Ultimo Aggiornamento:
19 aprile 2025
Iscriviti al nostro Feed RSS

Argomenti

Erosione demografica, fuga dei laureati e merito

Francesco Provinciali * - 19.04.2025

Secondo una rilevazione dell’ISTAT nel triennio 2022/2024 circa 500 mila italiani sono emigrati all’estero in cerca di una sistemazione lavorativa o di vita che nel Bel Paese non hanno avuto modo di realizzare. Nel solo 2024 i residenti che si sono trasferiti in un altro Stato (prevalentemente Germania, Spagna e Regno Unito) sono stati 191 mila, in aumento del 20% rispetto all’anno precedente (il valore più elevato finora nel XXI secolo).

Il dato più eclatante riguarda i giovani di età compresa tra i 25 e i 34 anni emigrati dall’Italia, pari a 352 mila nel decennio 2013/2022, un terzo del totale dei connazionali, e di essi il 37,7% (oltre 132 mila) aveva in tasca una laurea al momento della partenza.

Una vera e propria fuga di cervelli (Human capital flight) perché il brain drain prevale sistematicamente sul brain gain: l’espatrio dei laureati non è infatti compensato da un analogo ingresso di giovani con lo stesso titolo di studio (sono stati 45 mila, con una perdita complessiva nel periodo di circa 87 mila laureati, ben 12 mila nel solo 2022).

Questa vera e propria erosione demografica – che si unisce al fenomeno del calo delle nascite – meriterebbe un’analisi sociologica dei dati forniti dall’ISTAT: ciò costituisce un assist per il CENSIS che da circa 60 anni esamina la situazione sociale leggi tutto

Il Rapporto ISTAT sulla povertà in Italia

Francesco Provinciali * - 12.04.2025

L’ISTAT ha recentemente pubblicato l’annuale Rapporto sulle condizioni di vita e il reddito degli italiani, avendo aderito - a partire dal 2004 - al progetto Eu-Silc (European Union Statistics on Income and Living Conditions) che costituisce una delle principali fonti di dati per i rapporti periodici dell’Unione europea sulla situazione sociale e sulla diffusione del disagio economico nei Paesi membri, i cui principali indicatori sono il reddito e l’esclusione sociale, con significativa attenzione agli aspetti di deprivazione materiale.

I dati sulle condizioni di vita nel 2024 mostrano un quadro sostanzialmente invariato rispetto all’anno precedente. La popolazione a rischio di povertà o esclusione sociale nel 2024 è pari al 23,1% (era 22,8% nel 2023), per un totale di circa 13 milioni e 525mila persone, in pratica circa 1 italiano su 4.

Si tratta degli individui che si trovano in almeno una delle seguenti tre condizioni: a rischio di povertà, in grave deprivazione materiale e sociale o a bassa intensità di lavoro. Istat, Censis e Caritas si alternano nel consegnarci la fotografia del Paese reale, evidenziando aspetti di problematicità di cui il Paese legale e in primis la politica tratteggiano chiaroscuri ispirati dall’essere al governo o all’opposizione ma non sempre sorretti da un’approfondita conoscenza della effettiva condizione sociale. Si divarica dunque la forbice tra leggi tutto

Informazione, quarto potere: tra social e network, i magazine e i giornali resistono

Francesco Provinciali * - 15.02.2025

A volte i paradossi aiutano a capire meglio la realtà, le iperboli immaginifiche ne amplificano la comprensione. Se oggi il barone Charles de Montesquieu dovesse riformulare la sua teoria della tripartizione dei poteri – legislativo, esecutivo e giudiziario – nella lungimirante intuizione che è alla base del sistema istituzionale moderno e dello stesso concetto di Stato (che si va sgretolando nella cd. ‘postmodernità’) non potrebbe non considerare l’incidenza dell’informazione, intesa come insieme indefinito e complesso di mezzi e fini, dalla mera comunicazione alle relazioni umane più ampie ed estese. Poiché è questo – di fatto – un vero e proprio “quarto potere” trasversale ai primi tre: ora in modo oggettivo, ora strumentale, ora paradossalmente labile nell’epoca delle connessioni globali, dei media, dei social e dell’intelligenza artificiale.

Un potere forte che – a differenza di quelli in uso nell’immaginario collettivo come sintesi di competenze e responsabilità, anche se spesso debordanti o confliggenti - sfugge spesso alle stesse coordinate spazio-temporali che sono gli ancoraggi di una società complessa, o liquida come l’ha definita Bauman, in quanto simultaneo e pervasivo, svincolato spesso al controllo delle fonti, difficilmente incline al discernimento tra vero e falso e basterebbe solo questa osservazione per capacitarsi del peso etico, culturale e sociale che declina nei leggi tutto

