Ultimo Aggiornamento:
17 aprile 2024
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Un nuovo negazionismo politico nell’Italia di Meloni?

Raffaella Gherardi * - 02.11.2022
No Wax

 Alla voce “negazionismo” l’Enciclopedia Treccani recita: «Termine con cui viene indicata una corrente antistorica e antiscientifica del revisionismo la quale, attraverso l'uso spregiudicato e ideologizzato di uno scetticismo storiografico portato all'estremo, non si limita a reinterpretare determinati fenomeni della storia contemporanea ma, spec. con riferimento ad alcuni avvenimenti connessi al fascismo e al nazismo (per es., l'istituzione dei campi di sterminio nella Germania nazista), si spinge fino a negarne l'esistenza.»

Dopo un sintetico excursus sulle origini e gli sviluppi del negazionismo nel secolo scorso, la parte conclusiva è dedicata alle più recenti declinazioni del negazionismo affermatesi nel nuovo millennio. In senso figurato e attraverso un processo di ampliamento semantico, sotto tale termine è possibile infatti individuare ora fenomeni, riconducibili a nuovi negazionismi, volti a confutare fatti scientificamente o empiricamente accertati e che sempre più si alimentano di fake news diffondendosi con estrema velocità grazie ai social network. Di fronte a tali eventi recenti, che spesso sfociano in complottismi di varia natura, tendenti a evolvere in teorie cospirazionistiche e anche in atteggiamenti violenti, c’è chi ha introdotto il termine di “post-negazionismo”. Ecco allora, da inizio Millennio fino alla cronaca presente, negazionismi di tipologie diverse, improntate a forme e ambiti differenti di consenso: dal negazionismo climatico ai negazionismi dell’AIDS, dell’11 settembre, della pandemia Covid 19, fino ai lidi negazionisti degli attuali crimini di guerra russi in Ucraina. A ciascuno di noi il compito di individuare da noi e altrove vie e indirizzi in tal senso spesso accarezzati e fatti propri, in tutto o in parte, da partiti e forze politiche che, a vario livello, intendono darsene carico o perlomeno far loro l’occhiolino. Per quanto riguarda specificamente la pandemia Covid 19 in atto da più di due anni e mezzo a questa parte su scala globale, ci sono esempi in abbondanza all’interno della galassia negazionista e dei suoi contraccolpi a livello politico, a volte del tutto esplicitati da determinati leader e partiti, a volte più taciti e velati ma che comunque affiorano chiaramente in programmi e concreti indirizzi di Governo. Da ultimo, per quanto riguarda la situazione nostrana, è riesploso con forza anche nell’opinione pubblica il dibattito sul negazionismo e sull’ascolto di cui gode nelle alte sfere politiche, a seguito di un indirizzo improntato, a quel che si sa attualmente, a una sorta di “liberi tutti” da parte del Governo Meloni, rispetto a ogni misura precauzionale dei precedenti Governi. Puntando, a quanto sembra, a reintegrare a ogni livello, senza pagar pegno, esponenti “no vax”, persino se si tratta di medici e personale sanitario che lavora all’interno degli ospedali e che è a diretto contatto con gli ammalati, la porta sembra del tutto spalancata al trionfo del negazionismo, dato che, come si sa, il virus Covid 19 continua a circolare e a mietere vittime, anche se, grazie ai vaccini, in misura minore rispetto al passato. Così capita che giornali di Destra, entusiasti del nuovo corso, critichino aspramente il Presidente Mattarella, tacciato di essersi “messosi di traverso”, avendo egli ricordato pubblicamente che il virus non è scomparso e raccomandato a tutti misure di prudenza nei comportamenti, così come per esperienza abbiamo imparato a conoscere in questi anni di pandemia. Da analoga sponda, si arriva addirittura a titolare e a bollare sinteticamente a tutta pagina come “Nostalgia del Covid” tutti gli avvertimenti di coloro che, contrari al “liberi tutti”, (scienziati e politici non importa, ugualmente rei di appartenenza a una non meglio definita “Sinistra”, anche se in realtà lontani tra loro quanto a appartenenze politiche), condividono le preoccupazioni di Mattarella e il suo invito alla prudenza.  A un futuro assai prossimo il giudizio sulle misure che il nuovo Governo adotterà effettivamente o meno o lascerà cadere del tutto, da parte della stragrande maggioranza dei cittadini che si sono vaccinati in una percentuale altissima anche rispetto ad altri Paesi europei e del mondo, dando prova di grande responsabilità rispetto a sé stessi e agli altri nel seguire le indicazioni che la scienza suggeriva alla politica. Per ora, in attesa di quanto Ministero della Salute e Governo decideranno effettivamente, tutti coloro che fanno parte della folta schiera dei cittadini responsabili, appena richiamata, non possono che porsi un po’ sconsolatamente una serie interrogativi: «Siamo arrivati al punto in cui le minoranze rumorose della galassia “no wax” sono così importanti da dettare l’agenda di Governo? In questo caso: Per quali ragioni?» E inoltre: «Visto che l’Italia è stata additata da autorevoli leader nel mondo, non certo pericolosi rivoluzionari (vedi per tutti gli elogi più volte pubblicamente tributati da Merkel) come un modello da seguire per le misure prese nella lotta contro Covid 19 e da più parti effettivamente imitato, perché ora si tende a far passare l’idea che tutto quanto è stato fatto in un recente passato, precedente questo Governo, è da buttare?»  Di fronte a coloro che ora non fanno che sbandierare di voler tener fermo all’interesse dell’Italia e della nazione, resta un bel mistero per i cittadini capire quanto esso sia davvero tenuto presente e cosa ci guadagnino gli esponenti dell’attuale classe politica al potere nel distruggere la reputazione acquisita sul piano internazionale dal nostro Paese per merito di chi li ha preceduti; la vicenda Covid di cui sopra pone più di un interrogativo anche su possibili altri ambiti a seguire. Quel che sembra profilarsi all’orizzonte è una sorta di nuovo negazionismo oltranzista, senza se e senza ma, di una politica che fa da spianatoio a tutto quanto l’ha preceduta, anche se meritorio dal punto di vista dei singoli individui e della collettività nel suo insieme.  Se questa sia buona Politica, con la “P” maiuscola, ciascuno saprà giudicare dai fatti che seguiranno, non esorcizzabili certo attraverso facili slogan “contro”.

 

 

 

 

* Professore dell’Alma Mater – Università di Bologna