Ultimo Aggiornamento:
20 aprile 2024
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Argomenti

Il carcere come misura della civiltà di una nazione: prevenire, non reprimere, riabilitare

Francesco Domenico Capizzi * - 23.10.2021

Recensione del film ARIAFERMA, Italia 2021 

Regia: L. Di Costanzo, attori principali: S. Orlando, T. Servillo

Un imponente carcere della Sardegna, piuttosto fatiscente, divenuto ingestibile, deve essere chiuso e, pertanto, la sua popolazione trasferita altrove. La complessa macchina organizzativa subisce un imprevisto arresto ed una dozzina di carcerati deve rimanere in quel carcere ancora per pochi giorni, custoditi da cinque agenti. Le celle utilizzate, affacciate in un androne circolare con lucernaio, mostrano il loro squallore. Tutte le attività di ogni ordine annullate, l’ora d’aria da usufruirne all’interno dell’androne o in un angusto cortile cosparso di calcinacci, la cucina chiusa, il vettovagliamento di provenienza esterna. Alla prima distribuzione del cibo, affidata ad un ragazzo recidivo appena rientrato nel penitenziario, i carcerati inscenano una vibrata protesta per la cattiva qualità del cibo fino a rifiutarlo e, di fatto, a proclamare lo sciopero della fame. Gaetano, capo degli agenti, mostra e chiede pazienza, anche rivelando che i poliziotti mangiano il medesimo cibo. A questo punto un carcerato, riconosciuto come leader, avanza la proposta di riattivare la cucina del carcere e si propone a gestirla. Gaetano accetta la proposta, fra lo sconcerto dei subordinati, e comanda al ragazzo di affiancare il neo cuoco, leggi tutto

Contraddizioni in termini: quando il totalitarismo sostiene di perdere la libertà

Fulvio Cammarano * - 20.10.2021

Fossi un no-vax o un no-green pass mi preoccuperebbe avere al mio fianco sostenitori che, raggiungessero il potere, mi impedirebbero qualunque forma di libera espressione o manifestazione di dissenso. Forse fa parte dell’ironia della storia il fatto che formazioni che si richiamano esplicitamente alle ideologie totalitarie fasciste e naziste debbano utilizzare slogan e argomenti che apparentemente sono dalla parte delle libertà dei cittadini, mentre in realtà appaiono solo il pretesto per guadagnare spazio d’azione utilizzando il disagio di alcuni settori sociali. L’attacco alla sede della Cgil sembra confermare questa strategia. Dietro il paravento dell’agitazione attorno al tema delle costrizioni vaccinali, Forza Nuova è riuscita a sferrare un attacco al nemico storico del fascismo, il sindacato. L’aggressione alla sede romana della Cgil non ha nulla di casuale, ma rappresenta un messaggio simbolico, direi quasi una sorta di richiamo della foresta, per tutti coloro che vedono nel sindacato, qualunque tipo di sindacato, l’istituzione che difende la necessità e l’inevitabilità di quel conflitto di classe che il fascismo sin dalle sue origini ha inteso sradicare dalla società. Colpire le sedi sindacali significa dunque individuare uno degli anelli, forse oggi il più debole, del pluralismo conflittuale, fondamento di ogni costituzionalismo democratico. leggi tutto

La nostra idea del mondo

Francesco Provinciali * - 09.10.2021

Circolano milioni di notizie, repliche, opinioni, smentite. Nel mondo globale è normale che ciascuno dica la sua e lo faccia usando la molteplicità di mezzi di comunicazione di cui oggi disponiamo: molte parole finiscono subito dimenticate, altre ne alimentano di nuove in un crescendo ossessivo e assordante.

Sembra che non ci si possa sottrare da questa consuetudine che ha preso il sopravvento al punto che disponendo di moltissime opinioni finiamo per non averne una propria, meditata, convinta e decisa. Subiamo una sorta di condizionamento inconsapevole che ci rende incerti, possibilisti, insicuri e ondivaghi.

Praticamente la nostra vita si regge sulle informazioni: chi lo sa le usa per renderle il vero potere forte, capace di condizionare la politica, l’economia, la finanza, ma anche il nostro personale umore, i discorsi da bar e le chiacchere da pianerottolo.

Dovremmo riflettere più spesso sul fatto che la nostra concezione del mondo non si fonda sulla conoscenza diretta delle cose, dei fatti e degli avvenimenti e nemmeno sull’esperienza ma è sempre una conoscenza mediata da fonti esterne (di cui spesso ignoriamo l’attendibilità) che ci restituiscono un prodotto – la notizia appunto – senza minimamente domandarci da chi siamo inconsapevolmente orientati. E così politica, sistema elettorale, ambiente, salute, stili di leggi tutto

Recessione morale

Francesco Provinciali * - 02.10.2021

Non ho alcuna intenzione di scagliare la prima pietra né tantomeno di ritagliarmi uno spazio da moralizzatore: nessuna delle due cose rientra nel mio stile di vita e aborrisco la dietrologia, le opinioni gratuite e i giudizi a buon mercato.