Una indegna gazzarra

Francesco Provinciali * - 08.02.2025

Dalle beghe nostrane a quelle esportate, ai conflitti bellici, al fanatismo religioso, ai retaggi storici che riaffiorano mai rimossi, all’involuzione delle democrazie a alle tirannie consolidate o emergenti il mondo che ci appare ogni mattina non è il viatico ai nostri mali e alimenta le insicurezze nel presente, le incognite del futuro, in due parole la malattia di vivere. Ma soprattutto dimostra come la coscienza individuale e collettiva non regga alle lusinghe del potere e degli interessi: non esiste una vera consapevolezza di cosa sia il bene comune, egoismo, rancore, odio, vendette prendono il sopravvento e tacitano la speranza che qualcosa prima o poi cambi davvero. Ci sono mali endemici planetari: la fame, la disperazione, la soccombenza dei deboli e indifesi, le ingiustizie sociali, la virulenza dei forti e ci sono le angosce interiori, le paure, le labilità, le fatiche e le insicurezze.

Il mondo brucia e si consuma, la sostenibilità ambientale scricchiola, il sonno della ragione confida che sarà l’intelligenza artificiale a imprimere accelerazione al volano della crescita e del benessere: ma se viene a mancare la coscienza morale tutto il castello di congetture frana miseramente e sarà sepolto dalle illusioni. Osservando ciò che accade da decenni nel nostro Paese leggi tutto

Dalla società senza padri alla società senza figli

Francesco Provinciali * - 01.02.2025

C’è un trait d’union, una continuità tematica e di riflessione che lega “La cappa” con questo corposo saggio che Marcello Veneziani ha intitolato “Senza eredi”. E dobbiamo esser grati oltre all’autore anche alla casa editrice Marsilio che con i suoi tipi ha dato un seguito di coerenza alle due opere. Essere opinionisti in un mondo di polverizzate ed effimere opinioni potrebbe portarci a confondere il tutto con il niente. Non è il caso di Veneziani, il quale - volendo sostanziare il radicamento culturale che sostiene il suo ragionato incedere nell’esplorazione delle identità perdute in una società rarefatta e deprivata di fondamenti culturali rassicuranti - si appoggia ad una raccolta di sessantaquattro (più alcune citazioni fuori paragrafo) “miniature di saggi, succinte biografie e profili non convenzionali” (taluni criticamente sconvenienti). Possono sorprendere gli accostamenti della sequenza, persino gli autori scelti: ci sono assenti illustri ma anche autorevoli presenze e ciascuna risulta eloquente e significativa rispetto alla traccia che le unisce, poiché essi stessi non hanno più eredi. C’è una tesi di fondo che Veneziani esplicita affinché sia dimostrata: viviamo in un mondo che ha perso gli ancoraggi con il passato e le tradizioni culturali specialmente quelle legate alla civiltà letteraria che tramonta per assenza di leggi tutto

Uso smodato delle tecnologie e impoverimento cognitivo e linguistico

Francesco Provinciali * - 11.01.2025

Tutto ciò che sta cambiando nei nostri stilemi comunicativi non è dovuto – come in passato – solo ad un avvicendamento generazionale. L’irrompere della tecnologia e ciò che inizia ad emergere con le applicazioni dell’intelligenza artificiale recano il senso di una sorta di rivoluzione sintattica, semantica e simbolica nell’uso delle parole fino alla loro sostituzione con nuove espressioni lessicali. Mettiamoci un attimo nei panni di quel docente che – ritirando i temi assegnati ai suoi alunni – si è accorto che la quasi totalità degli svolgimenti era stata fatta utilizzando ChatGPT: un’applicazione basata su intelligenza artificiale e apprendimento automatico, sviluppata da OpenAI e specializzata nella conversazione con un utente umano che ha mostrato notevoli capacità nel generare un testo simile a quello usato dalle persone. Credo che avremmo conferma della pervasività dei sistemi informatici e del fatto che gradualmente hardware e software si avvieranno a sostituire la logica del ragionamento pensato, come scrive il Prof Andreoli usando il cervello che teniamo in tasca piuttosto che quello che abbiamo in testa. Un recente Rapporto OCSE sulle competenze cognitive degli adulti   ha evidenziato una carenza di comprensione di un testo (literacy), nella logica matematica semplice (numeracy) e nel problem solving, che piazzano l’Italia al quartultimo posto tra i Paesi industrializzati. leggi tutto

La sicurezza sui posti di lavoro è un principio di civiltà giuridica

Francesco Provinciali * - 21.12.2024

In tema di sicurezza non va trascurato quanto essa sia importante – oltre che nella vita sociale in generale – anche sui posti di lavoro: è un aspetto del più ampio contenitore della sicurezza individuale e collettiva, come principio di civiltà giuridica per il quale esistono previsioni normative di tutela ma del quale ci si ricorda in occasione di fatti di cronaca purtroppo ricorrenti e in crescita. Nei primi dieci mesi del 2024 sono stati ben 890 i morti sul lavoro, 22 persone in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, con un aumento del 2,5 %.

La recentissima tragedia di Calenzano e altri episodi successivi a questa rilevazione dell’INAIL ci mettono di fronte ad una evidenza che non è più possibile ignorare: è lo stesso Presidente della Repubblica a ricordarlo con autorevolezza e intensità, usando toni che richiamano una sorta di piaga sociale a cui occorre porre rimedio.

