Ultimo Aggiornamento:
02 ottobre 2024
Iscriviti al nostro Feed RSS

Argomenti

La nebbia cognitiva, effetto del Covid

Francesco Provinciali - 18.05.2024

Una ricerca pubblicata sul New England Journal ha avvalorato alcune evidenze cliniche postume riscontrate in chi è stato affetto una o più volte da COVID 19: oltre all’insonnia, la depressione, la sofferenza cardiaca, i disturbi alimentari e intestinali questa pubblicazione si è soffermata su una sensazione diffusamente percepita e fatta oggetto di approfondimenti anche in termini comparativi tra soggetti che ne manifestano i sintomi: mi riferisco al cd. “brain fog” – in italiano “nebbia cognitiva” i cui epifenomeni sono in prevalenza stati confusivi, perdita di memoria, disturbi di concentrazione, disorientamento, difficoltà e fatica a connettere discorsi o azioni anche recentissimi della vita quotidiana.

Per chi è no-vax o negazionista preconcetto si tratta di fantasticherie e suggestioni: la ricerca inglese ha testato un campione di circa 113 mila pazienti, scandagliando nel prima e nel dopo Covid e riscontrando addirittura una ‘diminutio’ cognitiva fino a 6 punti nel quoziente di intelligenza che diventano addirittura 9 nei pazienti ospedalizzati in terapia intensiva.

Che il SARS -Cov2 fosse una brutta bestia lo abbiamo ampiamente e scientificamente riscontrato in questi quattro anni di emergenza pandemica: il Coronavirus compare, scompare, ritorna sotto mentite spoglie poiché uno dei fenomeni più evidenti è dato dalla sua cangianza e dalle mutazioni genetiche, le cosiddette “varianti” che fanno tirare

  leggi tutto

La presa della pastiglia

Francesco Provinciali * - 03.02.2024

Recentemente ospite di TGCOM24 il noto farmacologo, fondatore e già Direttore dell’Istituto Mario Negri, Prof. Silvio Garattini ha fatto il punto sul settore sanitario e medicale, evidenziando la necessità di una vera e propria “rivoluzione culturale” nelle abitudini degli italiani, troppo spesso inclini ad applicare il nesso malattia-farmaco negli stili di vita più radicati e diffusi. Poche persone in Italia possono vantare un know how di così lunga esperienza e di competenza esperta come il Prof. Garattini e il suo osservatorio è decisamente supportato da dati e analisi tecniche sempre aggiornate e approfondite che rendono conto in modo oggettivo e documentato rispetto ai comportamenti sociali prevalenti. ."La medicina ha fatto grandi progressi ma è anche diventata un grande mercato. Molte malattie sono assolutamente evitabili, ci sono 3 milioni e 700 mila diabetici adulti e questa è una malattia evitabile, così come il 40% dei tumori lo è" ha affermato Garattini, mettendo il dito sulla piaga della carenza di prevenzione mediante accertamenti strumentali ed evidenziando – di converso – come l’abuso farmacologico in itinere o a posteriori rispetto al corso di una malattia non sempre costituisce la soluzione più efficace in quanto c’è uno scostamento tra loro implementazione ed esiti risolutivi. La prevenzione è l’approccio più sensato ed efficace ed esso leggi tutto

È proponibile in Italia “l’utero samaritano”?

Francesco Domenico Capizzi * - 01.04.2023

"L’utero in affitto" prevede, in sostanza, la stipula di un contratto che impegna una donna a lasciarsi fecondare, oppure lasciarsi impiantare un ovulo già fecondato, e, in ultimo, a consegnare ai committenti il bimbo partorito rinunciando ad ogni diritto di madre. “Utero in affitto” si mostra, a mio parere, una definizione insufficiente perché fissa il suo significato sul solo “organo incubatore”, trasformato in “oggetto commerciale” disponibile sul mercato globale, esulando dall’impegno prestato dall’interezza di mente e corpo della donna, anzi dalla persona-donna in ogni suo aspetto a partire dalla vita affettiva, sociale, valoriale...