Ho però la vaga impressione di aver già letto da qualche parte – sicuramente nei libri di scuola – una qualche descrizione delle caratteristiche proprie dei periodi di decadenza: se ne parlava ad esempio ai tempi dell’impero romano e poi la storia si è ripetuta più volte.

Sembra che anche adesso ci tocchi di riviverla, in formato di ’post-modernità’ pandemica.

In genere non c’è mai stato un limite al peggio: ingiustizie, miserie, soprusi, angherie, sopraffazioni, sovente anche in nome del progresso e della civiltà.

Se, raccogliendo l’invito del teologo Vito Mancuso, dovessi pormi davanti alla storia dell’uomo per decifrarne il senso e la continuità, penso che la prima osservazione che mi verrebbe in mente sarebbe più o meno questa: che da che mondo è mondo l’umanità è protesa in una incessante ricerca di cambiamento, di opportunità di vita migliori, di tensione verso il progresso.

Uno sforzo continuo e – a leggerlo tutto d’un fiato – gigantesco di vivere adattandosi al contesto e modificandolo incessantemente per realizzare leggi tutto

Armonia di sesta napoletana

Francesco Domenico Capizzi * - 18.09.2021

Recensione del film “Qui rido io”, 2021

Regia: Mario Martone

Protagonista principale: Toni Servillo

 

L’armonia di “sesta napoletana”, IV grado della scala minore con intervallo di terza e sesta, conclude la bella Mazurca in si minore op.33 n.4 di Chopin composta nel 1838: una delle sue tante innovazioni che traggono ispirazione dalla Napoli capitale della musica, da Alessandro e Domenico Scarlatti a Durante, Cimarosa, Greco, Paisiello con le sue opere buffe, e del teatro dei Cammarano e infine di Salvatore e Antonio Petito. Questo clima avvertito di una decadenza culturale da parte di giovani intellettuali, quali Di Giacomo, Bovio e Croce, pervade l’intero film che vede protagonista assoluto Edoardo Scarpetta, resa marginale la dinastia dei Petito, con la sua ineffabile travolgente forza creativa ed espressiva che dilaga in tutta la città e la pervade, ormai orfana di teatranti, mescolando insieme accenni farseschi, drammi, parodie, pantomime…mentre in un convulso travaglio, a parte, ribollono insieme cinema, teatro, canzoni... 

Scarpetta: incoronato o Re da un’intera città che vuol sentirsi immortale, prima ancora che europea, aristocratica prima ancora che dedita al divertimento facile e all’oblio offerto a manate dall’istrionismo del suo beniamino, nonostante sia assunto a evidenti ricchezze e potenze tali da sottomettere ai suoi

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Obblighi e divieti

Francesco Domenico Capizzi * - 04.09.2021

Obblighi e divieti accompagnano la nostra vita quotidiana, dal ritmo dei semafori ai sensi unici, dai divieti di transito e di parcheggio alle strisce pedonali, dalle norme per la sicurezza sul lavoro all’obbligo di utilizzare casco e cinture di sicurezza, dalle limitazioni nella balneazione al divieto di fumare nei luoghi pubblici, per citarne soltanto una manciata delle vaste normative e legislazioni in vigore senza riscontrare particolari contrasti da parte di singoli cittadini e rappresentanze organizzate:  

-        La  Legge 27 dicembre 2006, n. 296, all’articolo 1 comma 622 stabilisce: “L’istruzione impartita per almeno dieci anni è obbligatoria ed è finalizzata a consentire il conseguimento di un titolo di studio di scuola secondaria superiore o di una qualifica professionale di durata almeno triennale entro il diciottesimo anno d’età “. L'art. 731 del c.p. giudicherà "chiunque, rivestito di autorità o incaricato della vigilanza sopra un minore, omette, senza giustificato motivo, di impartirgli l'istruzione elementare".  

-        L'uso del casco fu reso obbligatorio a partire dal decreto legislativo dell'11 gennaio 1986 per tutti i conducenti e i passeggeri di ciclomotori e motocicli, sia maggiorenni che minorenni. Il suo utilizzo ha avuto l’effetto di risparmiare danni gravi cerebrali nel 65% degli incidenti a livello nazionale con punte massime del 75% nelle Regioni del nord e minimi del 55% nelle meridionali leggi tutto

Tra pressapochismo delle informazioni e condizionamenti delle fake news

Francesco Provinciali * - 28.08.2021

Secondo il Prof Ruben Razzante - docente di Diritto dell’informazione all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e al Master in giornalismo dell’Università Lumsa di Roma “si è avuta l’impressione, soprattutto dopo la prima ondata del Covid, che il ‘Festival della virologia a reti unificate’, alimentato in modo incosciente dal circuito mediatico, sia stato funzionale alla narrazione dominante della pandemia e quindi si sia rivelato un elemento di propaganda. Un vero vulnus alla democrazia una comunicazione autoreferenziale e persuasoria che ha preso il sopravvento sulla comunicazione di pubblica utilità, contribuendo a destabilizzare le persone sul piano psichico. È un abuso del quale pagheremo le conseguenze per anni, anche se ora nessuno ne parla. È mancata la democrazia dell’informazione, intesa come garanzia del diritto dei cittadini ad essere informati correttamente senza spettacolarizzazioni, allarmismi ma anche senza sottovalutazioni. Ha difettato l’equilibrio nei flussi comunicativi, improvvisati, schizofrenici e contraddittori”. Una tendenza che non si è interrotta e cresce esponenzialmente con il pericolo di una nuova ondata pandemica: secondo un report dagli USA pubblicato dal Corriere della sera il 25/7 u.s esiste una vera e propria rete della disinformazione, che si avvale di consulenze scientifiche mirate a diffondere falsità sui vaccini. “Sotto accusa come al solito, soprattutto Facebook che veicola leggi tutto