Il decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, recante “Attuazione dell‘articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro” definisce e regolamenta in Italia tutta la normativa in materia di sicurezza sul lavoro. Questo decreto è comunemente conosciuto come Testo Unico sulla salute e sicurezza sul lavoro” e – oltre a statuire una regolamentazione nazionale leggi tutto

L’Italia affetta dalla sindrome da galleggiamento, mentre il ceto medio è sfibrato

Francesco Provinciali * - 14.12.2024

Anno critico il 2024: ne tratta il 58° Rapporto del Censis, che riesce ogni volta ad offrire appropriate chiavi di lettura e di interpretazione sullo stato della società italiana. L’appuntamento annuale con l’Istituto di piazza di Novella a Roma, fondato dal Prof. Giuseppe De Rita, è sempre convincente nella sua disamina dettagliata e nell’uso di metafore descrittive che esplicitano stilemi comunicativi originali e sorprendenti, perché l’analisi conosce ma la sintesi crea: ne hanno parlato Giorgio De Rita e Massimiliano Valerii nel corso della presentazione che ha avuto luogo presso la sede del Cnel.

Fragilità, come evidenza palpabile pur in un contesto in cui si ricomincia a parlare di crescita (esplode il turismo con 447 milioni di visite nel 2023): questo è l’incipit del rapporto, considerato il quadro delle incertezze internazionali ma anche le discontinuità presenti nella società italiana, perché siamo bravi nelle crisi ma meno nelle ripartenze. Lo stesso concetto di ‘fine’, un tempo usato a rappresentare lo scopo di una progettualità poi rivelatasi effimera viene adesso ribaltato perché ricorrente nell’immaginario collettivo piuttosto per descrivere un arresto, la stasi di un Paese in attesa, in cui il ceto medio si sta sfibrando e sgretolando per la contrazione del potere d’acquisto, diminuito del 7% così come risulta erosa leggi tutto

Il femminicidio è il fallimento di una società che genera dei mostri

Francesco Provinciali * - 30.11.2024

Presentando alla Camera dei Deputati la Fondazione intitolata alla figlia Giulia, Gino Cecchettin ha definito la violenza di genere “il frutto di un fallimento collettivo e non solo una questione privata” ponendo l’accento sulla necessità di educare le nuove generazioni. Trovo che siano parole appropriate, nate dal cuore di chi ha vissuto un dolore indicibile che non ha eguali: l’onda lunga della violenza che sta attraversando il nostro tempo ha molte facce e quella contro le donne ne è parte significativa perché riassume in sé retaggi storicamente radicati e si esprime in modo sempre più intenso e cruento, in forme nuove e tragicamente sorprendenti. In un mondo interconnesso e globalizzato i comportamenti umani sono il risultato di un riverbero che si ripercuote nell’intera società e coinvolge tutti. Chi nega che questa epoca sia caratterizzata da una crescita esponenziale e tristemente sofisticata delle forme di violenza – da quella fisica a quella simbolica – nasconde il vero a se stesso, le evidenze sono sotto gli occhi di tutti e ne abbiamo quotidiana notizia in ogni angolo del pianeta. Direi che ogni sua manifestazione ha una propria connotazione e specificità: generalizzare sarebbe un errore ma i sentimenti di odio, rancore, egoismo, vendetta, bramosia di possesso, leggi tutto

Censimento ed evidenze che irrompono nello scenario sociale

Francesco Provinciali - 26.10.2024

In questi giorni giunge ai cittadini il questionario di rilevazione del Censimento ISTAT.

L'Istat ha una tradizione di serietà e autorevolezza istituzionale veramente esemplare, i dati statistici che raccoglie ed elabora sono fondamentali per fotografare la realtà del Paese. In passato, ho recensito diverse Ricerche dell'Istituto, quando era presieduto dal Prof Giancarlo Blangiardo, illustre demografo con cui ho avuto l'onore di collaborare sui temi delle problematiche minorili.

Ricordo ad esempio che il termine “culle vuote” fu coniato in una indagine dell’Istat, così come fu esemplare il saggio sul tema della sostenibilità generazionale a cura dei Prof. Raitano e Sgritta della Sapienza di Roma, elaborato per l’Istituto con sede in Via Cesare Balbo a Roma.

Noto con piacere che la guida attuale dell'Istituto di statistica conserva e valorizza il prestigio conservato nel tempo.

L'Italia di oggi è una realtà in continua evoluzione, scorrendo le domande poste ai cittadini trovo che sia irrilevante persino ai fini statistici sapere se tengo l'auto nel box o fuori, o se la mia casa è dotata di impianto di aria condizionata.

Ci sono fenomeni sociali che irrompono nella nostra quotidianità e incidono nella nostra vita in modo più rilevante. Forse non è compito dell'ISTAT accertarli e analizzarli ma faccio leggi tutto