Un contratto equiparabile ad una sorta di “prestazione professionale in vivo” che prevede addirittura, oltre al pagamento per la prestazione, il rimborso delle spese documentate, la totale assistenza medica prima, durante e dopo il parto, e un’assicurazione universale anche a distanza di tempo se i problemi dannosi insorti siano riconducibili al processo generativo e alla sua conclusione.

Dunque una stipula contrattuale in piena regola, equiparabile all’affitto concordato e al comodato d’uso, i cui attori sono i committenti, leggi tutto

Medici ospedalieri: pochi, malpagati e insoddisfatti

Francesco Provinciali * - 11.03.2023

Un sondaggio dell’Anaao Assomed – la più importante associazione sindacale dei medici dirigenti ospedalieri- condotto dal 30 gennaio al 10 febbraio u.s. restituisce un fermo immagine decisamente negativo circa il livello di insoddisfazione diffusa che serpeggia nella categoria.

E per comprendere che non si tratta di un malcontento vissuto in modo strumentale o corporativo,  poiché è un aspetto di un più ampio disagio professionale, è utile richiamare quanto affermato pochi giorni fa dallo stesso Ministro della salute Orazio Schillaci in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università Cattolica di Roma : ”In dieci anni-dal 2005 al 2015 -  oltre diecimila medici hanno lasciato l’Italia per lavorare all’estero, un esodo di capitale umano che non possiamo più permetterci”. A rincarare la dose pesano come macigni le parole del Presidente di Fnomceo – la Federazione nazionale degli Ordini dei medici – Filippo Anelli: “Se i giovani medici vanno via la colpa è della scarsa qualità di lavoro e di vita, degli stipendi non adeguati, della mancanza di sicurezza che mette gli operatori a rischio anche di aggressioni”.

Circostanza, questa, più volte rubricata nella cronaca persino in modo esponenzialmente crescente, in danno del personale sanitario in servizio negli Ospedali, in particolare nei Pronto soccorsi.

La survey dell’Anaao Assomed è decisamente eloquente anche sotto questo profilo di considerazione: “Possono leggi tutto

Parlando di Vialli ed altri, verso la proposizione di algoritmi

Francesco Domenico Capizzi * - 21.01.2023

Come capita di solito per eventi avversi inattesi, e soprattutto luttuosi, ci si rammarica, se ne discute, poi tutto sparisce nel profondo scatolone del dimenticatoio personale e collettivo. Si è parlato di Vialli, come in precedenza della Melato, di Pavarotti, Sacchetti, cinquant’anni or sono della Magnani…e poi avanti come prima, con le abitudini quotidiane di sempre.

A prevalere la fatalità, come per gli sconvolgimenti tellurici. Semmai, gli aneddoti e le incertezze vengono mitigate dalle speranze giustamente riposte nella ricerca scientifica e nella tecnologia, ma marginalizzando, involontariamente, i fattori patogeni che continuano a radicarsi ed agire in ogni piega della società: modi di organizzarsi, produrre e consumare, squilibri ambientali e sociali crescenti nella vita quotidiana.

Orientamenti condivisi davanti alla “malattia per eccellenza”, la neoplasia: dall’esaltazione della tecnologia elevata a criterio assoluto all’oscuramento delle elementari conoscenze patogenetiche nella convinzione che la salute dell’organismo - un insieme di organi, apparati e funzioni - si difenda pur trascurando le proprie condizioni di vita quotidiana che, 

in realtà, costituiscono larga parte del terreno di cultura su cui allignano le neoplasie.

