Ultimo Aggiornamento:
24 aprile 2024
Iscriviti al nostro Feed RSS

L'enigma della Siria

Vanja Zappetti * - 18.04.2018
Trump vs Siria

Le notizie risuonano drammatiche come solo i bollettini di guerra sanno fare, gli attacchi missilistici notturni, tuttavia, erano l'opzione a minor impatto a disposizione di Stati Uniti, Regno Unito e Francia per agire in termini bellici. Da una parte danno il contentino agli interventisti occidentali dall’altra riescono a evitare lo scontro con la Russia, e alla fine non incideranno in alcun modo sul risultato della guerra siriana, che perdura indisturbata da sette anni.

 

A Trump, Macron e May riuscirà così di recitare il ruolo dei duri, Assad continuerà a uccidere i siriani impunemente e molto probabilmente con armi chimiche ma ora potrà sventolare la bandiera della vittima, Putin potrà dare la colpa all’Occidente. Fuochi d’artificio, poco di più, nessuna strategia di medio o lungo termine, nessuna volontà politica reale di salvare vite umane.

 

Ma perché Trump ha impiegato così tanto tempo a reagire in Siria? Per una serie di motivi, non ce n’è mai uno solo: innanzitutto perché è stato preso di sorpresa da ciò che riteneva improbabile, ossia che Assad venisse colto di nuovo in fallo. Poi perché la sua amministrazione, esattamente come quella di Obama, non aveva e non ha alcuna prospettiva di lavoro né emergenziale né, e tanto meno, strutturale sulla Siria, per un eventuale dopo Assad. Ha dovuto prendere tempo e nel mentre il caso Skripal non ha di certo aiutato ad allentare la pressione su NATO e consesso internazionale.

 

In termini di Realpolitik, l’unica via d’uscita che avrebbe salvato la faccia a tutti gli attori sarebbe stata una pressione russa su Assad affinché fornisse qualche concessione che placasse gli animi di Trump e alleati: non è successo.

 

Ora, un fattore importante e spesso sottovalutato: gli Stati Uniti godono di un enorme peso sulla vita siriana anche senza bisogno di missili. La soluzione ai problemi di Washington è intrinseca alla geografia mediorientale e non richiede alcuna escalation militare, dispiegamento di truppe, od occupazione di territori. A tutti gli effetti controllano il bacino idrico dell’Eufrate, l’elettricità, il petrolio, buona parte della rete delle proprietà immobiliari. E stante la posizione russa - per la quale il Regno Unito avrebbe utilizzato un agente nervino nella propria capitale per incastrare la Russia, i ribelli si sarebbero gasati da soli per incastrare la Russia, Stati Uniti, Regno Unito, Germania e mezzo Occidente avrebbero hackerato le proprie elezioni per incastrare la Russia, i giornalisti d’inchiesta russi morirebbero in circostanze più che sospette per incastrare la Russia

 

-    con il fattore idroelettrico gli Stati Uniti avrebbero un asso nella manica decisivo per costringere Mosca alla mossa, perché potrebbero mettere sullo scacchiere un problema strategico enorme: in caso di blocco occidentale delle forniture idroelettriche toccherebbe a Russia e Iran rifornire Assad di elettricità, energia, acqua e grano, non si sa bene come. Insomma, la geografia fa la storia, non il contrario, Burckhardt docet: sono proprio Russia e Iran a non aver possibilità di rimettere in sesto la Siria senza l’apporto degli Stati Uniti, e non viceversa; gli USA invece potrebbero mettere alle corde russi e iraniani senza sparare un solo colpo, ma non lo fanno. Perché?

 

 

 

 

* PhD in storia moderna e contemporanea