Il mondo accademico, della scienza e della cultura prende posizione sui fatti dell'Ucraina
A cura di Francesco Provinciali
Il mondo accademico, della cultura, della scienza prende posizione sui fatti riguardanti l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Si levano appelli, si rendono pubbliche dichiarazioni, comunicati stampa, si organizzano iniziative di raccolta di firme, a livello nazionale e internazionale.
Tramite il contatto intercorso con l’Accademia nazionale dei Lincei, recentemente consolidato in occasione della recensione del libro “In un volo di storni”, del Premio Nobel per la Fisica Prof. Giorgio Parisi, ho ricevuto dall’Ufficio di Segreteria della Presidenza tre documenti di notevole rilievo, considerate le fonti da cui promanano. Il primo è la dichiarazione della Presidenza dei Lincei che aderisce al documento elaborato in sede ALLEA (la Federazione europea che riunisce le Accademie di Scienze e di Lettere) nel quale si esprime “profonda preoccupazione” per la sicurezza dei colleghi accademici ucraini. “Non c'è alcuna legittimità nelle azioni intraprese per sabotare la pace, la stabilità e l'autonomia della nazione ucraina. In questi tempi difficili, ci opponiamo agli spudorati attacchi del governo russo contro uno stato sovrano, contro la democrazia e contro persone innocenti”, così prosegue il documento che costituisce il secondo atto ricevuto dalla Presidenza dell’Accademia dei Lincei.
Il terzo documento pervenuto e riportato qui a margine consiste nell’appello di un gruppo numeroso di intellettuali russi. “Noi, studiosi, scienziati ed esponenti del giornalismo scientifico russi, esprimiamo una decisa protesta contro le azioni di guerra intraprese dalle forze armate del nostro paese contro i territori dell’Ucraina. Questo passo fatale comporta innumerevoli vite umane e mina le basi del sistema consolidato della sicurezza internazionale……Per questa guerra non ci sono giustificazioni……. “È del tutto evidente che l’Ucraina non rappresenta una minaccia per la sicurezza del nostro paese. La guerra contro di essa è ingiusta e manifestamente priva di senso. L’Ucraina è stata e continua ad essere un paese a noi vicino”.
Nel riportare integralmente la documentazione pervenuta dalla Segreteria di Presidenza dell’Accademia dei Lincei riteniamo di svolgere un servizio pubblico di informazione e uniamo ai sentimenti di preoccupazione espressi negli atti raccolti la speranza di una rapida soluzione della crisi, in nome della pace e della concordia tra i popoli, specie in un periodo in cui il mondo subisce ancora il flagello della pandemia e il dolore, le sofferenze e le morti che ha procurato e che continua a provocare.
“DICHIARAZIONE DELLA PRESIDENZA ALLEA A SOSTEGNO DELL'UCRAINA, DEI SUOI CITTADINI E DELLE ISTITUZIONI ACCADEMICHE - 25 FEBBRAIO 2022
ALLEA, la Federazione Europea delle Accademie di Scienze e Lettere, reagisce con shock e profondo rammarico all'incursione militare della Russia in Ucraina. Chiediamo al governo russo di rispettare le convenzioni internazionali sulla protezione dei civili e dei beni culturali ed esprimiamo la nostra profonda preoccupazione per la sicurezza dei nostri colleghi accademici. ALLEA prende atto del pericolo che ciò rappresenta per le istituzioni scientifiche ucraine, gli accademici e la collaborazione internazionale di ricerca e ha espresso la sua piena solidarietà e sostegno al nostro membro ucraino, l'Accademia Nazionale delle Scienze dell'Ucraina. Riconosciamo anche che i membri della comunità scientifica russa, che si sono espressi contro le attuali aggressioni, potrebbero essere ugualmente minacciati. Nell'interesse di salvaguardare la libertà accademica e l'autonomia della scienza e della ricerca, seguiremo attentamente la situazione e contempleremo la possibilità di prendere ulteriori appropriate misure a sostegno del nostro membro Accademia Ucraina, dei suoi soci e di tutta la comunità accademica.
Non c'è alcuna legittimità nelle azioni intraprese per sabotare la pace, la stabilità e l'autonomia della nazione ucraina. In questi tempi difficili, ci opponiamo agli spudorati attacchi del governo russo contro uno stato sovrano, contro la democrazia e contro persone innocenti.
Giova precisare che ALLEA è la Federazione Europea delle Accademie di Scienze e Lettere, che rappresenta più di 50 accademie di oltre 40 paesi in Europa. Dalla sua fondazione nel 1994, ALLEA parla a nome dei suoi membri sulla scena europea e internazionale, promuove la scienza come un bene pubblico globale, e facilita la collaborazione scientifica attraverso i confini e le discipline. Unitamente alle Accademie che ne fanno parte, ALLEA lavora per migliorare le condizioni per la ricerca, fornendo la migliore consulenza scientifica indipendente e interdisciplinare, e rafforzando il ruolo della scienza nella società. A tal fine incanala l'eccellenza intellettuale e l'esperienza delle accademie europee a beneficio della comunità di ricerca, dei decisori e del pubblico”.
