Ultimo Aggiornamento:
19 aprile 2025
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Argomenti

Diritto allo studio e valorizzazione del merito coesistono in un sistema scolastico inclusivo

Francesco Provinciali * - 27.01.2024

La crescita delle moderne democrazie, iniziata nel periodo successivo alla fine della seconda guerra mondiale si è accompagnata all’evoluzione dei sistemi scolastici nazionali: già allora c’era l’esigenza di conservare la remota eredità ricevuta dalla tradizione e da essa partire per aprirsi all’innovazione e alla necessità di restare agganciati alle dinamiche di una società in rapida e profonda trasformazione. L’alfabetizzazione di massa fu per tutti il primo postulato da assolvere: essa conteneva un’urgenza quantitativa, di estensione degli apprendimenti strumentali del leggere, dello scrivere e del far di conto e una prospettiva qualitativa, di affinamento dei saperi, di correlazione tra istruzione e mondo del lavoro, tra educazione e crescita della persona nella sua dimensione identitaria e relazionale. Questa deriva la possiamo cogliere come processo di modernizzazione trasversale ai sistemi scolastici dei Paesi usciti dal conflitto bellico, pur tenendo conto di condizioni di differenziato, potenziale sviluppo. La scuola era un’istituzione da definire in modo funzionale alla crescita economica tumultuosa, al traguardo di un recuperato ed esteso benessere: era lo zoccolo duro del progresso civile che riguardava ogni singolo soggetto e l’intero corpo sociale. Fu per tutti un incedere laborioso ma pervaso da fermenti e aneliti di libertà e di emancipazione, l’osservatorio ideale per guardare leggi tutto

Docenti fragili e smart working, manca la volontà politica di applicare la direttiva Zangrillo

Francesco Provinciali * - 20.01.2024

La storiella del mugnaio di Potsdam che- stanco delle angherie e dei soprusi di un potente barone – si domandava… “Ma ci sarà pure un giudice a Berlino”? la trovo calzante per spiegare lo stato d’animo dei docenti fragili del pubblico impiego che aspirano al rinnovo dello smart working. Anche loro si chiedono se ci sia un giudice a Roma -o altrove nel Paese -che in qualche modo ripristini la legalità e il principio costituzionale di uguaglianza dei cittadini in tema di tutela della salute. E qui per “giudice” si intende estensivamente una figura istituzionale che vada oltre il ruolo del magistrato, qualcuno che dipani risolutivamente il bandolo di una matassa ingarbugliata, che nessuno si prende la briga di districare. Come è noto la legge di bilancio ha concesso la proroga di questa previgente tutela ai lavoratori fragili del privato, negandola a quelli della pubblica amministrazione. Come è altrettanto noto la Direttiva del Ministro Paolo Zangrillo del 29/12/2023 ha impartito disposizioni affinché – a determinate condizioni – il lavoro agile venga concesso con un accordo individuale stipulato con il dirigente dell’ufficio di appartenenza. E – infine – come è tristemente e paradossalmente arcinoto – pare che ai docenti della scuola questo provvedimento “riparatore” non possa essere concesso in quanto oneroso, leggi tutto

