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Buccia di banana

Stefano Zan * - 27.03.2019
Congresso mondiale delle famiglie

Devo confessare che non riesco a capire il pesante sostegno che Salvini e la Lega stanno dando al Congresso Mondiale della Famiglia che si terrà a Verona a fine mese. In quell’occasione, provenendo da tutto il mondo, si incontreranno i sostenitori della famiglia naturale cioè coloro che ritengono che l’unica vera famiglia sia quella composta da marito e moglie innamorati, che si sono sposati in una qualche chiesa, hanno avuto due o più figli e dove il marito lavora e la moglie fa crescere i figli e supporta in tutti i modi il marito. Ovviamente i sostenitori della famiglia naturale sono anche contro l’aborto, il divorzio e l’omosessualità. Senza entrare nel merito delle convinzioni personali di ciascuno di noi mi pare si possano condividere alcune considerazioni di massima.

La famiglia naturale non esiste in natura perché in natura sono esistiti e tutt’ora esistono molti tipi diversi di famiglia. La famiglia è un’istituzione sociale che cambia col tempo, coi costumi, con le credenze, con gli andamenti economici e quindi è tutto fuorché naturale: è il portato della storia e dei cambiamenti sociali che la storia appunto porta con sé.

Il modello di famiglia così detto naturale rappresenta ormai una minoranza statistica perché la più parte delle famiglie di oggi corrispondono a modelli diversi: le famiglie mononucleari, con un solo componente, formate ormai sempre più spesso da giovani maschi e femmine e non più prevalentemente da vedove; le coppie di fatto non sposate e senza figli etero o omo; le famiglie plurime formate da genitori separati che si sono risposati e hanno fatto altri figli con i nuovi partner. Molti modelli diversi che incarnano valori diversi ma che sono l’espressione odierna di quella che continuiamo a chiamare famiglia. Perché sostenere con tanta enfasi un modello assolutamente minoritario, “vecchio”, sostanzialmente integralista i cui esponenti probabilmente, in Italia, votano già per la Lega?

La famiglia naturale, al di là di ogni altra considerazione, è portatrice di valori sull’aborto, sul divorzio, sull’omosessualità che sono in forte contrasto con quelli della maggior parte dei giovani e, soprattutto, delle donne. Il ruolo ancillare e subordinato della donna, che i sostenitori della famiglia naturale ipotizzano, è ormai rifiutato non solo dalle femministe o dalle donne di sinistra ma anche dalla stragrande maggioranza delle donne che politicamente si riconoscono nei partiti di destra ma rivendicano egualmente la parità dei diritti tra uomo e donna e la libertà di decidere su questioni delicate come quella dell’aborto.

Insomma il quadro di valori che si innesta sulla tutela del valore della famiglia naturale è vecchio non solo perché è storicamente datato ma perché ampiamente rifiutato dalla stragrande maggioranza dei giovani e delle donne di qualsiasi orientamento politico. Giovani e donne che rivendicano con forza e convinzione le loro esperienze diverse e la legittimità di pensarla in maniera radicalmente diversa su tutti questi temi senza per questo sentirsi di sinistra. Non capisco perché Salvini, con il suo pieno e aperto appoggio al Congresso Mondiale, voglia di fatto offendere una parte consistente e maggioritaria del suo elettorato.

Tra l’altro, in questo caso, Salvini viola apertamente una delle caratteristiche fondamentali della sua narrazione demagogica che è la sua credibilità personale. Che credibilità può avere come sostenitore della famiglia naturale uno che ha due figli con due donne diverse e attualmente è single o fidanzato con una terza donna? Ovviamente questi sono affari suoi e che in politica molti predichino bene e razzolino male non è certo una novità. Ma almeno hanno il buon gusto di non pubblicizzare le differenze tra valori dichiarati e comportamenti reali perché questo crea turbamento negli elettori e, soprattutto, mina la credibilità personale di chi si espone pubblicamente senza avere le carte in regola.

Considerando l’abilità finora dimostrata da Salvini nel cogliere i sentiment, anche quelli più reconditi, della gente (penso a temi come migranti e sicurezza) ho l’impressione che questa volta sia scivolato su una buccia di banana che potrebbe costargli non poco in termini di consenso elettorale alle prossime europee. Per tutti i suoi avversari sarà facile ricordare la concezione “medioevale” sul ruolo delle donne che si cela dietro questa sua posizione. Anche il più sprovveduto dei politici sa che non conviene mettersi contro parti consistenti dell’elettorato quali sono i giovani e, soprattutto, le donne e i valori, l’autonomia e l’indipendenza che rivendicano con forza tanto a destra che a sinistra. Perché l’abbia fatto resta per me un mistero o forse, banalmente, un errore. Errore da cui si sono dissociati con grande chiarezza e qualche volgarità i suoi alleati di governo che, almeno questa volta, hanno deciso di non seguirlo su questo terreno infido.

 

 

 

 

* E' stato docente universitario di Teoria delle organizzazioni. Il suo blog è ww.stefanozan.it