A questa presa di posizione autorevole e significativa sul piano culturale a livello della Federazione delle Accademie Europee ha aderito l’Accademia nazionale dei Lincei, con questa dichiarazione, che testimonia l’adesione degli scienziati, umanisti e letterati italiani.
“L'Accademia Nazionale dei Lincei, di fronte alla tragedia in corso in Ucraina, condivide la dichiarazione formulata dall'ALLEA (European Federation of Academies of Sciences and Humanities) e invita a sottoscriverla, impegnandosi a favorire ogni iniziativa volta al ripristino della pace e delle possibilità di studio e ricerca per gli amici, le amiche e i colleghi e colleghe ucraini, ai quali l'Accademia esprime la sua piena e più vicina solidarietà. La stessa che riserva ai tanti - finora oltre 600, ma il numero continua a crescere - scienziati e divulgatori scientifici russi che hanno firmato un vibrante appello di condanna dell'invasione russa dell'Ucraina”.
A completamento degli atti pervenuti dalla Segreteria di Presidenza dell’Accademia dei Lincei – con autorizzazione alla loro divulgazione – va aggiunto il documento di dissenso e protesta redatto da personalità della cultura russa, che sta raccogliendo numerose adesioni (al momento della nostra ricezione del testo ne vengono riferite oltre 600). Si riporta dunque integralmente la nota pervenuta.
Lettera aperta di studiosi, scienziati ed esponenti del giornalismo scientifico russi contro la guerra con l’Ucraina - “Troickij variant”, 24 febbraio2022
“Noi, studiosi, scienziati ed esponenti del giornalismo scientifico russi, esprimiamo una decisa protesta contro le azioni di guerra intraprese dalle forze armate del nostro paese contro i territori dell’Ucraina. Questo passo fatale comporta innumerevoli vite umane e mina le basi del sistema consolidato della sicurezza internazionale.
La responsabilità dell’avere scatenato una nuova guerra in Europa è tutta della Russia.
Per questa guerra non ci sono giustificazioni. I tentativi di sfruttare la situazione del Donbass come occasione per aprire un teatro di guerra non sono per niente credibili. È del tutto evidente che l’Ucraina non rappresenta una minaccia per la sicurezza del nostro paese. La guerra contro di essa è ingiusta e manifestamente priva di senso.
L’Ucraina è stata e continua ad essere un paese a noi vicino. Molti di noi hanno parenti, amici e colleghi che condividono le nostre ricerche scientifiche. I nostri padri, nonni e bisnonni hanno combattuto assieme contro il nazismo. L’atto di scatenare una guerra per le ambizioni geopolitiche del governo della Federazione Russa – mosso da dubbie fantasie storiche – rappresenta un cinico tradimento perpetrato alla loro memoria. Noi rispettiamo l’autonomia statale dell’Ucraina che si regge su valide istituzioni democratiche. Capiamo la scelta europea dei nostri vicini. Siamo convinti che tutti i problemi che riguardano i nostri due paesi possono essere risolti pacificamente.
Scatenando questa guerra la Russia si è autocondannata a un isolamento internazionale, allo status di paese- maledetto Questo significa che noi, studiosi e scienziati, non potremo più svolgere il nostro lavoro come abbiamo fatto finora in quanto la ricerca scientifica è impensabile senza la collaborazione con colleghi stranieri. L’isolamento della Russia dal mondo comporta un ulteriore degrado, culturale e tecnologico, del nostro paese e una totale mancanza di prospettive positive. La guerra con l’Ucraina è un salto nel buio. Fa male riconoscere che il nostro paese, che ha portato un contributo fondamentale alla vittoria sul nazismo, è ora diventato la miccia di una nuova guerra nel continente europeo. Chiediamo l’immediata sospensione di tutte le azioni militari condotte contro l’Ucraina. Chiediamo il rispetto della sovranità e dell’integrità territoriale dello stato ucraino. Chiediamo la pace per i nostri due paesi!”
Le firme continuano ad arrivare e vengono aggiunte per quanto possibile (in questo momento sono più di 600):
• Aleksandr Anikin, linguista, membro dell’Accademia Russa delle Scienze
• Jurij Apresjan, linguista, membro dell’Accademia Russa delle Scienze
• Aleksandr Bondar’, membro dell’Accademia Russa delle Scienze
• Viktor Vasil’ev, matematico, membro dell’Accademia Russa delle Scienze
• Michail Danilov, fisico, membro dell’Accademia Russa delle Scienze
• Jurij Kosticyn, geologo e mineralogista, membro dell’Accademia Russa delle Scienze
• Aleksandr Moldovan, filologo, membro dell’Accademia Russa delle Scienze
• Sergej Nikolaev, filologo, membro dell’Accademia Russa delle Scienze
• Valerij Rubakov, fisico, membro dell’Accademia Russa delle Scienze
• Roal’d Sagdeev, fisico, membro dell’Accademia Russa delle Scienza
Ecc.
di Paolo Pombeni