Le iscrizioni, primo passo per organizzare il prossimo anno scolastico

Francesco Provinciali * - 13.01.2024

Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha diramato – con circolare 40055 del 12/12/2023 – le disposizioni relative alla complessa operazione delle iscrizioni degli alunni in vista del prossimo anno scolastico 2024/25 e lo ha fatto con largo anticipo,  in modo davvero egregio e con la necessaria completezza di indicazioni affinchè scuole e famiglie – che sono in buona sostanza i contraenti di una sorta di ‘negozio giuridico’ che chiama in causa diritti e doveri di entrambe le parti – siano messe in condizione di formalizzare un atto amministrativo caratterizzato da estrema precisione nel procedimento di regolarizzazione delle operazioni utili ad avere – nel periodo che va dal 18 gennaio al 10 febbraio 2024 – il quadro degli alunni iscritti alle scuole di ogni ordine e grado. Ciò è propedeutico alla formazione delle classi e alla definizione degli organici dei docenti nell’a.s. prossimo venturo. Dal documento uscito da Viale Trastevere si evince la cura dei dettagli con cui il Ministro Valditara e il Direttore Generale Fabrizio Manca, che lo ha firmato, hanno inteso emanare disposizioni chiare ed orientate alla massima trasparenza, tenendo conto del fatto che la richiesta di iscrivere il proprio figlio a scuola dovrà essere redatta dalle famiglie in modalità telematica, con alcune eccezioni che riguardano ad es. le scuole dell’infanzia leggi tutto

Il dogma della scuola digitale 4.0

Francesco Provinciali * - 06.01.2024

Dopo il Presidente della Consob Giuseppe Vegas (Il Messaggero del 27/8) ora anche il giudice emerito della Corte Costituzionale Sabino Cassese (Il Corriere della Sera del 15/12) si cimenta in una riflessione sulle condizioni attuali della scuola italiana. Entrambe le disamine vantano il pregio dell’autorevolezza dei recensori e la loro capacità di cogliere alcune macro evidenze: sono osservazioni fatte dall’alto di ruoli prestigiosi corroborati dal carisma degli editorialisti. Ed in comune esprimono più riserve che apprezzamenti sulle scelte strategiche che caratterizzano il nostro sistema scolastico. Dell’articolo di Vegas ho già scritto (“L’equivoco culturale che sta rovinando l’autonomia scolastica”), vorrei ora soffermarmi sullo scandaglio impietoso e veritiero del Prof. Cassese in merito ad una deriva storicamente consolidata nella politica scolastica italiana degli ultimi decenni: quella delle pletoriche conversioni in ruolo del personale docente precario, una deriva che Cassese rileva essere preponderante rispetto ad altre esigenze della scuola. Scrive Cassese: “Ci si può chiedere: quale interesse viene prima, quello dell’istruzione degli italiani o quello della sistemazione in ruolo degli insegnanti?....   ” Che cosa spinge lo Stato ad assumere: i precari che vogliono entrare in ruolo o il fabbisogno di un’istruzione migliore?”. I risultati prodotti da questa scelta non sono confortanti: a fronte di una spesa leggi tutto

Valorizzare la funzione ispettiva nella scuola dell'autonomia

Francesco Provinciali * - 04.11.2023

Nella società interconnessa e delle relazioni globalizzate la scuola dell’autonomia rischia di celebrare il proprio isolamento autoreferenziale. Come sempre accade ad ogni innovazione legislativa, anche dopo l’approvazione dell’autonomia scolastica (legge 59/1997- DPR 275/1999 e succ.ve disposizioni) si è creata una discrasia tra intenzioni del legislatore e attuazioni operative.

Ciò che rischia di saltare è l’identità e l’unitarietà del sistema nazionale di istruzione.

Molti sedicenti esperti, soloni della pedagogia del nuovo, aspiranti tuttologi e acritici cultori del localismo educativo aperto al mondo, stanno scavando una voragine che va separando la scuola dei progetti e dell’autogestione priva di controlli dalla tradizione culturale ereditata, che viene così dimenticata o gettata al macero delle cose inutili.

Si tratta in genere di affabulatori che non mettono piede nella scuola da quando portavano i calzoni corti ma mietono proseliti riempiendosi la bocca di neologismi, sostituendo la lingua italiana con anglicismi di maniera, il lessico delle parole con sigle, acronimi, formule magiche sideralmente lontane dalla minima cognizione della realtà.