A corroborare questa visione le notizie del giorno che prospettano “controllabili meccanismi molecolari dei tumori… farmaci inibitori di metastasi… vaccini…killer di cellule neoplastiche…azioni risolutive di leggi tutto

Obblighi e divieti anti-Covid non meritano una Commissione parlamentare d’inchiesta

Francesco Domenico Capizzi * - 07.01.2023

Le aspre critiche agli obblighi anti-Covid, da membri dell’attuale Governo definite “illiberali” e meritevoli di una Commissione parlamentare d’inchiesta, dovrebbero essere precedute dalla considerazione che obblighi e divieti contribuiscono ordinariamente a regolare la vita quotidiana: dagli obblighi scolastici alle vaccinazioni nell’infanzia, dal divieto di fumare nei luoghi pubblici alle norme per la sicurezza sul lavoro, dall’obbligo di utilizzare casco e cinture di sicurezza alle limitazioni nella balneazione, ecc. senza citare i limiti imposti dal Codice della strada, dai regolamenti comunali, ecc….

La Costituzione garantisce libertà di pensiero, di coscienza, d’espressione, di informazione, rispetto della vita privata. Il Diritto alla salute è sancito dall’articolo 32, non per caso definito “fondamentale”, unico Diritto che si avvale di un aggettivo tanto qualificato, da cui discendono conseguenze politico-socio-sanitarie contenute nella chiosa finale: “diritto dell'individuo e interesse della collettività”. Un binomio inscindibile confermato dal secondo comma: “nessuno può essere obbligato ad un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge…”, appunto, nell’interesse della collettività.

Ebbene, l’adozione di provvedimenti urgenti anti-Covid furono giustificati, sul piano epidemiologico e socio-sanitario, per difendere l’integrità individuale e dell’intera collettività nel rispetto della persona umana e in nome del Bene comune, la cui espressione, sebbene mai menzionata, informa l’intera Costituzione leggi tutto

Tutelare la salute di fumatori e non fumatori

Francesco Domenico Capizzi * - 07.12.2022

Nonostante il divieto di fumo nei locali pubblici (Legge Sirchia 2003, in vigore dal 2005), compresi luoghi di lavoro privati, esercizi commerciali e di ristorazione, centri ricreativi e di aggregazione sociale, per “tutelare la salute dei non fumatori” (art. 3), nonostante il divieto raggiunga il 73% dei casi (PASSI 2019) e, in aggiunta, sia stata recepita la Direttiva europea che vieta il fumo in automobile in presenza di bambini e donne in  gravidanza e disponga l’apposizione di immagini e scritte sui pacchetti e le richieste d’aiuto al Telefono Verde-Fumo siano aumentate di 6-7 volte, in Italia risultano oltre 42mila casi/anno di tumori polmonari (10%  di tutti i tumori, III neoplasia per frequenza) con oltre 35 mila decessi che costituiscono il 20% per neoplasie in generale.

In Europa vengono diagnosticati oltre 500 mila nuovi tumori polmonari/anno con oltre 400 mila decessi, nel Mondo 2.5 milioni di casi/anno con circa 2 milioni di decessi (OMS 2021). Di questi circa il 60% riguarda persone in età compresa fra 55 e 75 anni che fumano un pacchetto di sigarette al giorno da più di 30 anni oppure che hanno smesso da meno di 15 anni). Si stima che i fumatori nel Mondo ammontino ad almeno 1,3 miliardi, la maggior parte dei quali residenti in Paesi a basso reddito o in via di sviluppo e

  leggi tutto

Se c’è il Covid lo decide la politica

Francesco Provinciali * - 03.12.2022

Dopo 2 anni, 9 mesi e 7 giorni dal primo caso ufficiale in Italia ho capito che il Covid c’è o non c’è a seconda di cosa decide la politica.

