I limiti del CSM
I recenti fatti di cronaca hanno messo ancora una volta sotto accusa il ruolo delle correnti all’interno del CSM. In realtà non c’è nulla di nuovo sotto il sole. Nel momento in cui in qualsiasi organizzazione esistono e vengono riconosciute le correnti come forma di aggregazione culturale la loro funzione principale diventa quella di ottenere il maggior numero di posti per i propri affiliati a prescindere, in larga misura, da considerazioni di tipo meritocratico. Forse questa volta alcuni magistrati hanno esagerato ma la logica è una logica antica che diventa particolarmente deleteria perché strutturalmente il CSM è un organismo caratterizzato a tutti i livelli da quello che Max Weber chiamerebbe il dilettantismo.
E’ quanto sostenevo in un mio articolo sul Corriere della Sera di dieci anni fa che qui riproduciamo per la sua, ahimè, costante attualità.
* E' stato docente universitario di Teoria delle organizzazioni. Il suo blog è ww.stefanozan.it
di Paolo Pombeni
di Stefano Zan *