Parlare di autonomia scolastica per loro significa prendere le distanze da tutto, in nome di una qualità inventata che si avvalora da sola, senza un minimo controllo da parte di organi e soggetti titolari di un compito imprescindibile: quello di verificare il leggi tutto

Università telematiche: ciò che può fare la differenza

Francesco Provinciali * - 28.10.2023

Propongo che dalla scuola dell’infanzia agli atenei Universitari più prestigiosi, gli addetti ai lavori delle istituzioni interessate a cominciare dai vertici della burocrazia del Ministero dell’Istruzione e del Merito e da quello dell’Università siano obbligati a frequentare ogni anno un corso intensivo di pedagogia comparativa: quel campo di studi e di ricerche che mette a confronto gli asset organizzativi e funzionali dei sistemi di istruzione del mondo. Siamo pregiudizialmente esterofili al punto di voler anglicizzare linguaggi, metodologie, programmi didattici delle nostre scuole e ostinatamente pervicaci nello sfrucugliare in casa nostra cercando tutti i difetti possibili ma nello stesso tempo distratti rispetto alle tendenze veramente innovative che si realizzano altrove. L’attuale dibattito sulle Università telematiche, la loro utilità, la serietà degli insegnamenti disciplinari, il reclutamento del corpo docente, i criteri di valutazione e controllo della qualità dei risultati, la validazione dei corsi di studi e dei titoli rilasciati – che dovrebbero essere i temi da approfondire - si riduce a diatribe intorno alle competenze dei Dicasteri senza escludere pregiudiziali di interessi, incompatibilità di ruoli, finanziamenti e primazie gestionali. Per non saper né leggere né scrivere, da ex ispettore del MIUR sono sempre stato interessato alle tematiche pedagogiche e alla produttività del servizio di istruzione. leggi tutto

Esistono ancora il diritto allo studio e la libertà di insegnamento?

Francesco Provinciali * - 21.10.2023

Tra i vari nuclei tematici che la scuola sembra aver perduto strada facendo il diritto allo studio e la libertà d’insegnamento sono indubbiamente quelli più rilevanti e con maggiore valenza simbolica e ricadute operative. Non si tratta tuttavia dei sassolini che Pollicino lasciava cadere dietro di sé per ritrovare la via del ritorno, quanto piuttosto di illustri convitati di pietra al banchetto della pedagogia oggi prevalente, acriticamente protesa al nuovo da inventare e dimentica della tradizione ricevuta. Eppure si tratta di principi fondativi del sistema di istruzione ai quali i padri costituenti avevano attribuito un ruolo centrale sul piano politico e culturale e riassuntivo rispetto ai compiti della scuola, nell’ottica dei diritti e dei doveri irrinunciabili. Ricordando i cento anni dalla nascita di Don Milani viene spontaneo evocarne la figura e l’opera educativa, non in senso retorico e celebrativo quanto per l’operosità e l’esempio, l’umiltà e la dedizione agli ultimi che hanno caratterizzato il suo essere maestro nella scuola e nella vita. Nell’Italia del secondo dopoguerra – che affrontava la ricostruzione del Paese afflitta dalla piaga del diffuso analfabetismo – egli fu una delle figure più rappresentative della volontà di riscatto e di crescita. Di lui il Presidente Mattarella ha detto: “Il leggi tutto

La scuola degli acronimi e dei progettifici

Francesco Provinciali * - 14.10.2023

Per una maggiore trasparenza, efficienza ed efficacia nel monitorare i progetti previsti dal PEI/PTOF si chiede a ogni docente/team/CdC /GLO di compilare il FORM al seguente link’.

Ecco l’incipit di una circolare inviata dal dirigente scolastico ai docenti, che fa riferimento ad un adempimento atteso in corso d’anno. Un tempo i direttori didattici e i presidi organizzavano incontri con gli insegnanti allo scopo di focalizzare il piano di lavoro, le metodologie, gli obiettivi educativi ed erano essi stessi in grado di offrire indicazioni, di consigliare, ascoltare le problematiche emergenti nella gestione della classe e dei singoli alunni, che stavano al centro degli impegni di tutti. In genere queste riunioni erano utili, i docenti potevano esprimersi in un clima solitamente colloquiale, commisurando i programmi nazionali di studio con la progettazione dagli stessi utilmente declinata nel proprio ambito professionale. I capi d’istituto - provenendo dai ruoli magistrali - custodivano un’esperienza didattica che prevaleva sulle incombenze burocratiche ed erano una guida per i propri docenti.

