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Limite al contante o alla libertà?

Gianpaolo Rossini - 31.10.2015
Limite al contante

Siamo in un periodo di deflazione che rischia di essere più profonda e lunga di quanto non ci aspettiamo.  I tassi d’interesse sui titoli di stato fino a due anni sono entrati in zona negativa. Questo a cascata impone alle banche di rasare quanto i risparmiatori e le imprese depositano su un conto corrente imponendo ai clienti tassi negativi. Se depositiamo 1000 euro in banca dopo 12 mesi ce ne ritroveremo 990 o 980. Se invece  tengo nel materasso i 1000 euro faccio un affare.  Già questo primo aspetto dovrebbe indurre a cautela i paladini della soglia per l’uso del contante a 1000 euro estesa dal governo Renzi a 3000.  Riportare la soglia  sotto i 3000 euro significa infatti imporre una tassa sul risparmio liquido che finisce in larga parte nelle casse delle banche.  Insomma un ennesimo balzello che,  ahimè,  non va all’erario.   Ci sono comunque ulteriori elementi che rendono incomprensibile la battaglia di una parte della magistratura e dei partiti politici per la riduzione drastica nell’uso del contante.

All’estero e in Italia sovente pago in contanti anche cifre alte perché mi fanno lo sconto – con regolare ricevuta o scontrino. Risparmiamo io e il venditore. Evitiamo la costosa intermediazione bancaria privata (implicita in pago bancomat o carta di credito). E che è più cara di quella pubblica che si basa sul contante prodotto dalla banca centrale,  istituzione pubblica.  Se poi i tassi d’interesse sono positivi, come accadeva fino a qualche tempo fa, usando il contante si conferisce un beneficio (il signoraggio, dovuto al fatto che detenendo una banconota faccio credito a tasso zero alla banca centrale che la emette) ad una istituzione pubblica che lo riversa alla collettività riducendo le tasse. Ma non finisce qui. Ci sono altre ragioni per sostenere l’uso del contante. Ho un conto corrente in comune con un figlio. Voglio regalare a mia moglie un gioiello da 1500 euro senza che venga a conoscenza dell’importo. Faccio un po’ di prelievi e uso il contante pagando regolarmente con scontrino. Non evado, non sono tracciato e non viene lesa la mia sfera privata. Ogni cittadino deve essere libero di spendere (pagando regolari tasse) senza essere identificato. Ci sono tante spese, legittime,  che una persona non desidera vengano registrate. Con il contante libero potremmo poi più agevolmente regolare la prostituzione che oggi ha evasione totale e una buona dose criminale. Un cittadino potrebbe accedere a servizi di “case di massaggi” pagando ad esempio 1500 euro in contanti con regolare scontrino fiscale senza essere identificato.  L’eccessivo controllo genera forze opposte che fanno crescere illegalità e l’evasione, come  scrive il saggio Don Chisciotte a Sancio diventato governatore di un’isola fantastica. Non è il caso di spingere nell’illegalità comportamenti che sono legittimi anche se non sono accettati allo stesso modo dai diversi credi morali presenti in un paese. Tracciare tutte le spese di un cittadino significa consegnarlo a procedure affini a quelle di uno stato teocratico, un destino che gran parte degli italiani sembrano proprio non desiderare.  A margine di tutto avremmo bisogno di attività di contrasto alla illegalità che non investano troppi settori economici o cittadini estranei alla criminalità organizzata. Altrimenti la lotta al crimine diventa inefficace,oltre che  impopolare. E, ancor peggio,  non contribuisce al cambiamento di cultura di cui ha bisogno il paese per sconfiggere  crimine e corruzione. Non si può essere contro il ponte sullo stretto perché si teme l’infiltrazione della mafia. Neppure si può rendere il sistema dei pagamenti più costoso, meno flessibile e limitante delle libertà dei cittadini perché il contante è uno  tra i tanti  strumenti usati dalla malavita. Se le autostrade o l’alta velocità sono usate dai criminali per spostarsi più velocemente dobbiamo forse bloccarle o limitarne l’uso?  Dovremo dire alle madri a Scampia o al Pallonetto o in altre zone ad alta intensità criminale di non fare figli perché c’è un’alta probabilità che crescano dei delinquenti?  I reati vanno perseguiti con efficienza e giustizia. Efficienza significa ridurre al minimo il danno al resto dei cittadini e all’intera economia.  Giustizia significa che la libertà di chi non delinque non ne deve soffrire.