave peccato… crimine contro la vita umana perché l’uomo sceglie di causare direttamente la morte di un altro essere umano innocente allo scopo di eliminare ogni dolore… atto intrinsecamente malvagio…gravemente ingiuste le leggi che legalizzano l’eutanasia…l’esistenza di queste leggi ferisce profondamente i rapporti umani, la giustizia e minaccia la mutua fiducia tra gli uomini... gli ordinamenti giuridici che hanno legittimato il suicidio assistito e l’eutanasia mostrano una evidente degenerazione di questo fenomeno sociale…un atto omicida che nessun fine può legittimare e che non tollera alcuna forma di complicità o collaborazione, attiva o passiva… coloro che approvano leggi sull’eutanasia e il suicidio assistito si rendono complici del grave peccato che altri eseguiranno…sono altresì colpevoli di scandalo perché tali leggi contribuiscono a deformare la coscienza, anche dei fedeli…complici non solo coloro che aiutano i malati a interrompere la propria vita, ma anche i
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Cavalcare un futuro di incognite

Paolo Pombeni - 14.10.2020

L’impennata dei contagi che per ora non accenna a spegnersi ha messo in stand by la politica, quella vera naturalmente, perché il piccolo cabotaggio continua. Di esso fanno parte i tormenti, chiamiamoli così, per organizzare la prossima tornata di elezioni comunali che vedono in lizza città molto simboliche a partire da Roma, Milano e Torino, a cui si aggiungono però Bologna, Firenze, Napoli e Trieste.

Non è che di per sé la scelta del sindaco di una grande città sia una faccenda irrilevante, ma quando si tratta di scelte che verranno fatte fra 7-8 mesi, c’è da chiedersi se i partiti si rendano conto che come sarà allora la situazione del paese è una grossa incognita. Per la verità i partiti lo sanno benissimo, solo che scaramanticamente evitano di porsi sino in fondo il problema, proprio perché non hanno elementi per immaginarsi come andrà a finire con questa pandemia che squassa non solo il nostro paese, ma l’intera Europa (e questo non è senza importanza, visto che è sui soldi di Bruxelles che si sta puntando tutto).

Così, verrebbe da dire tanto per ingannare il tempo, le varie forze politiche corrono alla ricerca non del candidato più adatto a gestire una fase difficile, ma di leggi tutto

Strategia a posteriori e mobilità sanitaria attiva e passiva

Francesco Domenico Capizzi * - 14.10.2020

Già nel 2017 il CENSIS affermava che “la Medicina moderna sta diventando troppo cara per essere vitale: la spesa sanitaria italiana cresce più rapidamente del PIL al punto che la forbice tra finan­ziamento statale e spesa prevedibile rischia di aprire una voragine nei conti pubblici”. Alla constatazione si potrebbe aggiungervi il motivo: il Servizio Sanitario Nazionale deve e non può non ricorrere a sistemi tecnologici complessi e molto onerosi di diagnosi e cura. Una problematica decisiva di politica socio-sanitaria che avrebbe dovuto già essere affrontata, per sé stessa da tempo cogente e di non facile soluzione, puntando decisamente sulla evitabilità e la prevenzione delle malattie cronico-degenerative e neoplastiche, in cresci­ta costante fino a rappresentare grande parte delle patologie affrontate quotidianamente dall’organizzazione sanitaria le cui risorse e forze sono destinate, in Italia come in altri Paesi industria­lizzati, essenzialmente alla loro diagnosi e cura e con risultati non entusiasmanti.

I capitoli che pesano sul piano organizzativo ed economico, permanendo l’attuale gestione sanitaria, sono molteplici:

-      Politica e Istituzioni sanitarie continuano ad essere concepite come amministrazioni contabili e gestionali di strutture edilizie e tecnologiche la cui unica, se non esclusiva, progettualità si conforma, in definitiva, come mantenimento e sviluppo dell’esistente; leggi tutto

L’affondamento della “Arandora Star” - Un episodio atroce?

Terri Colpi * - 14.10.2020

L’80° anniversario dell’affondamento della nave “Arandora Star” celebrato il 2 luglio 2020 è stato sottolineato da un intervento assai significativo del presidente Mattarella che ha definito la tragedia “un episodio atroce” ed ha espresso la sua solidarietà ai discendenti delle 446 vittime italobritanniche  che affogarono nel 1940.

