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20 aprile 2024
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La pedagogia sociale dell'informazione quotidiana

Francesco Provinciali * - 05.10.2019
Informazione quotidiana

Efferati delitti, serial killer, crimini orrendi, inaudite violenze, ferocia disumana, furia omicida, tempeste politiche, brogli elettorali, bufere giudiziarie, autorizzazioni a procedere, uragani sociali, terremoti ai vertici, esplosione di casi, asili degli orrori, ospizi lager, ospedali nel caos, calciopoli, vallettopoli, tangentopoli, treni paralizzati, bullismo, nonnismo, esodo da bollino nero, serpentoni d’acciaio sulle strade, agguato in autostrada, shock in autogrill, vicende orribili, coca e sesso, stupri di gruppo, branchi assassini, profanazione di tombe, bestie di satana, torture psicologiche, vendette trasversali, vacanze shock, follie omicide, mazzette, inciuci, ingorgoni, terrorismo internazionale, gogna mediatica, pedopornografia, abusi sessuali, baby-gang, circonvenzione di incapaci, prestiti usurai, riciclaggio, borseggi, rapine, bande del buco, razzie nelle ville, soggetti a rischio, frodi alimentari, sofisticazioni, pandemie, influenza aviaria, conti gonfiati, imbrogli, trame, mobbing, statali fannulloni, tassi usurai, impiegati assenteisti, cartellini falsificati, concorsi truccati, gioco d’azzardo, gare taroccate, illeciti sportivi, arbitri venduti, violenze negli stadi, conti salati, caro-mutui, donne violate, minori abusati, anziani truffati, malati raggirati, accanimenti terapeutici,  infermiere ammazza-vecchietti, mostri, orchi, streghe, papponi, mammane, padri padroni, figli aguzzini, finti ispettori, cocktail micidiali, nuove povertà, caporetto dei consumi, vendette trasversali, silenzi glaciali, servizi deviati, intrighi internazionali, infanticidi, femminicidi, sequestri lampo, riscatti, rincari record, tassi alle stelle, inflazione galoppante, recessione economica, pensioni da fame, fughe di notizie, talpe, topi d’archivio, morti bianche, messe nere, tasche al verde, festini a luci rosse, consulenze d’oro, scalate bancarie, interessi privati, abusi d’ufficio, insider trading, conti esteri, paradisi fiscali, appalti truccati, inferni metropolitani, trasporti a rischio, scatole cinesi, concussioni, raccomandazioni, corruzione dilagante, falsi ideologici, caporalati, sfruttamento della prostituzione, traffici di droga, trapianti clandestini, vendite di organi, turismo sessuale, sassi dai cavalcavia, notti brave, ubriachi al volante, stragi del sabato sera, miscele esplosive, attentati, follie, vendette, truffe colossali, intercettazioni telefoniche, violazioni della privacy, pedinamenti, molestie, aggressioni, percosse, calunnie, diffamazioni a mezzo stampa, buco nell’ozono, pianeta impazzito, surriscaldamento terrestre, scioglimento dei poli, avanzamento dei mari, onde anomale, desertificazione, catastrofe ambientale, siccità, roghi, disboscamenti, incendi dolosi, emergenza rifiuti, estinzione della biodiversità, piromani, caos rifiuti, abusi edilizi, sabotaggi, dirottamenti, riarmo atomico, revenge porn, stalking, stupri, aggressioni con l’acido, pericoli incombenti e per finire – ciliegina italiana sulla torta – mafia, n’drangheta e camorra.

Ho dimenticato qualche bella notizia? Mi scuso con gli amanti dei gialli e del noir.

Eppure mi sono limitato ad una fedele trascrizione dei titoli dei giornali e della cronaca di TG e talk show da qualche anno a questa parte: quello che di giorno in giorno leggiamo, ascoltiamo, vediamo senza renderci conto che sommando gli addendi alla fin fine esce un vero bollettino di guerra.

Tutto vero? Non si sa. Tutto scritto o mandato in onda? Garantito al cento per cento.

Leggere un quotidiano o guardare telegiornali e programmi dedicati ai fatti di cronaca significa addentrarsi in una giungla di disgrazie.

Ma non succede proprio niente di buono al mondo?
Pensiamo al mondo del volontariato, ai gesti di bontà più o meno noti, alla solidarietà, alla rettitudine di chi resiste alla corruzione, alla buona educazione elargita dalla scuola, agli esempi di chi tende la mano a chi soffre, a chi passa il tempo libero in ospedale per assistere i malati o far sorridere i piccoli pazienti chemioterapici.

Quando ero piccolo c’era almeno – una volta all’anno – la notizia del premio Livio Tempesta, assegnato al bambino che si era distinto per un gesto di bontà. Una cosa che andava a buon fine.

Forse è stata abolito anche quel concorso.

Sembra che tutte le nefandezze imputabili al genere umano si siano improvvisamente concentrate negli ultimi anni, da quando la specie dell’homo sapiens ha preso possesso della Terra.

 

Ricordo quando – incontrando il mitico direttore della Gazzetta dello sport, Candido Cannavò- gli chiesi quale sarebbe stato il suo sogno di giornalista prima di terminare la sua esemplare carriera.

“Far uscire anche un solo numero di un giornale fatto di buone notizie”, mi rispose.

Parlandone qualche anno dopo con l’allora Direttore di Libero, Maurizio Belpietro e raccontandogli questo aneddoto mi disse che si trattava di un sogno giornalisticamente irrealizzabile e mi citò un esempio che – alla fine – mi convinse: “Se so che volano mille aerei di cui 999 atterrano mentre uno solo cade, quale notizia devo dare, come giornalista che informa sui “fatti”?

La risposta è talmente ovvia che ciascuno ci arriva da solo.

La sua conclusione fu persino disarmante: “Le buone notizie oggi non si trovano nemmeno al mercatino dell’usato”.

Al netto di questa ineccepibile e incontestabile valutazione mi concedo un pistolotto finale che vorrei sommessamente diventasse un recondito, intimo auspicio.

Sarà anche vera quella regola non scritta che ricorre tra i giornalisti – “una brutta notizia è una grande notizia” – ma mi pare che la scelta di dar voce solo alla parte peggiore di quello che ogni giorno accade su questo dannatissimo pianeta sia una decisione pedagogicamente sbagliata, che ci abitua solo al male e che ci carica di ansie e di paure nella vita quotidiana, in un mondo già abbastanza complicato.

 

 

 

 

* Ex dirigente ispettivo MIUR