Il bandolo della matassa

Francesco Provinciali * - 10.07.2021

Il fascino della vita consiste nei suoi chiaroscuri: quando ci sembra di aver capito tutto, di aver afferrato il bandolo della matassa, ci tocca di cominciare tutto da capo.

Possiamo forse dire: ho capito, è tutto chiaro, ecco la soluzione?

L’evidenza dei fatti e le smentite della vita mettono spesso in discussione il nostro acume ma la difficoltà ancora più grande consiste nell’ammettere quanto sia arduo condividere i reciproci punti di vista.

Siamo letteralmente immersi nei luoghi comuni: di tutte le spiegazioni avute, di quelle date e sentite nessuna è stata finora così convincente da metterci d’accordo su uno zoccolo duro, un comune denominatore di sentimento e di civiltà, nel darci quattro o cinque principi che ci consentano di vivere in armonia prima di accorgerci che l’esistenza è troppo breve e sempre piena di imprevisti e fregature.

L’aspetto più grottesco della situazione consiste nel fatto che abbiamo tutti ragione da vendere: chi parla, chi tace, chi urla, chi rivendica, chi annuisce, chi contesta, chi protesta, chi comanda, chi ubbidisce.
La regola dei distinguo, dei “ma” e dei “se” è trasversale: età, paese, ceto sociale, cultura, religione.

Il mondo è bello perché è vario, basterebbe almeno capirsi ma la pedagogia sociale è oggi scienza dei perdenti. leggi tutto

L’ambiente, la cultura, la storia: quando i simboli vanno in frantumi (e la politica anche)

Raffaella Gherardi * - 10.07.2021

Erano i primi giorni del 2018 quando in molti siti ambientalisti europei e anche in svariati media vennero riportate le immagini della scalata da parte di alcuni attivisti di Greenpeace della imponente ex Chiesa cattolica di San Lamberto a Immerath, in Germania (Immerather Dom), nella regione della Renania. Essi vi appesero un grande striscione giallo sul quale era scritto: “Chi distrugge la cultura distrugge anche gli esseri umani.” (Wer Kultur zerstőrt, zerstőrt auch Menschen.) Dopo alcune ore lo striscione venne rimosso e gli attivisti allontanati dalle forze dell’ordine e fu possibile di lì a breve procedere con efficienti mezzi meccanici all’abbattimento, già da tempo programmato, dello Immerather Dom, per far posto all’allargamento di una gigantesca miniera di lignite a cielo aperto. E immediatamente comparvero anche sul web i filmati della distruzione di quello che per secoli era stato un importante edificio di culto, (presente fin dal XII secolo e nei secoli successivi più volte riedificato e ampliato e ricostruito, nella sua forma tardo-ottocentesca, anche dopo i gravi danneggiamenti riportati nel corso della seconda Guerra mondiale), saturo della storia di un intero territorio tedesco e delle eredità in senso ampio e della cultura del suo popolo. I commenti che accompagnavano leggi tutto

Etica, ecologia, responsabilità: conversazioni su l'etica dell'informazione

Francesco Provinciali * - 07.07.2021

Viviamo, oggi, una babele di linguaggi, creata dalle tecnologie sempre più
sofisticate: linguaggi utili, certamente, ma inadatti all’articolazione del pensiero.
Siamo sommersi da continue informazioni, sondaggi, notizie false o manipolate.
Di fronte a tutto questo, si fa urgente l’esigenza di una corretta informazione e
dei valori etici che devono guidarla
.

 

L’abstract con cui – sul proprio sito - la casa Editrice Armando presenta il libro è davvero un incipit adeguato all’analisi socio-culturale che gli autori sviluppano con linearità e coerenza, restando fedeli ai temi che sono sottesi ad un titolo tanto connotativo quanto efficace e decisamente impegnativo, come essi stessi spiegano: “è ciò che abbiamo tentato di fare in questa lunga conversazione, convinti che solo attraverso una comunicazione che si fa dialogo e una informazione fondata, chiara e a tutti accessibile sia possibile capirci e convivere”. Il tema della convivenza sostenibile tocca presente e futuro e riguarda il rapporto tra progresso e natura, i conflitti generazionali, i beni comuni, le compresenze interculturali e il loro rispetto, ma anche l’uomo al cospetto di un mondo interconnesso e digitalizzato.

L’introduzione di Giampiero Gamaleri, Ordinario di sociologia della comunicazione ed ex Consigliere di amministrazione della RAI, mette a fuoco gli ambiti e gli argomenti considerati nel testo, leggi tutto