Questo evento bellico ha avuto un impatto pesante sulla comunità degli italiani residenti da lungo tempo in Gran Bretagna ed ancora oggi continua a provocare forti emozioni. Più o meno durante l’ultima decade  per impulso delle comunità italobritanniche sono stati realizzati in Gran Bretagna alcuni memoriali civili permanenti.  Questo risveglio tardivo che viene dopo 60 o 70 anni dal naufragio, rende palese la sfida di una minoranza che vuol trovare una voce all’interno della storia dominante della vittoria britannica, la quale concede poco spazio alla narrazione delle vittime. La ripresa di una memoria sul versante italiano iniziò nel 1968 a Bardi (Parma), l’epicentro di provenienza della comunità delle vittime, ma anche in Italia i morti dell’Arandora non vengono generalmente registrati fra i caduti di guerra e non sono stati sempre adeguatamente ricordati. Il messaggio di Mattarella mette in luce non soltanto il crescere di una consapevolezza in Italia, ma altresì una prospettiva che si differenzia da quella dell’establishment britannico compreso l’ambiente degli storici. leggi tutto

La riforma elettorale

Luca Tentoni - 10.10.2020

L'ipotesi che, fra le riforme in discussione, venga approvata dal Parlamento una legge elettorale proporzionale con preferenze e soglia d'accesso al 5% è finora remota. Le intenzioni del Pd sembrano un po' diverse da quelle del M5S e di Leu, mentre è ancora da capire se Forza Italia avrà il coraggio - sul Mes sanitario e sulla legge elettorale - di fornire alla maggioranza i voti necessari per compensare quelli eventualmente mancanti a causa di scissioni o defezioni sui singoli provvedimenti. Dando però per scontato ciò che non è, ovvero che la riforma elettorale alla fine sia quella voluta da Zingaretti, resta da domandarsi quali interpreti avremo sulla scena nel 2022 o 2023 quando si voterà. Con la soglia al 5%, la sinistra dovrà provare a costruire un patto col Pd (di confluenza nelle liste, magari accompagnato da una distinzione politica, un po' come fecero un tempo i radicali che si candidarono con i Democratici) mentre Italia viva e i centristi dovranno trovare una collocazione; il tutto, mentre Berlusconi si avvierà a superare gli 85 anni e ad affrontare un'eventuale competizione elettorale guidando Forza Italia (con la prossima legislatura che scadrà nel 2027 o 2028, cioè quando il Cavaliere avrà superato la novantina). A destra, Lega e Fratelli d'Italia resteranno come sono, leggi tutto

Dove nasce la violenza?

Francesco Provinciali * - 10.10.2020

L’avvicendarsi di fatti di cronaca nera ci lascia esterrefatti e increduli: ripetuti e quotidiani gesti di violenza che si superano per efferatezza e bestialità. “Homo homini lupus”: da sempre è così ma oggi tutto è amplificato ed enfatizzato dai media, delle ‘buone nuove’ si è persa ogni traccia.

E’ tutto un rimbalzare di episodi atroci e criminali: comunque li si voglia chiamare o definire si appalesano come evidenze drammaticamente negative sia del vivere sociale che dei comportamenti individuali.

Una lunga catena di gesti inconsulti di cui ci si attende quotidianamente l’anello successivo, come se la notizia di quelli precedenti fosse del tutto ininfluente rispetto ad ogni remora, incapace di fermare una mano assassina, come in una sfida dove il delitto vince la ritrosia, i freni inibitori, il timore di essere scoperti e puniti, per non parlare delle regole morali che vengono infrante: il rispetto della sacralità della vita, il diritto all’identità e al futuro per ogni essere umano, il pudore e il pentimento verso ogni possibile offesa della sua dignità.

A Colleferro (Roma) quattro balordi energumeni hanno ucciso a botte un ragazzo di 15 anni, a Casale Monferrato (Alessandria) un giovane poco più che ventenne ha bruciato suo padre.

La violenza come atteggiamento ripetuto leggi tutto

Una proposta che merita attenzione

Paolo Pombeni - 07.10.2020

Probabilmente finirà in nulla, come tante altre iniziative del genere. Ci riferiamo alla bozza del disegno di legge costituzionale predisposta dal PD e presentata con una certa solennità la settimana scorsa per poi finire subito nel disinteresse generale. Era il mantenimento della promessa di affiancare il sì al referendum grillino con una proposta di sistemazione di alcune debolezze del nostro sistema parlamentare.

Anche se finirà parcheggiata nei cassetti dei progetti di legge senza sviluppo, visto che al momento nessun partito l’ha degnata di attenzione (poca anche dal PD), la proposta elaborata dal gruppo composto dai parlamentari Ceccanti e Parrini nonché da Luciano Violante e con un contributo esterno del prof. Enzo Cheli merita di essere presa in considerazione perché se fosse approvata rimodellerebbe notevolmente il nostro sistema costituzionale.

Intendiamoci: non c’è nessuna vera rivoluzione, ma solo una razionalizzazione meditata dei nodi che sono presenti nel nostro sistema attuale. Partiamo da un dato che è stato molto pubblicizzato, ma in modo approssimativo: non c’è una vera sistemazione del problema del bicameralismo, ma semplicemente il passaggio ad un monocameralismo articolato.

Al contrario di quanto speravano una parte almeno dei nostri costituenti, non abbiamo mai veramente avuto due Camere che rappresentassero due filiere diverse leggi tutto