Con l’introduzione delle procedure collegiali, della sperimentazione didattica e dell’aggiornamento attraverso i decreti delegati del 1974 la scuola si era aperta al territorio e alle logiche della programmazione, mentre con la legge 517/1977 – scritta da tecnici competenti e con una forte leggi tutto

Il ministro Valditara rilancia il valore del libro

Francesco Provinciali * - 07.10.2023

L’utilizzo sempre più intensivo delle nuove tecnologie sta cambiando la nostra vita: si tratta di una deriva inarrestabile che richiede capacità di metabolizzare l’innovazione conservando un certo distacco tra sé e gli strumenti informatici, per non essere assorbiti in meccanismi di dipendenza che ci privino della facoltà di decidere quando e come utilizzarli. Significativo il distinguo del Ministro Valditara che esprimendosi nel merito di una introduzione massiva della didattica digitale e dei suoi derivati in ambito scolastico, con il rischio di una graduale espunzione della cultura tradizionale, ha. usato la felice e sintetica espressione dell’et-et anziché quella drastica e preclusiva dell’aut-aut. L’auspicio di una convivenza possibile evitando il rifiuto dell’innovazione o la cancellazione della tradizione. La vita stessa, la cultura è sintesi di ‘ratio’ e di ‘traditio’, dovremmo rammentarlo più spesso.  Ricordando che il libro e l’apprendimento della letto-scrittura e dei saperi non potranno mai essere espunti dai compiti formativi ed educativi del sistema scolastico. Se la pedagogia comparativa fosse materia obbligatoria di approfondimento per gli indirizzi metodologico-didattici della burocrazia ministeriale e delle scuole dell’autonomia ci accorgeremmo che l’esterofilia- malattia tipicamente italiana – ci porta ad inglobare acriticamente tendenze e stilemi linguistici mutuati da altri sistemi scolastici, trascurando l’enorme bagaglio di esperienze leggi tutto

I docenti fragili in smart working sono adibiti ad attività di supporto al piano triennale di offerta formativa. Con quali modalità?

Francesco Provinciali * - 04.10.2023

Il ritorno silente ma in crescita esponenziale del COVID ha indotto il Governo a prorogare i termini dello Smart Working per i lavoratori fragili – scaduti il 30/09 u.s. - fino al 31/12 p.v. Ad onor del vero già la legge n.° 85 del 3/7/2023 aveva stabilito questo differimento a fine anno per la categoria dei cd. “super-fragili”, ovvero per coloro le cui patologie sono comprese nel D.M. Salute 4/2/2022. Riportando lo stralcio del D.L. 29/09//2023 non può sfuggire il passaggio che -su iniziativa del Ministro del Lavoro Calderone – considera la fattispecie relativa alla declinazione nel lavoro agile del personale docente della scuola, che in passato aveva suscitato più di un interrogativo in ordine alla conversione nello smart working di una mansione professionale non del tutto compatibile sul piano del pratico utilizzo degli insegnanti in un’attività differita a domicilio. Ciò che aveva suscitato polemiche e contenziosi soprattutto considerando la atipicità della funzione docente, non sempre convertibile ad esempio nella didattica a distanza, soprattutto per la scuola primaria e dell’infanzia, creando difficoltà operative sia per gli interessati – per i quali il lavoro agile si configura come diritto soggettivo non subordinato ad un potere limitativo discrezionale – che per i dirigenti scolastici cui compete l’onere di focalizzare prestazioni lavorative a distanza leggi tutto