David Quammen molti anni fa aveva previsto la pandemia con esaurienti spiegazioni nel celeberrimo libro Spillover ma era stato giudicato un visionario da pubblicistica divulgativa. Ritornando sul tema nel volumetto “Perché non eravamo pronti” (dove teorizzava tra l’altro che l’eziopatogenesi derivasse dal pangolino prima che dal pipistrello), aveva scolpito nell’ultima pagina questo monito inascoltato: “Occorre risolvere il problema alle origini, sono necessarie altre ricerche sul campo, altre campionature di animali selvatici, altri esami sui genomi. Una maggiore consapevolezza del fatto che le infezioni animali possono diventare infezioni umane, perché gli esseri umani sono animali. Viviamo in un mondo di virus e a malapena abbiamo iniziato a comprendere questo”. Dal canto suo il biologo Edward Osborne Wilson, una vita a sussurrare alle formiche, aveva fatto due conti sulla sostenibilità della presenza umana sul Pianeta concludendo come dettagliatamente riferitomi in una intervista dal Prof Arnaldo Benini, Emerito a Zurigo, che...”una volta superati i 6 miliardi di persone l’umanità è prossima all’incompatibilità con l’ambiente. La popolazione è di 7 miliardi e mezzo e cresce di 70 e più milioni l’anno. leggi tutto

Destra e sinistra di fronte al problema della pandemia **

Francesca Rigotti * - 19.11.2022

“Sono nato in una famiglia, la sinistra – diceva di sé lo scrittore francese premio Nobel Albert Camus - nella quale morirò”. Ho sempre pensato di me la stessa cosa, convinta che la partizione destra-sinistra abbia ancora senso, anche se molti lo negano. In particolare essere di sinistra significa stare dalla parte degli sfruttati e degli svantaggiati e battersi per la giustizia sociale e economica, nel rispetto, ritengo, dei valori di libertà e eguaglianza nonché dei diritti umani, umani, dell’umanità intera, non soltanto dei cittadini di uno stato nazionale.

Ultimamente però questa visione, chiamatela utopia, sogno o ideologia, se preferite, è offuscata da pesanti accuse sorte dalla crisi pandemica e dalle opinioni e dai comportamenti che ne sono sorti. È dunque nata e si va diffondendo una vulgata che sostiene che essere critici delle misure antipandemiche equivale a essere no-vax, negazionisti, terrapiattisti etc., comunque “di destra”, parificati a quei personaggi mascherati da bisonti che assaltarono il Campidoglio a Washington nel gennaio del 2021, o anche a Trump e a Bolsonaro (sic). Chiunque si ribelli a imposizioni paternaliste che non tengono conto dei criteri di adeguatezza, proporzionalità e necessità, sarebbe “di destra”. Anch’io? Il problema è che la vulgata non tiene nessun conto delle profonde differenze tra

  leggi tutto

Obesità, stigma sociale?

Francesco Domenico Capizzi * - 12.10.2022

Cultori della materia e Associazioni volontarie, giustamente, continuano a ribadire che “l’obesità non è una colpa individuale, ma una malattia e come tale deve essere trattata e curata… troppo spesso viene ancora considerata come responsabilità personale, una scelta di stile di vita dovuta a una scarsa auto-disciplina…lo stigma sociale che ne deriva sfocia in tutti gli ambiti della vita…il non riconoscerne un percorso clinico-terapeutico-assistenziale specifico è una forma di discriminazione…” (Associazione Obesi, Società dell’obesità).

Intanto di recente la Camera dei deputati ha riconosciuto nell’obesità una malattia cronica per garantire alla persona obesa il “pieno accesso alle cure e ai trattamenti farmacologici”.

Infatti, l’obesità è una malattia che riguarda oltre 5 milioni di cittadini italiani, è causa di morte in almeno 57.000 per anno, possiede la capacità di espandere la sua capacità patogena sugli apparati cardiovascolare, digerente, respiratorio e osteo-articolare essendo causa di quasi il 50% dei casi di diabete di tipo 2 (non-insulinodipendente) e steatosi epatica, il 25% di cardiopatie e pneumopatie,  il 30% di osteo-artropatie e costituisce un importante fattore favorente su molti tumori solidi. (Società Italiana dell’Obesità, ISTAT).

Da parte delle Aziende farmacologiche e tecnologiche non mancano “le ricerche per sviluppare nuovi farmaci e terapie innovative per giungere a trattamenti adeguati dell’obesità” (Obesity policy engagement network). leggi tutto